Articolazione cuneo-navicolare
L'articolazione cuneo-navicolare è una delle articolazioni tra le ossa della fila distale del tarsoed è formata dallo scafoide che si pone in giunzione con le tre ossa cuneiformi in un’unica articolazione; è un’artrodia. Lo scafoide presenta tre faccette ricoperte di cartilagine ialina che si articolano con le corrispondenti faccette posteriori delle tre ossa cuneiformi.
Bulbi del vestibolo
I bulbi del vestibolo sono due formazioni erettili, di forma ovoidale, poste ai lati del vestibolo vaginale. Posteriormente e lateralmente sono ricoperti dal muscolo bulbocavernoso. I due organi nella porzione clitoridea del vestibolo vaginale arrivano tra loro a contatto; per mezzo del plesso venoso intermedio (di Kobelt) contraggono rapporti tra loro e con i corpi cavernosi del clitoride. I bulbi del vestibolo sono avvolti da una membrana connettivale, albuginea, molto sottile. Sono formati da tessuto cavernoso a larghe maglie; lo stroma è povero di elementi contrattili. Articolo creato il 10 marzo 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Struttura del calice renale e della pelvi (o bacinetto) renale
La parete dei calici e della pelvi renali è costituita dalle tonache mucosa, muscolare e avventizia. La tonaca mucosa, assai sottile e di colorito grigiastro, è formata da un tipico epitelio di transizione (urotelio) e da una lamina propria. L’epitelio di transizione ha la caratteristica di essere distensibile e impermeabile e risulta costituito da: Una fila di cellule basali, irregolarmente poliedriche. Più file di cellule intermedie, a forma di clava con l’estremità rigonfia volta verso la superficie e l’estremità sottile insinuata fra le cellule basali. Una fila di cellule superficiali a ombrello, molto voluminose e talvolta binucleate. Queste presentano una superficie apicale convessa e sporgente nel lume, rivestita da un…
Farmaci e barriere
Ci sono delle zone dell’organismo in cui il farmaco non si distribuisce nella stessa maniera di altre. Il farmaco si distribuisce in tutti i distretti attraverso i capillari. Ci sono dei capillari molto permissivi a livello del fegato, del midollo osseo, della milza, formati da un epitelio discontinuo sinusoidale, con spazi intercellulari di 0.1-1 µm; la membrana basale è discontinua o assente ed è presente la proteina contrattile che può comportare una maggior o minor permeabilità ai farmaci; infine, vi è la presenza di un trasporto attivo o passivo.
Dotti epatici
I dotti epatici destro e sinistro emergono dal fegato in corrispondenza del solco trasverso, al davanti dei rispettivi rami di divisione della vena porta. Risultano ciascuno dalla fusione di due o tre canali biliari intraepatici maggiori. Il dotto epatico destro incrocia anteriormente il ramo destro dell'arteria epatica; il dotto epatico di sinistra, che è più lungo del destro, assume invece rapporti assai variabili con il corrispondente ramo di divisione dell'arteria epatica.
Struttura del canale (o dotto) deferente
Il canale deferente ha una parete assai spessa in relazione al calibro relativamente ristretto (circa 0,5 mm) del lume. La parete è formata dalle tonache mucosa, muscolare e avventizia.
Muscolo obliquo interno dell’addome
Il muscolo obliquo interno dell'addome è innervato dagli ultimi nervi intercostali (T8-T12) e dai nervi ileoipogastrico e ileoinguinale (L1). Come il muscolo obliquo esterno dell’addome, con la sua azione abbassa le coste, comportandosi quindi come muscolo espiratorio, flette il torace ma lo ruota dal proprio lato. Inoltre, determina anche un aumento della pressione addominale. Si trova nella parete antero-laterale dell’addome, profondamente al muscolo obliquo esterno. Origina dal terzo laterale del legamento inguinale, dalla spina iliaca anteriore superiore, dai ¾ anteriori della cresta iliaca e, in dietro, dalla faccia posteriore della fascia lombodorsale.
Sperimentazione preclinica
Lo scopo della sperimentazione preclinica è valutare la mancanza di tossicità nelle molecole in sperimentazione e la possibilità che queste sostanze producano effetti terapeutici.
Seno trasverso
Il seno trasverso, pari, inizia con varia modalità dalla congiunzione di rami di biforcazione del seno sagittale superiore e del seno retto, oppure dal confluente dei seni. Percorre da ambo i lati il solco omonimo della squama dell'occipitale e del parietale lungo il margine aderente del tentorio del cervelletto, prosegue nel solco sigmoideo dell'osso temporale (seno sigmoideo) e nel solco trasverso della parte laterale dell'occipitale e, in corrispondenza del forame giugulare, continua a pieno canale con la vena giugulare interna.
Duodeno
Il duodeno rappresenta la prima parte dell'intestino tenue. Ha una lunghezza di circa 30 cm e un calibro di 47 mm. Inizia all'altezza della 1a vertebra lombare, a destra della linea mediana, facendo seguito all'estremo pilorico dello stomaco e termina a sinistra della 2a vertebra, in corrispondenza della flessura duodeno-digiunale, continuando col digiuno.