• Farmacologia e tossicologia clinica

    Recettore colinergico muscarinico

    A differenza del recettore colinergico nicotinico (nAChR) che è un recettore-canale, il recettore colinergico muscarinico (mAChR) è accoppiato a proteine G, quindi è un recettore metabotropico. È così chiamato perché ha elevata affinità per la muscarina, media per l’acetilcolina (ACh) e bassa per la nicotina. Si distinguono 5 sottotipi: M1: è accoppiato a proteine Gq ed è ad alta conduttanza per K+. È localizzato soprattutto nel sistema nervoso centrale (SNC) a livello delle sinapsi interneuroniche centrali, corteccia, e ippocampo; per questo motivo questo recettore è definito anche recettore muscarinico nervoso.Questi recettori sono anche localizzati a livello delle sinapsi gangliari del sistema nervoso autonomo, laddove fungono da recettori che generano un…

  • Quiz

    Prova ufficiale concorso SSM 2014

    Il concorso SSM 2014 consisteva in una prova di 110 domande suddivise in due parti: Prima parte comune a tutte le tipologie di Scuola 70 quesiti Seconda parte specifica di Area 30 quesiti specifica per tipologia di Scuola 10 quesiti Il punteggio era attribuito come segue: Risposta corretta Risposta non data Risposta errata Prima parte comune (70 quesiti) 1 punto 0 punti -0,30 punti Seconda parte specifica di Area (30 quesiti) 1 punto 0 punti -0,30 punti Seconda parte specifica per tipologia di Scuola (10 quesiti) 2 punti 0 punti -0,60 punti La prova ufficiale del concorso di accesso alle Scuole di Specializzazione Mediche 2014 (SSM 2014) aveva le seguenti…

  • Anatomia,  Apparato digerente

    Arterie dello stomaco

    Lo stomaco è un organo riccamente vascolarizzato. Le arterie che lo irrorano sono: l’arteria gastrica destra e l’arteria gastroepiploica destra, rami dell’arteria gastroepatica, e l’arteria gastroepiploica sinistra e le arterie gastriche brevi, rami dell’arteria lienale. Le arterie gastriche destra e sinistra decorrono l’una verso l’altra lungo la piccola curvatura, in seno alla tela sottosierosa, e, anastomizzandosi a pieno canale, formano un’arcata. Le arterie gastroepiploiche destra e sinistra si comportano come le precedenti ma lungo la grande curvatura. Le arterie gastriche brevi si portano al fondo dello stomaco decorrendo nello spessore del legamento gastro-lienale. Rami collaterali che originano dalle arcate arteriose della piccola e della grande curvatura decorrono sotto la tonaca…

  • Anatomia,  Apparato digerente

    Peritoneo del duodeno

    Il peritoneo riveste in modo incompleto il duodeno il quale risulta, in gran parte, diretta­mente applicato alla parete posteriore dell’addo­me dal peritoneo parietale che gli si porta sulla faccia anteriore. Solo la porzione superiore del­l’organo presenta un rivestimento peritoneale completo, che le è fornito dal prolungamento sul duodeno delle due lamine peritoneali dello sto­maco, anteriore e posteriore. Vengono così a formarsi in alto il legamento epatoduodenale, in basso il legamento duodenocolico. Il legamento epatoduodenale continua lateralmente il legamento epatogastrico e costi­tuisce con questo il piccolo omento che si porta all’ilo del fegato, contenendo nel suo spessore la vena porta, l’arteria epatica e il dotto coledoco. La parte epatogastrica del piccolo…

  • Anatomia,  Apparati della sensibilità specifica,  Orecchio

    Catena degli ossicini dell’udito (martello, incudine, staffa)

    La catena degli ossicini dell’udito è formata dal martello, dall’incudine e dalla staffa, tre piccole ossa articolate fra loro per diartrosi e mantenute nelle rispettive posizioni da un apparato legamentoso. Il martello, il più laterale degli ossicini, è formato da una testa, un collo e un manico. La testa del martello è situata nel recesso epitimpanico: ha forma ovoidale e possiede una superficie articolare per l’incudine nella sua parte posteriore. Il collo del martello collega la testa al manico; esso corrisponde lateralmente alla pars flaccida della membrana del timpano, mentre medialmente è incrociato dalla corda del timpano, ramo del nervo faciale. Il manico del martello, contenuto nello spessore della membrana…

  • Anatomia microscopica

    Struttura dell’epididimo

    L’epididimo è rivestito da un sottile involucro connettivale, la tonaca albuginea dell’epididi­mo, alla cui superficie esterna aderisce, in par­te, la sierosa vaginale. In corrispondenza della testa la tonaca albuginea invia profondamente alcuni sottili setti che suddividono l’organo in 10-15 lobuli posti in serie longitudinali uno sul­l’altro. I lobuli, denominati coni vascolosi (o co­ni dell’epididimo), sono di forma conica con l’a­pice volto al mediastino del testicolo e la base verso la superficie libera della testa dell’epididi­mo; presentano complessivamente un’altezza di circa 1 cm. Ciascun cono vascoloso è formato da un condottino efferente (lunghezza media 10-12 cm, calibro 0,2-0,3 mm) che, emergendo dalla rete testis contenuta nel mediastino testi­colare, dopo un brevissimo…

  • Farmacologia e tossicologia clinica

    Via inalatoria

    La via inalatoria è una delle vie parenterali con cui può essere somministrato un farmaco. Con tale via si possono avere degli effetti sia sistemici che locali. Per effetti a livello sistemico si possono considerare gli anestetici generali gassosi. La velocità con cui si ha questo effetto dipende dall’equilibrio delle concentrazioni raggiunto dal gas nel sangue e nella miscela respiratoria e dipende da: Il tipo di gas con cui viene diluito, che può essere l’ossigeno o il carbossigeno, una miscela di 95 parti di ossigeno e 5 di anidride carbonica. L’anidride carbonica facilita l’insorgenza dell’effetto anestetico, dato che l’anidride carbonica stimola la respirazione e gli scambi necessari affinché il farmaco…

  • Farmacologia e tossicologia clinica

    Curve dose-effetto

    La dose è il più importante tra i fattori che possono influenzare e condizionare la natura, il segno, l’intensità, la durata, la latenza, la costanza e la reversibilità dell’azione farmacologica. Il rapporto dose-effetto di un farmaco si basa su due leggi: La prima riguarda il tipo d’azione e afferma che, in generale, col crescere della dose compare dapprima, alle dosi più basse, un effetto di tipo stimolante e poi, alle dosi più alte, un effetto inibente. La seconda legge afferma che, al crescere della dose corrisponde anche l’aumento dell’intensità, della durata e della frequenza dell’effetto farmacologico, ma con andamento diverso, mentre il tempo di latenza di riduce (il tempo di…