Tessuto connettivo

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    Elementi cellulari del tessuto connettivo lasso

    Le cellule del tessuto connettivo lasso, oltre ad elaborare la sostanza intercellulare, svolgono alcune delle più importanti funzioni dell’organismo, come quella di difesa contro agenti estranei mediante la fagocitosi e la produzione di anticorpi, e quella di produrre sostanze anticoagulanti e composti ad azione vasodinamica. Le cellule del tessuto connettivo lasso appartengono a varie categorie. I tipi cellulari più numerosi sono i fibroblasti (o fibrociti) ed i macrofagi (o istiociti). A queste due classi si aggiungono i mastociti, le plasmacellule, le cellule adipose e le cellule migranti provenienti dal sangue (linfociti, granulociti, monociti).

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    Tessuto connettivo

    Il tessuto connettivo è così denominato perché ha la funzione di connettere altri tessuti tra di loro nella formazione degli organi. Nel tessuto connettivo la disposizione delle cellule è molto diversa da quella dell’epitelio: invece di essere accostate tra loro a formare lamine o cordoni o ammassi solidi, le cellule sono separate fra loro da un abbondante materiale extracellulare denominato sostanza intercellulare. Il tessuto connettivo, quindi, è formato da sostanza intercellulare in cui sono immersi gli elementi cellulari. A sua volta, la sostanza intercellulare è costituita da una parte organizzata in fibre e da una sostanza amorfa o sostanza fondamentale che nel tessuto connettivo propriamente detto contiene il liquido tessutale…

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    Fibre del connettivo lasso

    Le fibre del tessuto connettivo lasso appartengono a tre categorie: collagene, reticolari ed elastiche. Le fibre reticolari e quelle elastiche, di solito, sono scarse nel tessuto connettivo lasso, ma diventano predominanti in particolari forme di tessuto connettivo che prendono il nome di, rispettivamente, tessuto reticolare e tessuto elastico (argomenti in cui sono descritte). Le fibre collagene sono la categoria di fibre più abbondante nel tessuto connettivo ordinario. Esaminate a fresco hanno un colorito bianco e perciò sono dette fibre bianche, a differenza delle fibre elastiche che hanno un colorito giallognolo e sono denominate fibre gialle. Le fibre collagene appaiono come filamenti molto lunghi (280 nm) che decorrono in tutte le…

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    Tessuto pigmentato

    Nel derma, soprattutto in quello delle razze umane di colore, sono spesso presenti cellule pigmentate o melanociti che si accumulano in maggiore quantità nella sovrastante epidermide. Quando le cellule pigmentate sono molto numerose, il tessuto può essere propriamente denominato tessuto pigmentato. Tale tessuto si riscontra anche nello stroma della corioide e dell’iride.

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    Sostanza fondamentale amorfa

    Le cellule e le fibre del tessuto connettivo sono immerse in un materiale amorfo denominato sostanza fondamentale amorfa (o sostanza intercellulare amorfa o matrice amorfa) avente le proprietà di una soluzione colloidale molto viscosa o di un gel fluido e la capacità di legare quantità variabili di acqua. L’acqua con le sostanze ed i gas in essa disciolti diffonde dai capillari sanguigni e costituisce il cosiddetto liquido tissutale (o tissulare) o interstiziale. L’acqua legata alla sostanza amorfa dei tessuti connettivi, quindi, funziona come mezzo disperdente per la diffusione dei gas e di sostanze metaboliche dai capillari sanguigni alle cellule dei tessuti e viceversa. L’interazione tra matrice amorfa e liquidi tissutali…

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    Composizione molecolare della sostanza amorfa

    I costituenti chimici più importanti della sostanza fondamentale dei tessuti connettivi appartengono ad una classe eterogenea di sostanze denominate glicosaminoglicani (GAG) che legandosi a proteine formano grossi complessi proteico-polisaccaridici detti proteoglicani. La sostanza amorfa contiene anche, in concentrazioni minori, glicoproteine. Infine, essa è costituita da acqua, sali inorganici, enzimi, ormoni, vitamine e quantità variabili di tropocollagene libero.

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    Tessuto connettivo lasso

    Il tessuto connettivo lasso è il tipo più diffuso di tessuto connettivale. Deriva dal mesenchima, o connettivo embrionale, che è costituito da cellule di forma stellata dotate di vivace attività ameboide immerse in una sostanza amorfa piuttosto fluida. Nel corso della differenziazione le cellule mesenchimali perdono le proprietà ameboidi e diventano fisse, elaborano tutti  costituenti chimici della sostanza amorfa e si trasformano nei vari tipi cellulari del tessuto connettivo. Tra di esse si deposita un intreccio di esili fibre reticolari e successivamente si raccolgono in fasci assumendo le proprietà tintoriali del collagene.  

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    Tessuto connettivo denso (o compatto) irregolare

    Nel tessuto connettivo denso (o compatto) irregolare, i fasci di fibre collagene sono assai più voluminosi e più stipati che nel connettivo lasso e sono accompagnati da estese reti elastiche; gli elementi cellulari sono più scarsi e rappresentati quasi esclusivamente da fibroblasti e pochi macrofagi; la sostanza amorfa è scarsa. Questo tessuto è riscontrabile nel derma, nella capsula fibrosa che avvolge gli organi, nelle guaine dei tendini e dei nervi, nel periostio. Le fibre collagene del derma e della capsula degli organi si continuano direttamente con quelle del tessuto lasso sottostante: tessuto sottocutaneo e tessuto connettivo interstiziale. Articolo creato il 02 marzo 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.