Sangue
Il sangue è l’unico tessuto a carattere fluido in quanto composto da elementi figurati (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) e da una sostanza intercellulare liquida, il plasma che, tuttavia, non è elaborata dalle cellule sanguigne. Il sangue ha un peso specifico di 1,041-1,062 g/cm3 e una viscosità di 5-6 volte quella dell’acqua.
Questo tessuto si trova rinchiuso in un sistema di canali variamente comunicanti tra loro (vasi arteriosi e vasi venosi), nel quale può circolare perché spinto principalmente dalle pulsazioni cardiache, ma anche dall’aspirazione venosa, dai movimenti muscolari, dalle escursioni polmonari, dalla forza di gravità: così il sangue raggiunge tutti i distretti dell’organismo ove svolge molteplici funzioni.
Il sangue deriva dal mesenchima e nell’uomo adulto rappresenta circa l’8% del peso corporeo (un uomo di 70 Kg, quindi, possiede poco più di 6 litri di sangue).
Qualora il sangue venga esposto all’aria, o qualora il sistema vasale in cui esso circola subisca danni, entrano in azione particolari sistemi regolatori, normalmente inattivi, che sono in parte plasmatici, in parte tessutali, in parte piastrinici, i quali portano alla formazione di fibrina e al fenomeno della coagulazione (che rappresenta il principale meccanismo di difesa contro la perdita di sangue).
Il sangue raccolto in provetta, reso incoagulabile mediante l’aggiunta di eparina o di citrato di sodio e centrifugato permette di essere studiato nelle sue singole componenti.
- Nella parte superiore si raccoglie un liquido giallo citrino, il plasma, rappresentante circa il 55%.
- Nella parte inferiore della provetta si stratifica la grande massa di globuli rossi (o eritrociti o emazie), pari circa al 45%.
- Tra i due strati s’interpone un sottile velo biancastro di globuli bianchi (o leucociti) e di piastrine, denominato buffy coat, e rappresentante circa il restante 1%.
Il rapporto fra plasma e globuli è definito ematocrito.
Qualora il sangue sia raccolto in provetta e lasciato all’aria, rapidamente coagula per la trasformazione del fibrinogeno plasmatico solubile in un polimero filamentoso variamente intrecciato, la fibrina, che imbriglia tutte le cellule del sangue formando un blocco solido.
Nel giro di poche ore il coagulo si organizza: le piastrine aderenti al reticolo di fibrina, per azione della trombostenina, si retraggono, trattenendo con la fibrina la porzione figurata del sangue e spremendo fuori un liquido citrino limpido detto siero. Il siero è per aspetto simile al plasma, ma a differenza di quest’ultimo non contiene i fattori plasmatici che sono stati attivati e utilizzati nella formazione del coagulo.
Articolo creato il 5 marzo 2010.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.