Cellule epiteliali timiche
Le cellule epiteliali timiche (TEC) sono grandi, con nuclei voluminosi e un citoplasma espanso che contiene diversi inclusi. Nella zona corticale più esterna si trovano TEC che accolgono numerosi timociti all’interno di profonde invaginazioni citoplasmatiche. Molti di questi linfociti assumono caratteri di linfoblasti, sono cioè cellule voluminose e attivamente prendono il nome di cellule nutrici in quanto proliferanti. Le cellule nutrici producono interleuchina-7 (IL-7) che è in grado di sostenere la proliferazione dei timociti negli stadi più precoci. Nella zona midollare le TEC formano i corpuscoli timici di Hassal che sono costituiti da cellule epiteliali organizzate a “guscio di cipolla”: le cellule più centrali sono cheratinizzate, calcificate o necrotiche, e…
Via della fosfolipasi C
Quando sono attivati recettori accoppiati a proteine Gi e Gq, si attiva l’effettore fosfolipasi C (PLC) che è una fosfodiesterasi. Si conoscono diverse isoforme di fosfolipasi C (PLC): beta, gamma, delta, epsilon (di delta e epsilon sono poco conosciuti i meccanismi di trasduzione). Possiede regioni sia polari che apolari e rimane sospeso nel doppio strato della membrana plasmatica. L’isoforma beta, citoplasmatica, è attivata dalla subunità alfaq e dal dimero beta-gamma; alfaq è attivata dall’acetilcolina e dalla noradrenalina. L’isoforma gamma è attivata da recettori per i fattori di crescita o dell’insulina. Quando attivati, i recettori vanno incontro a dimerizzazione e si autofosforilano a livello di residui tirosinici. Questo enzima citoplasmatico agisce sul…
Muscolo amigdaloglosso
Il muscolo amigdaloglosso è un muscolo estrinseco della lingua; contraendosi, solleva la base della lingua, applicandola contro il velo palatino. È un sottile fascio muscolare che origina dall’aponeurosi faringea, nel tratto che riveste esternamente la tonsilla palatina. I fasci muscolari decorrono verticalmente in basso, tra il muscolo faringoglosso e la tonaca mucosa, in direzione della base della lingua, facendosi quindi trasversali per raggiungere la linea mediana dove si incrociano con gli omonimi fasci del lato opposto. Articolo creato il 14 agosto 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Trasporto attivo
Nel trasporto attivo, ioni e molecole si muovono contro il proprio gradiente di concentrazione (o di potenziale) mediante proteine denominate “pompe”: ad esempio, anche se la concentrazione di una sostanza è maggiore all’esterno rispetto all’interno della cellula, tale sostanza (che si muoverebbe verso l’interno della cellula secondo il trasporto passivo che è mediato dal gradiente di concentrazione) si sposta verso l’esterno della cellula.
Apparato cardiovascolare
L’apparato cardiovascolare è costituito dal cuore e da un sistema di canali di vario calibro, i vasi, nei quali circolano il sangue o la linfa; si distinguono, perciò, un apparato circolatorio sanguifero ed un apparato circolatorio linfatico. L’apparato circolatorio sanguifero è un circuito chiuso nel quale il sangue viene spinto dal cuore in vasi a decorso centrifugo, le arterie, che, ramificandosi e riducendosi gradualmente di calibro, si risolvono, nell’interno degli organi, in vasi sottilissimi, i capillari. Da questi si costituiscono, per confluenza, le vene, vasi a decorso centripeto che riportano il sangue al cuore. Da ciò si deduce che sono definiti arterie quei vasi che conducono il sangue dal cuore…
Osso parietale
L’osso parietale è un osso pari, quadrangolare, che forma la maggior parte della volta cranica. I due parietali si riuniscono fra loro sulla linea mediana mentre si articolano in avanti con il frontale, in dietro con l’occipitale, lateralmente con la squama e la parte mastoidea del temporale e con la grande ala dello sfenoide. L’osso parietale presenta una faccia esocranica, una faccia endocranica, quattro margini distinti in anteriore, posteriore, superiore e inferiore e quattro angoli di cui due anteriori e due posteriori. La faccia esocranica presenta una convessità, più pronunciata nella sua parte di mezzo dove si trova la tuberosità o bozza parietale. È percorsa dall’avanti in dietro dalle due…
Torace
Il torace è la seconda parte del tronco e si trova tra il collo e l’addome. È formato da un complesso osteo-artro-muscolare, la gabbia toracica, che si presenta come un’impalcatura ossea provvista di un’apertura superiore e di una inferiore e che delimita un’ampia cavità viscerale nella quale trovano posto le logge pleuro-polmonari lateralmente e il mediastino al centro. L’apertura toracica superiore rappresenta un tramite di passaggio per visceri, vasi e nervi fra il collo e il mediastino.
Muscolo adduttore lungo
Il muscolo adduttore lungo è un muscolo mediale della coscia innervato dal nervo otturatorio (L2-L4); adduce e ruota all’esterno la coscia. È un muscolo piatto, di forma triangolare ad apice supero-mediale. Origina dalla faccia anteriore del ramo superiore del pube, fra il tubercolo e la sinfisi.I suoi fasci si portano in basso, in dietro e lateralmente e vanno a inserirsi al terzo medio del ramo mediale della linea aspra del femore. La sua faccia superficiale è rivestita dalla fascia femorale e, in basso, è in rapporto con il muscolo sartorio e il muscolo vasto mediale. Profondamente corrisponde ai muscoli adduttori breve e grande. Articolo creato il 19 aprile 2010. Ultimo…
Linfonodi sottomentali
I linfonodi sottomentali rientrano tra i linfonodi della testa e del collo. Sono linfonodi superficiali che, in numero da 2 a 8, risiedono nella loggia sopraioidea, sulla faccia inferiore del muscolo miloioideo. Ricevono collettori linfatici dai tegumenti del mento e del labbro inferiore, dalla porzione incisiva della gengiva, dalla punta della lingua, dal pavimento della bocca. Inviano i loro collettori efferenti ai linfonodi sottomandibolari e cervicali profondi. Articolo creato il 6 novembre 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Macrofagi (o istiociti)
I macrofagi (o istiociti) rappresentano, per frequenza numerica, la seconda classe di elementi cellulari nel tessuto connettivo lasso. Come le altre cellule del tessuto connettivo hanno vita limitata quindi devono continuamente rinnovarsi; ciò è possibile tramite due meccanismi: Attività mitotica dei macrofagi preesistenti. Migrazione dal sangue circolante al tessuto connettivo dei loro precursori, i monociti, e trasformazione degli stessi in macrofagi. Per dimostrare la loro provenienza dai monociti si esegue un semplice esperimento: in un animale si iniettano cellule midollari marcate con timidina triziata. Dopo un certo intervallo di tempo, tramite autoradiografia, nel tessuto connettivo dell’animale si possono osservare macrofagi con nucleo marcato, cioè ricoperto di granuli che testimoniano la…