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Articolazioni interfalangee
Le articolazioni interfalangee riuniscono tra loro le falangi che formano lo scheletro delle dita e appartengono tutte al tipo dei ginglimi angolari. Sono in numero di due nelle ultime quattro dita; nel pollice, dove si hanno due falangi, si ha una sola articolazione interfalangea. I movimenti consentiti dalle articolazioni interfalangee sono di flesso-estensione, più marcati per la giunzione tra la 1a e la 2a falange che tra la 2a e la 3a.
Effetti tossici dei farmaci
Gli effetti tossici dei farmaci possono essere classificati in farmacologici, patologici e genotossici (cioè determinano alterazioni del DNA), e la loro incidenza e gravità sono correlate, almeno oltre un certo limite, alle concentrazioni raggiunte dalle sostanze tossiche nell’organismo. Un esempio di tossicità farmacologica è rappresentato dall’eccessiva depressione del sistema nervoso centrale (SNC) provocata dai barbiturici. Un esempio di effetto patologico è il danno epatico prodotto dal paracetamolo: il suo metabolita è una specie altamente reattiva che si lega al glutatione; quando il contenuto cellulare di glutatione è depletato, il metabolita si lega alle macromolecole biologiche determinando morte delle cellule epatiche. Un esempio di effetto genotossico è l’induzione di formazioni neoplastiche…
Avvelenamento da piombo
L'avvelenamento acuto da piombo è relativamente raro e si verifica in seguito a ingestione di composti contenenti piombo solubili in acidi o per inalazione di vapori di piombo. A livello orale le manifestazioni immediate della tossicità sono un accentuato effetto astringente, sete e sapore metallico. Seguono nausea, dolori addominali e vomito. Il vomito può essere lattiginoso per la presenza di cloruro di piombo. Il dolore addominale, benché marcato, è diverso da quello tipico dell'avvelenamento cronico. Le feci possono essere nere per la presenza di solfuro di piombo e si possono manifestare diarrea e stipsi.
Inattivazione chimica
Gli antidoti possono cambiare la natura chimica del veleno rendendolo meno tossico o prevenendone l'assorbimento. Ad esempio, l'avvelenamento da formaldeide può essere trattato con ammoniaca a formare esametilentetramina; il bicarbonato di sodio trasforma lo ione ferroso in carbonato ferroso, che è scarsamente assorbito. L’inattivazione chimica è meno rapida ed efficace degli emetici, del carbone attivo e della lavanda gastrica.
Agenti chelanti
Gli agenti chelanti sono antagonisti dei metalli pesanti e sono sintetizzati espressamente allo scopo di competere con questi ultimi per i gruppi funzionali così da prevenire o neutralizzare gli effetti tossici da essi causati e aumentarne l’escrezione. L’efficacia di un agente chelante nel trattamento degli avvelenamenti da metalli pesanti dipende da vari fattori, in particolare dall’affinità per il metallo pesante rispetto a quella per i metalli essenziali presenti nell’organismo e dalla capacità del chelante di mobilizzare il metallo dall’organismo una volta chelato. Il chelante ideale dovrebbe possedere le seguenti caratteristiche: Alta solubilità in acqua. Resistenza alla biotrasformazione. Capacità di raggiungere i siti di accumulo del metallo, di formare complessi non…
Diagnosi dell’avvelenamento da piombo
Le manifestazioni e i sintomi dell'avvelenamento da piombo sono comuni a quelli caratteristici di altre patologie. I segni dell'encefalopatia saturnina, per esempio, può somigliare a quelli di numerose altre condizioni degenerative.
Tessuto adiposo bruno (o multiloculare)
Il tessuto adiposo bruno (o multiloculare) è scarso nell’uomo e non assume grande importanza nell’economia dell’organismo dato che la sua quantità non dipende dallo stato nutrizionale dell’organismo (a differenza del tessuto adiposo bianco). Ha un colore variabile dal marrone chiaro al rosso mattone, dipendendo dalla presenza di pigmenti. Come per il tessuto adiposo bianco, i lipidi che lo costituiscono sono una miscela di trigliceridi. È molto sviluppato negli animali ibernanti in cui serve a produrre calore al momento del risveglio.
Nuclei del corno anteriore del midollo spinale
Il corno anteriore del midollo spinale, incluso il corno laterale che ne è una dipendenza, ha fondamentalmente funzione motrice, ossia effettrice; da esso originano infatti le fibre motrici somatiche, deputate all’innervazione dei muscoli scheletrici, e le fibre effettrici viscerali o fibre pregangliari per l’innervazione della muscolatura involontaria. Il corno anteriore del midollo spinale accoglie pertanto i nuclei somatomotori ed i nuclei visceroeffettori.
Mezzi di fissità del fegato
Il fegato è fissato alla parete posteriore dell'addome dalle sue connessioni vascolari con la vena cava inferiore e da tessuto connettivo disposto tra la porzione destra della faccia posteriore e il diaframma. La vena cava inferiore aderisce da un lato all'orifizio proprio del diaframma e dall'altro al parenchima epatico del tratto posteriore del solco sagittale destro per opera delle vene epatiche che, a questo livello, si gettano nella vena cava stessa. Altri mezzi di fissità sono dati dai legamenti peritoneali.
Attività ormonale
L’attività ormonale valuta il meccanismo d’azione e il tipo d’azione degli ormoni. Il meccanismo d’azione di un ormone può essere: Autocrino, quando l’ormone svolge la propria azione sulla stessa cellula che lo ha sintetizzato e secreto. Paracrino, quando l’ormone agisce su cellule bersaglio situate nell’immediata vicinanza delle cellule di produzione, che di solito raggiunge tramite il fluido interstiziale. Questo meccanismo vale anche per i neurotrasmettitori, solo che in questo caso non sono le cellule ghiandolari endocrine a produrre il messaggero chimico, ma i neuroni. Endocrino, quando l’ormone è immesso in circolo e agisce su organi distanti dalle cellule da cui è stato sintetizzato. L’azione ormonale può essere: Singola, quando l’ormone…