• Farmacologia e tossicologia clinica

    Interazioni in fase di biotrasformazione

    Le interazioni in fase di biotrasformazione sono rappresentate dai meccanismi di competizione, ma soprattutto da fenomeni di inibizione e induzione enzimatica che riguardano prevalentemente le reazioni ossidative mediate dal citocromo P450 e dai suoi isoenzimi. L’induzione enzimatica consiste nell’aumento di una determinata attività enzimatica conseguente alla somministrazione cronica di alcuni farmaci definiti induttori; essa si manifesta dopo tempi relativamente lunghi (2-3 settimane) poiché necessita della biosintesi ex novo degli enzimi e determina una riduzione dell’efficacia degli altri farmaci, i quali vengono più attivamente trasformati dalla via enzimatica indotta.

  • Citologia

    Melanociti

    Nell’epidermide, dopo i cheranociti, i melanociti rappresentano la popolazione cellulare più rappresentata. Il loro numero corrisponde a circa ¼ di quello delle cellule basali e, pur variando in rapporto ai diversi distretti cutanei, è relativamente costante per unità di area epidermica nei diversi individui (circa 1500/mm2). Inoltre, la distribuzione dei due principali tipi cellulari dell’epidermide non è casuale, tanto che può riconoscersi un’unità epidermico-melanica in cui un melanocito risulta circondato da  un insieme costituito da 36 cheratinociti.

  • Farmacologia e tossicologia clinica

    Distribuzione dei farmaci

    Per distribuzione di un farmaco s'intende il passaggio del farmaco dal sangue ai vari tessuti. La velocità d’ingresso di un farmaco in un tessuto dipende, da un lato, dal grado di idro/liposolubilità e dal peso molecolare del farmaco e, dall’altro, dal grado di vascolarizzazione tissutale e dalla massa del tessuto. La distribuzione di solito non è uniforme a causa delle differenze di perfusione ematica, legame tissutale, pH distrettuale e permeabilità delle membrane cellulari.

  • Farmacologia e tossicologia clinica

    Parasimpaticolitici

    I parasimpaticolitici sono farmaci antagonisti del recettore colinergico muscarinico; sono così chiamati perché prevengono gli effetti dell'acetilcolina (ACh) bloccando il suo legame ai recettori colinergici muscarinici a livello dei siti neuroeffettori a livello di muscolatura liscia, muscolatura cardiaca e cel­lule ghiandolari; agiscono inoltre a livello dei gangli pe­riferici e del sistema nervoso centrale (SNC) se sono in grado di oltrepassare la barriera emato-encefalica.

  • Anatomia,  Apparato locomotore

    Muscolo abduttore breve del pollice

    Il muscolo abduttore breve del pollice è un muscolo della mano, più precisamente un muscolo dell’eminenza tenar, che è  innervato dal nervo mediano (C6-C8). Come il muscolo flessore breve del pollice, flette e abduce il 1° osso metacarpale e flette la corri­spondente falange prossimale. Ori­gina dalla parte antero-laterale del legamento trasverso del carpo, dal tubercolo dello scafoide e da un fascetto tendineo che si distacca dal ten­dine dell'abduttore lungo del pollice; si inserisce alla parte laterale della base della falange pros­simale e, con una espansione tendinea, al tendi­ne del muscolo estensore lungo del pollice.

  • Biologia

    Recettori intracellulari

    Così definiti per distinguerli dai recettori di membrana (o di superficie), i recettori intracellulari sono proteine nucleari o citoplasmatiche (solo i recettori dei glucocorticoidi, dei mineralcorticoidi e del progesterone) che in seguito all’interazione con i rispettivi ligandi sono in grado di controllare l’espressione genica. I ligandi devono attraversare la membrana cellulare per entrare nel citoplasma, perciò devono essere molecole lipofiliche o avere un carrier specifico. In generale, tutti i recettori intracellulari sono formati da una singola catena polipeptidica di 400-1000 aminoacidi che presenta: Una regione N-terminale. Una regione che lega il DNA di circa 70 amminoacidi, composta da un dominio denominato “zinc finger”, ricco in cisteine organizzate intorno ad un…

  • Anatomia,  Apparato locomotore

    Muscolo obliquo inferiore della testa

    Il muscolo obliquo inferiore della testa è innervato dai nervi sottooccipitale e grande occipitale; contraendosi, ruota la testa. Origina dalla superficie laterale del processo spinoso dell’epistrofeo e si porta in alto e in fuori, per inserirsi alla faccia inferiore e al margine posteriore del processo trasverso dell’atlante. Si trova profondamente al muscolo semispinale della testa e superficialmente rispetto all’articolazione atlo-assiale posteriore. Tra il margine laterale del muscolo grande retto posteriore e i margini mediali dei muscoli obliqui superiore e inferiore, si delimita uno spazio triangolare in cui passano l’arteria vertebrale e il ramo posteriore del nervo sottooccipitale. Articolo creato il 23 febbraio 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

  • Anatomia,  Apparato cardiovascolare

    Arterie sacrali laterali

    Le arterie sacrali laterali sono rami collaterali del tron­co posteriore dell’arteria iliaca interna. Sono in genere due per lato, una superiore e una inferiore. La superiore si dirige medialmente ed entra nel 1° o 2° foro sacrale anteriore dove si divide in un ramo spinale per il canale vertebrale sacrale e in un ramo muscolocutaneo che esce dal 1° foro sacrale posteriore e si distribuisce ai muscoli della doccia sacrale. L’inferiore scende davanti ai nervi sacrali ventra­li e termina a livello dell’articolazione sacrococcigea, anastomizzandosi con l’arteria del lato opposto e con l’arteria sacrale mediana. Dà rami spinali che penetrano nei fori sacrali anteriori. Articolo creato il 9 agosto 2011. Ultimo…

  • Anatomia,  Apparato respiratorio

    Vascolarizzazione del polmone

    Nel polmone esistono due diversi sistemi vascolari: un sistema funzionale, quello dei vasi polmonari che costituiscono la piccola circolazione, e un sistema nutritizio, quello dei vasi bronchiali, che fa parte della grande circolazione. Tra i due sistemi si stabiliscono anastomosi. Sistema dei vasi polmonari I due rami, destro e sinistro, dell’arteria polmonare entrano nei polmoni a livello dell’ilo e si ramificano accollandosi ai rami bronchiali e seguendo le loro suddivisioni fino a dare arteriole terminali che decorrono lungo i bronchioli e i condotti alveolari. Questi minuscoli vasi si risolvono infine in una rete capillare contenuta nella parete degli alveoli. Dalla rete capillare perialveolare hanno origine le venule che decorrono nei…