Muscarina
La muscarina è un alcaloide colinomimetico naturale, quindi un parasimpaticomimetico diretto, che deriva dal fungo Amanita Muscaria. È un composto contenente un ammonio quaternario che agisce quasi esclusivamente a livello dei recettori muscarinici, che da questa prendono il loro nome (non ha quindi attività nicotinica).
Adesione cellulare
Le molecole responsabili dell’adesione cellulare (CAM = Cell Adhesion Molecules) sono un particolare tipo di recettori glicoproteici che prende parte attiva nella costituzione delle strutture adesive della superficie cellulare.
Muscolo ioglosso
Il muscolo ioglosso è un muscolo estrinseco della lingua; contraendosi, trae la lingua indietro e in basso. Ha forma quadrilatera e prende origine dal margine superiore del corpo dell’osso ioide, in vicinanza del grande corno e da quest’ultimo processo osseo. I fasci muscolari, divisi in due gruppi, si portano in alto e in avanti; raggiunto il margine laterale della lingua decorrono orizzontalmente irradiandosi nella compagine dell’organo. I fasci posteriori vanno trasversalmente fino al setto linguale; i fasci medi decorrono obliquamente in avanti terminando anch’essi al setto; i fasci anteriori sono diretti in avanti e raggiungono l’apice linguale. Articolo creato il 14 agosto 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Vasi e nervi dell’esofago
I nervi provengono dal vago (anche attraverso il ricorrente) e dall’ortosimpatico. Le arterie per l’esofago provengono, dall’alto in basso, dalla tiroidea inferiore (parte cervicale), dalle arterie bronchiali, intercostali e dall’aorta toracica (parte toracica), dalle arterie freniche inferiori e gastrica sinistra (parti diaframmatica e addominale). Le vene sono drenate da un plesso periesofageo che, per i due terzi superiori del condotto, è tributario della vena cava superiore attraverso le vene tiroidee inferiori, freniche, bronchiali, pericardiche e azigos. Nel tratto addominale dell’esofago, le vene proprie della parete si aprono nella vena gastrica sinistra, tributaria della vena porta. In tal modo, a livello del tratto inferiore dell’esofago, si stabilisce un’anastomosi tra vena porta…
Trattamento dell’avvelenamento da piombo
Il trattamento della fase acuta dell'intossicazione da piombo prevede l'adozione di misure di supporto. È importante prevenire l'ulteriore esposizione.
Arteria comunicante posteriore
L’arteria comunicante posteriore è un ramo terminale dell’arteria carotide interna che nasce dalla superficie posteriore dell’arteria carotide interna e si dirige in dietro per anastomizzarsi con l’arteria cerebrale posteriore (dell’arteria basilare), partecipando alla costituzione del circolo arterioso di Willis. Articolo creato l’8 agosto 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Struttura dell’epifisi
L’epifisi (o ghiandola pineale) è avvolta da una capsula connettivale derivata dalla pia madre, dalla cui faccia profonda penetrano nell’organo setti connettivali che accompagnano i vasi e si suddividono, scomponendo il parenchima in compartimenti irregolari. Verso il peduncolo, l’impalcatura stromale si riduce e viene progressivamente sostituita da formazioni gliali.
Seni frontali
I seni frontali sono cavità paranasali scavate nell'osso frontale subito al di sopra del tetto dell'orbita e, come i seni frontali sfenoidali, sono separati da un setto che non è sempre corrispondente al piano di simmetria. Hanno la forma di piramidi triangolari con l'apice superiore e la base inferiore. Presentano un'altezza media di 2-2,5 cm, una larghezza di 2,5 cm e uno spessore di 1-1,5 cm. Vi si considerano tre pareti, anteriore, posteriore e mediale, una base e un apice.
Muscolo costrittore inferiore della faringe
Il muscolo costrittore inferiore della faringe contraendosi funge da costrittore della parte laringea della faringe ed elevatore della laringe. È il più esteso dei costrittori e nell’insieme ha la forma di una lamina trapezoidale. I suoi fasci, originati dalla linea obliqua della cartilagine tiroide, si portano verso la parete posteriore della faringe andando a fissarsi sul rafe. Articolo creato il 30 marzo 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Epitelio di transizione
L’epitelio di transizione è un epitelio che si trova nelle vie urinarie (vescica, uretere e parte superiore dell’uretra) nelle quali il numero di strati e la forma delle cellule variano a seconda dello stato funzionale (distensione o contrazione) dell’organo. Quando la vescica è vuota (contratta), l’epitelio assomiglia ad un epitelio stratificato cubico; gli elementi più profondi hanno forma cubica o cilindrica; ad essi seguono verso la superficie parecchi strati di cellule irregolarmente poliedriche, mentre lo strato superficiale è formato da grandi elementi squamosi, con una superficie libera convessa. Quando la vescica si distende per accumulo di urina, le cellule si appiattiscono ed in una certa misura scivolano le une tra…