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    Metacolina

    La metacolina è un estere sintetico della colina, quindi un farmaco parasimpaticomimetico diretto, che presenta un gruppo metilico sul carbonio β. Differisce dall’acetilcolina (ACh)principalmente per la sua maggiore durata e selettività d’azione. Meccanismo d’azione della metacolina La metacolina agisce legandosi ai recettori colinergici muscarinici. Proprietà farmacologiche della metacolina Sono quelle tipiche dei parasimpaticomimetici, con una spiccata attività a livello cardiovascolare (scarsa per gli altri farmaci di questa classe) tant’è che, a differenza di altri farmaci della stessa classe, non è utilizzata a livello dell’apparato gastrointestinale. Basta una quantità 200 volte inferiore a quella dell’acetilcolina, iniettata per via endovenosa in infusione continua, per ottenere ipotensione e bradicardia. Apparato cardiovascolare: vasodilatazione, effetti…

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    Malformazioni congenite dell’utero

    Riguardo le malformazioni congenite dell’utero, bisogna ricordare che quest’organo deriva embriologicamente dalla fusione sulla linea mediana dei due dotti di Muller. Le anomalie più frequenti del corpo e del collo dell’utero rappresentano la conseguenza di una deficiente o mancata fusione della porzione caudale dei dotti mulleriani. Molto spesso esse sono associate a malformazioni renali. La forma estrema (oltremodo rara) corrisponde all’utero doppio con vagina doppia (utero didelfo), causata dalla mancata fusione dei due dotti di Muller in tutta la loro estensione. Meno rara è la possibilità di un utero bicolle (due semiuteri fusi tra loro all’estremità distale) con sbocco in vagina unica o divisa da un setto longitudinale (vagina setta)…

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    Vulvodinia

    La vulvodinia è un disturbo vulvare della durata di almeno tre mesi spesso descritto come bruciore, dispareunia (dolore che la donna avverte nell’area della vagina o della pelvi durante un rapporto sessuale) e fastidio, in assenza di alterazioni obiettive visibili di un qualche rilievo o di specifici disturbi neurologici clinicamente identificabili. La malattia viene classificata in relazione a due aspetti fondamentali: la sede e le caratteristiche dei disturbi. Si definisce localizzata una forma dove i sintomi sono presenti in una zona circoscritta della regione vulvare; nella maggior parte delle pazienti (80% circa) il vestibolo vaginale è la sede dove è concentrato il bruciore; in questi casi si parla di vestibolodinia.…

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    Sintesi del peptidoglicano

    Il peptidoglicano (o mucopeptide batterico o mureina), è il componente fondamentale della parete cellulare dei batteri. È un enorme polimero le cui unità strutturali sono rappresentate da due carboidrati azotati, l’N-acetilglucosamina (NAG) e l’acido muramico, legati tra loro mediante un legame β,1-6. Al gruppo carbossilico dell’acido muramico è legato un tetrapeptide i cui aminoacidi di solito rappresentati, nell’ordine, da L-alanina, acido D-glutamico, L-lisina o acido mesodiaminopimelico (quest’ultimo di solito presente nei Gram-negativi, con l’eccezione delle spirochete) e D-alanina.

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    Recettori TRP

    I recettori-canale che determinano variazioni transitorie di potenziale (TRP – Transient Receptor Potential Channels) hanno una struttura molto simile a quella dei canali del potassio e sono attivati da calcio e dai metaboliti che si formano in seguito all’attivazione di recettori accoppiati alle proteine G come DAG e IP3; sono anche attivati da composti come l’anandamide che è un composto endogeno facente parte degli endocannabinoidi e da sostanze esogene di abuso come derivati della canapa, marijuana, hashish. I recettori si classificano in recettori GD1 e GD2 attivati selettivamente da derivati dalla canapa indiana. Un altro ligando è rappresentato dalla capsaicina che è il principio attivo del peperoncino. Articolo creato il…

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    Struttura della sostanza grigia del midollo spinale

    La sostanza grigia del midollo spinale è costituita da neuroni, fibre nervose per la maggior parte amieliniche e da cellule di nevroglia. I neuroni si distinguono per il comportamento del loro neurite, per le modalità di collegamento e per il significato funzionale. Si considerano: cellule funicolari, cellule radicolari (questi due tipi costituiscono le cellule del 1° tipo del Golgi) e cellule del 2° tipo del Golgi.

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    Endometrite

    L’endometrite è l’infiammazione dell’endometrio, ossia della mucosa dell’utero. L’endometrio è ben protetto dai germi in quanto esiste il muco cervicale che funge da barriera. Bisogna considerare che l’endometrio, nel periodo che precede l’emorragia mestruale, presenta un’infiltrazione leucocitaria pseudoinfiammatoria della compatta che può essere confusa con un’endometrite. Inoltre, nello stroma endometriale si trovano normalmente cellule connettivali differenziate con nucleo bizzarro simili ai leucociti (cellule granulose endometriali) che non hanno nulla a che fare con l’infiammazione. L’endometrite può essere acuta o cronica. L’endometrite acuta si manifesta quando viene superato il muco cervicale; per questo motivo l’evento più comune è il parto che determina anche la dilatazione del collo uterino per qualche ora.…

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    Coagulazione del sangue

    La coagulazione del sangue è la terza fase dell’emostasi che interviene per arrestare il sanguinamento in caso di danni di grave entità della parete vasale per i quali non è sufficiente la sola formazione del tappo piastrinico (seconda fase dell’emostasi). Nel sangue e nei tessuti sono state finora trovate più di 50 diverse sostanze capaci di influenzare la coagulazione del sangue, alcune promuovendola, procoa­gulanti, altre inibendola, anticoagulanti. Normalmente il sangue non coa­gula dentro i vasi per la prevalenza degli anticoagulanti, ma ove si determini rottura di un vaso sanguigno l’attività dei procoagulanti nella sede della lesione aumenta in mi­sura tale da portare alla formazione del coagulo. Il processo di coagulazione…

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    Follicoli oofori involutivi

    I follicoli involutivi sono organuli ovarici che rappresentano quei follicoli oofori che non riescono a raggiungere la maturazione completa e che non sono quindi in grado di produrre gameti fecondabili. I follicoli possono subire arresto in qualunque stadio di evoluzione ed andare incontro ad una regressione che porta alla loro degenerazione più o meno completa. Questo processo prende il nome di atresia follicolare. I follicoli primordiali e primari vanno incontro a involuzione in gran numero, dalla nascita alla menopausa, senza lasciare traccia (si parla di follicoli degenerativi). Si calcola che alla nascita siano presenti nelle due ovaie 1 milione di follicoli primordiali. Durante il periodo che va dalla nascita alla…