Via sottocutanea
La via sottocutanea è una delle vie parenterali con cui può essere somministrato un farmaco. Offre a considerare tempi di assorbimento elevati dovuti ad una scarsa perfusione di questo tessuto. Il ritardo nell’assorbimento potrebbe in alcuni casi portare ad irritazione. Viene utilizzata se si desidera un effetto non troppo elevato e protratto nel tempo. Ad esempio, nella somministrazione dell’insulina bisogna evitare che vi sia un ingresso massivo di insulina che potrebbe causare uno shock ipoglicemico; vi deve essere un arrivo graduale della stessa quantità di insulina con un assorbimento che duri nel tempo. Si può monitorare anche la durata e l’effetto del farmaco andando ad agire sulla molecola e formulandola…
Legamento coronario
Il legamento coronario è il vero legamento sospensore e si estende dalla faccia posteriore del fegato al diaframma. È costituito da due foglietti piuttosto brevi, uno superiore e uno inferiore. Il foglietto superiore è diviso in due porzioni, destra e sinistra, dal legamento falciforme nelle cui due lamine le due porzioni stesse continuano. Il foglietto inferiore nella sua porzione sinistra corre dappresso a quello superiore, nel tratto intermedio circonda la vena cava inferiore in modo caratteristico e si riporta lungo il margine inferiore della faccia posteriore. In questa parte destra della faccia posteriore, le due lamine peritoneali del legamento coronario sono piuttosto distanti (4-5 cm) e la superficie del fegato,…
Ghiandole cardiali
Le ghiandole cardiali fanno parte delle ghiandole gastriche; si trovano nella lamina propria della tonaca mucosa dello stomaco e l’area che occupano si estende per pochi centimetri (0,5-3) a partire dall’orifizio cardiale; tali ghiandole possono trovarsi anche nella mucosa esofagea dove rappresentano un’eterotopia. Le ghiandole cardiali sono del tipo tubulare composto. Le cellule dei tubuli ghiandolari secernono glicoproteine neutre; il loro citoplasma appare pallido, con aspetto finemente schiumoso. Il nucleo si trova nel terzo basale delle cellule, spinto dal secreto. Articolo creato il 24 marzo 2012. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Arteria epatica (o gastroepatica)
L’arteria epatica (o gastroepatica) decorre orizzontalmente verso destra e in avanti, passando davanti al pilastro mediale destro del diaframma, dietro la parete posteriore della borsa omentale, sul margine superiore del pancreas. All’altezza del margine superiore della prima porzione del duodeno fornisce l’arteria gastroduodenale e continua verso il fegato con il nome di arteria epatica propria. Passa quindi davanti alla vena porta e risale fra i foglietti del legamento epatoduodenale, accompagnata dalla vena porta e dal dotto coledoco. S’impegna poi come arteria epatica propria nel peduncolo epatico e, in prossimità dell’ilo, si divide al davanti dei rami portali in un tronco destro e uno sinistro. Il ramo destro, di calibro maggiore…
Muscolo elevatore della palpebra superiore
Il muscolo elevatore della palpebra superiore è innervato dal nervo oculomotore. La sua contrazione determina il sollevamento della palpebra superiore. Origina al di sopra dell’anello tendineo, dal margine superiore del foro ottico. Si dirige in avanti, decorrendo sotto al tetto dell’orbita, al di sopra del muscolo retto superiore. Termina con una espansione fibrosa che prende principalmente inserzione sul tarso della palpebra. Articolo creato l’1 ottobre 2012. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Trasporto di membrana
Gli ioni e le molecole intracellulari vengono mantenuti entro i valori corretti di concentrazione dall’attività delle membrane che provvedono a regolare il passaggio di tutte le sostanze in transito fuori e dentro le cellule e all’interno dei diversi compartimenti delimitati da membrana. Gli ioni diffondo un continuo avanti e indietro; i metaboliti entrano nella cellula, mentre i materiali di scarto e di secrezione si muovono in direzione opposta. L’insieme dei processi attraverso cui le membrane regolano il passaggio delle varie sostanze attraverso esse prende il nome di trasporto di membrana.
Sarcomero
Il sarcomero è l’unità strutturale e funzionale della miofibrilla. Rappresenta il segmento di miofibrilla che si estende tra due linee Z successive. Il sarcomero, quindi, comprende una banda A e metà di ciascuna delle due bande I contigue. Questa unità strutturale e funzionale si ripete periodicamente lungo la miofibrilla. Articolo creato l’8 marzo 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Metacarpo
Il metacarpo è il segmento medio dello scheletro della mano e risulta costituito da cinque ossa metacarpali che si distinguono con numeri progressivi in direzione latero-mediale. Nell’insieme le ossa metacarpali sono disposte come una raggiera convergente verso il carpo; esse delimitano quattro spazi angolari aperti distalmente che prendono il nome che prendono il nome di spazi interossei del metacarpo. Questi spazi sono occupati dai muscoli interossei dorsali e palmari. Le ossa metacarpali sono ossa lunghe in cui si considerano un corpo, un’estremità prossimale (o base) ed un’estremità distale (o capitello). Il corpo di tutte le ossa metacarpali, tranne il 1°, è prismatico triangolare con tre facce: laterale, mediale e dorsale; le…
Immobilizzazione del torace
L’immobilizzazione del torace si determina nei casi di mancata espansione del mantice toraco-polmonare con conseguente impedimento meccanico alla ventilazione. Si distinguono quattro forme differenti di asfissia: Asfissia nella folla. Il torace è bloccato dalla compressione reciproca tra persone che si accalcano; a perire sono i soggetti più deboli e più bassi in genere, i bambini. Nei cadaveri è caratteristico il ritrovamento delle ecchimosi di Perthes, disposte in maniera simmetrica ai lati del torace e sulla faccia interna degli arti superiori, in corrispondenza, cioè, dei punti in cui si è verificata la compressione dei gomiti flessi sui fianchi. Asfissia traumatica. È determinata dallo schiacciamento del corpo sotto frane, crolli, ribaltamenti di…
Legamento dorsale del carpo
Il legamento dorsale del carpo è un ispessimento della fascia antibrachiale situato sulla parte dorsale dell'articolazione radiocarpica. Presenta due facce e quattro margini. La faccia superiore è in rapporto con la cute.