• Anatomia,  Apparato locomotore

    Falangi del piede

    Le falangi del piede sono piccole ossa lunghe, omologhe, per nu­mero e forma, a quelle corrispondenti della ma­no, ma assai meno sviluppate. Vanno decre­scendo di volume dal 1° al 5° dito e di lunghez­za dal 2° al 5°. Ciascun dito, pertanto, eccetto il 1° (alluce) dotato di due sole falangi, possiede tre falangi, designate come prossimale, media e distale o 1a, 2a e 3a. Articolo creato il 30 marzo 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

  • Anatomia,  Apparato digerente

    Superficie interna dell’intestino tenue

    Aperto longitudinalmente l'intestino tenue, si osserva innanzitutto l'esistenza di rilievi della sua superficie interna che hanno forma di pie­ghe sottili disposte trasversalmente al suo asse maggiore. Sono le pieghe circolari (ovalvole conniventi) (di Kerkring), sporgenze permanenti della mucosa, raramente estese in forma di anello completo per tutta la circonferenza del­l'intestino, più spesso limitate solo a un tratto di questa, distanti l'una dall'altra 6-8 mm e di pari altezza. Più frequenti e mag­giormente sviluppate nel terzo prossimale del digiuno si fanno via via più rade e meno pro­nunciate fino a scomparire del tutto nell'ultima porzione dell'ileo.

  • Medicina legale

    Fauna cadaverica

    Per i cadaveri che rimangono in ambiente aperto la fauna assume una grande importanza nella degradazione cadaverica, ed in particolare nella scheletrizzazione. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, è molto più importante l'azione degli insetti rispetto a quella della macrofauna: secondo un noto aforisma, una mosca divora un cavallo più velocemente di un leone. Infatti la macrofauna ha un’azione, specie nelle zone più civilizzate e urbanizza­te, di tipo sporadico: solo in presenza di veri e propri branchi di predatori si ha una rapida distruzione di tutti i tessuti molli; inoltre solo pochi animali di media e gran­de taglia si nutrono di cadaveri che siano giunti ad avanzate fasi putrefattive.

  • Anatomia,  Sistema nervoso,  Sistema nervoso periferico

    Rami anteriori dei nervi spinali

    I rami anteriori dei nervi spinali provvedono all’innervazione motoria e sensitiva della regione anterolaterale del collo e del tronco e inoltre degli arti superiori e inferiori. Hanno dimensioni maggiori dei corrispondenti rami posteriori, eccezion fatta per i primi due rami anteriori cervicali. Caratteristica dei rami anteriori è di intrecciarsi fra loro, scambiandosi reciprocamente fibre, costituendo in tal modo i plessi. Fanno eccezione i rami anteriori dei nervi toracici che decorrono isolatamente nei rispettivi spazi intercostali con il nome di nervi intercostali. Si distinguono, in direzione craniocaudale: il plesso cervicale, il plesso brachiale, il plesso lombare, il plesso sacrale, il plesso pudendo e il plesso coccigeo.

  • Anatomia,  Apparato locomotore

    Muscolo trasverso del torace

    Insieme ai muscoli elevatori delle coste, ai muscoli intercostali e ai muscoli sottocostali, costituiscono i muscoli intrinseci del torace. Il muscolo trasverso del torace è situato sulla faccia interna della parete toracica anteriore. È innervato dal 2° al 9° nervo intercostale e, contraendosi, abbassa le cartilagini costali; pertanto, è un muscolo espiratorio. Origina dalla faccia posteriore del corpo e dal processo xifoideo dello sterno e si porta, con fasci divergenti, in alto e lateralmente, per inserirsi con 4 o 5 digitazioni alla faccia interna e al margine inferiore delle cartilagini costali dalla 2a o 3a alla 6a.

  • Anatomia,  Apparato locomotore

    Muscolo grande rotondo

    Il muscolo grande rotondo è innervato dal nervo sot­toscapolare inferiore (C5-C7). Ha un'azione si­mile, ma meno potente, a quella del muscolo grande dorsale, adducendo, estendendo e intrarotando l'omero. Si trova inferiormente al muscolo piccolo ro­tondo ed è anch'esso allungato e appiattito.Origina al di sotto del pic­colo rotondo, dalla faccia dorsale dell'angolo inferiore della scapola e si reca in alto e lateral­mente per inserirsi al labbro posteriore e al fon­do del solco bicipitale dell'omero. La faccia po­steriore del grande rotondo è in rapporto con il muscolo grande dorsale e con il capo lungo del tricipite.

  • Anatomia microscopica

    Smalto del dente

    Lo smalto del dente è l’unica parte del dente che non deriva dal mesenchima, infatti non è formato da tessuto osseo ma è una sostanza di origine epiteliale. È elaborato durante lo sviluppo del dente da cellule ectodermiche chiamate ameloblasti, che successivamente si atrofizzano e scompaiono. Lo smalto è la sostanza più dura che si trovi nel corpo umano; è costituito quasi interamente di sali di calcio, sotto forma di grossi cristalli di apatite, e solo per il 3-4% da sostanza organica (proteine e glicoproteine). È privo di cellule. Gli ameloblasti elaborano solo la matrice organica dello smalto che in seguito calcifica al di fuori delle cellule. I cristalli di…

  • Fisiologia

    Funzioni dei reni

    La funzione principale dei reni è la produzione di urina con cui vengono eliminati acqua e soluti in modo da regolare il volume e la composizione di liquidi corporei, mantenendone i valori entro limiti ristretti anche a fronte di ampie variazioni dell’assunzione di cibo e di acqua. Oltre alla produzione di urina, essi svolgono diverse funzioni importanti, tra cui: Regolazione dell’osmolalità e del volume dei liquidi corporei; il controllo dell’osmolalità è importante per mantenere il normale volume cellulare in tutti i tessuti dell’organismo, mentre il controllo del volume dei liquidi corporei è necessario per la normale funzione del sistema cardiovascolare. Entrambi questi controlli avvengono regolando l’escrezione di acqua e NaCl.…

  • Istologia,  Tessuto cartilagineo

    Proprietà tintoriali della cartilagine

    La presenza di elevate concentrazioni di proteoglicani nella cartilagine spiega le sue proprietà tintoriali. La sostanza amorfa della cartilagine è intensamente basofila e si colora metacromaticamente con il Blu di toluidina e con Azzurro A; si colora, inoltre, con la reazione al Ferro colloidale di Hale e con il metodo Alcian blu. La matrice amorfa si colora intensamente in rosso con la reazione PAS non per i proteoglicani (che sono PAS-negativi), ma per la presenza delle glicoproteine.