• Anatomia,  Apparato locomotore

    Torace

    Il torace è la seconda parte del tronco e si trova tra il collo e l’addome. È formato da un complesso osteo-artro-muscolare, la gabbia toracica, che si presenta come un’impalcatura ossea provvista di un’apertura superiore e di una inferiore e che delimita un’ampia cavità viscerale nella quale trovano posto le logge pleuro-polmonari lateralmente e il mediastino al centro. L’apertura toracica superiore rappresenta un tramite di passaggio per visceri, vasi e nervi fra il collo e il mediastino.

  • Anatomia,  Apparato locomotore

    Muscolo adduttore lungo

    Il muscolo adduttore lungo è un muscolo mediale della coscia innervato dal nervo otturatorio (L2-L4); adduce e ruota all’esterno la coscia. È un muscolo piatto, di forma triangolare ad apice supero-mediale. Origina dalla faccia anteriore del ramo superiore del pube, fra il tubercolo e la sinfisi.I suoi fasci si porta­no in basso, in dietro e lateralmente e vanno a inserirsi al terzo medio del ramo mediale della linea aspra del femore. La sua faccia superficia­le è rivestita dalla fascia femorale e, in basso, è in rapporto con il muscolo sartorio e il muscolo vasto mediale. Profondamente corrisponde ai muscoli adduttori bre­ve e grande. Articolo creato il 19 aprile 2010. Ultimo…

  • Anatomia,  Apparato emolinfopoietico

    Linfonodi sottomentali

    I linfonodi sottomentali rientrano tra i linfonodi della testa e del collo. Sono linfonodi superficiali che, in numero da 2 a 8, risiedono nella loggia sopraioidea, sulla faccia inferiore del muscolo miloioideo. Ricevono collettori linfatici dai tegumenti del mento e del labbro inferiore, dalla porzione incisiva della gengiva, dalla punta della lingua, dal pavimento della bocca. Inviano i loro collet­tori efferenti ai linfonodi sottomandibolari e cervicali profondi. Articolo creato il 6 novembre 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

  • Citologia

    Macrofagi (o istiociti)

    I macrofagi (o istiociti) rappresentano, per frequenza numerica, la seconda classe di elementi cellulari nel tessuto connettivo lasso. Come le altre cellule del tessuto connettivo hanno vita limitata quindi devono continuamente rinnovarsi; ciò è possibile tramite due meccanismi: Attività mitotica dei macrofagi preesistenti. Migrazione dal sangue circolante al tessuto connettivo dei loro precursori, i monociti, e trasformazione degli stessi in macrofagi. Per dimostrare la loro provenienza dai monociti si esegue un semplice esperimento: in un animale si iniettano cellule midollari marcate con timidina triziata. Dopo un certo intervallo di tempo, tramite autoradiografia, nel tessuto connettivo dell’animale si possono osservare macrofagi con nucleo marcato, cioè ricoperto di granuli che testimoniano la…

  • Anatomia,  Apparato respiratorio

    Vasi e nervi delle cavità nasali

    Le arterie delle cavità nasali sono la palatina discendente e la sfenopalatina, rami della mascellare interna, le etmoidali anteriori, rami dell’oftalmica, e la labiale superiore della mascellare esterna. Le vene, numerose, terminano posteriormente nelle vene sfenopalatine e nelle vene del palato molle e della faringe, superiormente nella vena oftalmica superiore e anteriormente nella vena faciale anteriore. I linfatici vanno anteriormente ai linfonodi sottomandibolari, posteriormente ai linfonodi retrofaringei e sternocleidomastoidei. I nervi provengono principalmente dal nervo etmoidale anteriore e dai rami nasali del ganglio sfenopalatino. Articolo creato il 9 gennaio 2012. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

  • Istologia,  Tessuto epiteliale

    Epitelio pavimentoso pluristratificato

    L'epitelio pavimentoso pluristratificato è costituito da molti strati di cellule di varia forma. Lo strato profondo, che poggia sulla membrana basale, è composto da cellule cubiche o cilindriche; seguono verso la superficie uno o più strati di cellule con contorni irregolarmente poliedrici ed infine strati di elementi appiattiti, di aspetto squamoso.

  • Anatomia,  Apparato cardiovascolare

    Arteria iliaca comune

    L’arteria iliaca comune è un vaso pari che nasce dall’aorta a livello della 4a vertebra lombare e si dirige in basso e in fuori, fino all’articolazione sacroiliaca, dove termina dividendosi nelle arterie iliache esterna e interna. Provvede all’irrorazione delle pareti e dei visceri pelvici, degli organi genitali esterni e degli arti inferiori. L’arteria iliaca comune destra decorre obliquamente davanti al corpo dell’ultima vertebra lombare, dietro al peritoneo parietale. Anteriormente è incrociata dai rami dell’ortosimpatico per il plesso ipoga­strico e, nel punto di divisione, dall’uretere. In dietro è separata dai corpi della 4a e 5a vertebra lombare dalla catena dell’ortosimpatico e dalle due vene iliache comu­ni che confluiscono a formare la…

  • Anatomia,  Apparato digerente

    Dotto coledoco

    Il dotto coledoco origina per la confluenza del dot­to epatico comune con il dotto cistico, percorre il legamento epatoduodenale, unitamente agli altri elementi del peduncolo epatico, quindi pas­sa posteriormente alla prima porzione del duo­deno e alla testa del pancreas e penetra nella pa­rete mediale della seconda porzione duodenale per sboccare nell'ampolla duodenale maggiore. Ha una lunghezza di 6-8 cm e un diametro di circa 4-5 mm.

  • Senza categoria

    Prevenzione dell’assorbimento di un veleno

    Il trattamento degli avvelenamenti acuti deve essere tempestivo. Il primo obiettivo è il mantenimento delle funzioni vitali, se la loro compromissione è imminente. In secondo luogo, bisogna mantenere la concentrazione del veleno nei tessuti a rischio ai livelli più bassi possibi­li, prevenendone l’assorbimento e favorendone l’elimina­zione. Il terzo obiettivo è combattere gli effetti farmaco­logici e tossicologici sui siti effettori. Si può agire in diversi modi: Emesi. Lavanda gastrica. Carbone attivo. Inattivazione chimica. Purganti. In caso di inalazione di una sostanza tossica, il primo provvedimento da mettere in atto è allontanare il paziente dalla fonte d’esposizione. Analogamente, è ne­cessario lavare abbondantemente la cute, se è venuta a contatto con il veleno.…