• Anatomia,  Apparato cardiovascolare

    Vene cutanee plantari del piede

    Le vene cutanee plantari del piede iniziano dalle vene digitali plantari che approdano a un’arcata ve­nosa a concavità posteriore, situata a livello del­le teste delle ossa metatarsali, detta arcata veno­sa plantare cutanea. Una rete venosa di vasi esi­li estesa a tutta la pianta del piede, la rete veno­sa plantare cutanea, defluisce in avanti nella concavità dell’arco venoso plantare, sui lati nel­le vene marginali. Alle due estremi­tà, l’arcata venosa plantare risale portandosi sul dorso del piede, si connette sui due lati con le vene marginali mediale e laterale al loro inizio e comunica inoltre con la rete venosa dorsale del piede mediante le vene intercapitolari che traversano gli spazi interdigitali. Articolo creato…

  • Medicina legale

    Omicidio

    Il delitto di omicidio consiste nella morte di un uomo causata dall'azione illecita di un altro uomo. Si tratta, naturalmente, del più grave fra i delitti contro la vita e l'incolumità individuale ed è costantemente oggetto di attenta valutazione medico legale, spesso necessaria, in sede peritale o consulenziale, perché sia riconosciuta l'esistenza stessa del reato.

  • Anatomia microscopica

    Follicoli cavitari

    I follicoli cavitari rappresentano il quarto stadio dei follicoli oofori evolutivi. Gli spazi tra le cellule follicolari confluiscono formando una cavità unica che contiene il liquido follicolare secreto dalle cellule follicolari. L’inizio della cavitazione è segnato dalla comparsa, fra le cellule della granulosa, di piccole raccolte di materiale PAS-positivo, che prendono il nome di corpi di Call-Exner. L’accrescimento progressivo della cavità spinge le cellule follicolari alla periferia, dove esse formano la parete del follicolo, costituita da pochi strati di cellule che, per le loro caratteristiche, prendono il nome di cellule della granulosa. Attorno all’oocita, che ha raggiunto il diametro definitivo di 125-150 μm, la granulosa forma una sporgenza, il cumulo…

  • Anatomia,  Apparato respiratorio

    Legamenti della laringe

    I legamenti della laringe si distinguono in intrinseci ed estrinseci. I legamenti intrinseci della laringe sono quello cricocorniculato (o giugale) e quello tiroepiglottico; si hanno inoltre varie membrane elastiche tese a connettere i vari pezzi scheletrici. Il legamento cricocorniculato (o giugale), elastico, parte dal margine superiore della lamina cricoide e si estende nell'intervallo fra le due cartilagini aritenoidi, biforcandosi e raggiungendo quindi l'apice delle cartilagini corniculate. Il legamento tiroepiglottico, elastico, fissa il picciuolo dell'epiglottide all'angolo diedro della cartilagine tiroide.

  • Quiz

    Prova ufficiale concorso MMG 2018

    In questa pagina è possibile effettuare la prova ufficiale del concorso per l’ammissione al Corso Triennale di Formazione Specifica in Medicina Generale 2018/2021 (MMG 2018) secondo le regole ufficiali, ovvero: 100 domande a risposta multipla, ognuna con 5 possibili risposte; 1 sola risposta corretta; 1 punto per risposta corretta; 0 punti per risposta non data; 0 punti per risposta errata; 120 minuti di tempo; punteggio minimo per entrare in graduatoria di merito: 60 punti. Le risposte corrette/errate saranno visualizzate al termine della prova. Il risultato sarà visualizzato entro 30 secondi, quindi attendere dopo aver cliccato su “Risultato”. Se la prova non è completata nel tempo stabilito, il quiz sarà automaticamente…

  • Anatomia,  Apparato cardiovascolare

    Seno sfenoparietale

    Il seno sfenoparietale, pari, origina da laghi sanguigni del seno sagittale superiore; decorre in un solco osseo del parietale posto dietro la sutura coronale e quindi lungo il margine posteriore della piccola ala dello sfenoide; sbocca all’estremo anteriore del seno cavernoso. Riceve vene diploiche, vene meningee, vene cerebrali anteriori e la vena cerebrale media superficiale. Articolo creato il 12 agosto 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

  • Anatomia,  Apparato locomotore

    Muscolo quadricipite femorale

    Il muscolo quadricipite femorale è il più voluminoso muscolo della regione anteriore del­la coscia e risulta formato da quattro capi, il retto del femore, il vasto mediale, il vasto late­rale e il vasto intermedio, che si raccolgono in un unico tendine terminale. È innervato dal nervo femorale (L2-L4). Contraendosi, estende la gamba e, con il muscolo retto femorale, partecipa alla flessione della coscia nonché, a ginocchio fles­so, alla flessione del bacino sulla coscia. Il retto del femore origina dalla spina iliaca anteriore inferiore con un tendine diretto e dalla porzione più alta del contorno dell’acetabolo nonché dalla capsula dell’articolazione coxo-femorale con un tendine riflesso. Il vasto mediale origina dal labbro…

  • Senza categoria

    Avvelenamento da piombo

    L'avvelenamento acuto da piombo è relativamente raro e si verifica in seguito a inge­stione di composti contenenti piombo solubili in acidi o per inalazione di vapori di piombo. A livello orale le manifestazio­ni immediate della tossicità sono un accentuato effetto astrin­gente, sete e sapore metallico. Seguono nausea, dolori addomi­nali e vomito. Il vomito può essere lattiginoso per la presenza di cloruro di piombo. Il dolore addominale, benché marcato, è diverso da quello tipico dell'avvelenamento cronico. Le feci possono essere nere per la presenza di solfuro di piombo e si possono manifestare diarrea e stipsi.

  • Medicina legale

    Accertamento della morte

    La legge 578/1993 definisce la morte di un individuo come la cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo. La cessazione irreversibile delle funzioni dell’encefalo implica la morte delle strutture cerebrali (compreso il tronco cerebrale). In Italia si adotta la locuzione whole brain death perché la diagnosi di accertamento di morte comprende anche un elettroencefalogramma che valuta anche la funzione corticale. Esistono infatti rare condizioni di soggetti locked in che pur avendo perso (quasi) completamente le funzioni tronco-encefaliche, hanno ancora intatta la funzione cortico-cerebrale e pertanto riescono a comunicare con l’esterno attraverso il movimento delle sole palpebre (non riescono a muovere null’altro e quindi neanche a parlare). Una volta accertato lo stato di…

  • Istologia,  Tessuto osseo

    Cartilagine di coniugazione (o disco epifisario)

    La cartilagine di coniugazione (o disco epifisario) si trova tra la diafisi e l’epifisi e per tutto il periodo di sviluppo continua ad allungarsi per accrescimento interstiziale dal lato rivolto verso l’epifisi e ad essere contemporaneamente sostituito da osso dal lato rivolto verso il centro diafisario. I due processi, di accrescimento e di ossificazione, procedono con velocità uguale e come risultato si ha un aumento in lunghezza della diafisi. La cartilagine di coniugazione contribuisce dunque in modo determinante all’accrescimento in lunghezza del segmento scheletrico.