• Anatomia,  Apparato locomotore

    Muscoli spinocostali

    Insieme ai muscoli toracoappendicolari, ai muscoli spinoappendicolari e al diaframma, costituiscono i muscoli estrinseci del torace. I muscoli spinocostali sono muscoli larghi, sottili e quadrilateri che occupano lo strato medio dei muscoli del dorso. Sono rappresentati da: Muscolo dentato posteriore superiore. Muscolo dentato posteriore inferiore. Articolo creato il 26 febbraio 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

  • Istologia,  Tessuto nervoso

    Cellule satelliti (o amficiti)

    Le cellule satelliti (o amficiti) sono elementi appiattiti di aspetto epiteliale che hanno il medesimo significato di cellule di Schwann ma si trovano nei gangli encefalo-spinali e viscerali. La superficie plasmatica profonda, rivolta verso il corpo cellulare (o pirenoforo) delle cellule principali dei gangli, presenta numerose irregolarità che si adattano alle digitazioni dei neuroni. Alle cellule satelliti che circondano il pirenoforo fanno seguito cellule dello stesso tipo che avvolgono l’assone delle cellule principali per continuare in comuni cellule di Schwann. Articolo creato il 7 marzo 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

  • Anatomia,  Apparato urinario

    Configurazione interna del rene

    Il rene è rivestito da una capsula fibrosa rap­presentata da una sottile membrana connettivale dalla cui superficie interna si dipartono esili tralci che si addentrano per breve tratto nel pa­renchima renale. In corrispondenza dell'ilo la capsula prosegue a rivestire le pareti del seno renale, fondendosi con la tonaca avventizia dei calici e dei vasi sanguigni. In condizioni normali la capsula fibrosa si distacca dall'organo con facilità. Fra la capsula e il parenchima renale si trova un esile strato di fibrocellule muscolari lisce variamente intrecciate che costituiscono la tonaca muscolare del rene.

  • Anatomia,  Apparato digerente

    Spazio sottomesocolico

    Lo spazio sottomesocolico comprende la maggior parte della cavità peritoneale e ha per limiti: in alto, il colon e il mesocolon trasverso; in avanti, il grande epiploon che lo separa più o meno completamente dalla cavità previscerale e dalla parete addominale anteriore; in dietro, la parete addominale posteriore; lateralmente, la parete addominale anterolaterale. Dalla linea mediana il peritoneo si porta late­ralmente a destra, rivestendo la superficie inter­na della parete addominale anteriore; raggiunge quindi le inserzioni costali del diaframma e, portandosi verso il basso, ricopre la parete ante­riore della loggia renale destra per raggiungere infine la cresta iliaca.

  • Anatomia,  Apparato digerente

    Liquido peritoneale

    Il liquido peritoneale è una soluzione in fase acquosa di elettroliti, proteine e altre sostanze derivate sia dal fluido interstiziale degli organi in rapporto con il peritoneo sia dal plasma san­guigno dei vasi che irrorano il peritoneo stesso. Vi si trovano, inoltre, numerosi tipi cellulari va­riabili per quantità e morfologia, in relazione a diverse situazioni patologiche di cui esse vengo­no considerati importanti elementi diagnostici. In condizioni fisiologiche sono presenti nella cavità peritoneale cellule mesoteliali desquama­te e inoltre macrofagi liberi, mastociti, fibroblasti, linfociti e altri leucociti in numero esiguo. Articolo creato il 21 agosto 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

  • Istologia,  Tessuto cartilagineo

    Cartilagine ialina

    La cartilagine ialina è il tipo più diffuso di cartilagine ed è così chiamata perché a fresco appare come una massa traslucida, opalescente, di colore bianco-bluastro; è dotata di un certo grado di elasticità. Il suo nome deriva dal greco “hyalos” (= vetro).

  • Istologia,  Tessuto muscolare

    Placca motrice (o sinapsi neuromuscolare)

    La fibra muscolare si contrae in risposta ad un impulso che vi giunge tramite l’assone di una fibra nervosa di moto. La membrana plasmatica della fibra muscolare è strutturalmente simile al plasmalemma degli altri tipi cellulari; è elettricamente polarizzata e quando è eccitata da uno stimolo appropriato, di solito portato da una fibra nervosa, diventa depolarizzata e si verifica la contrazione muscolare. La zona di contatto tra fibra nervosa e fibra muscolare, attraverso la quale l’impulso passa da un tipo cellulare all’altro, prende il nome di placca motrice (o sinapsi neuromuscolare).