Teorie della causalità
Ci si può trovare di fronte ad una catena di eventi che determinano un evento finale dannoso. In tal caso bisogna capire chi è oggetto di responsabilità penale. A riguardo, esistono diverse teorie della causalità: Teoria condizionalistica: è quella teoria della conditio sine qua non, su cui si fonda la legislazione italiana, secondo la quale il rapporto di causalità è ammissibile purché si sia realizzata una qualunque condizione che rappresenti antecedente indispensabile al verificarsi di conseguenze dannose alla persona. Tale teoria considera alla base del ragionamento il cosiddetto procedimento controfattuale, secondo il quale il supposto fattore eziologico è da considerarsi causa ove tale fattore non possa essere eliminato senza il…
Cellule di Sertoli
Le cellule di Sertoli sono di derivazione mesodermica e originano dalla proliferazione dell’epitelio celomatico; dopo il differenziamento perdono la capacità di dividersi. Sono molto alte (oltre 60 µm), estendendosi per tutto lo spessore dell’epitelio germinativo; con la base leggermente slargata poggiano sulla lamina basale, mentre con l’apice sfrangiato si spingono fino al lume del tubulo. I contorni cellulari sono oltremodo anfrattuosi per gli intimi rapporti che si stabiliscono con le circostanti cellule germinali in via di differenziazione: in particolare le teste degli spermatidi in corso di differenziazione vengono accolte in profonde infossature citoplasmatiche apicali. A una certa distanza dalla base le cellule di sostegno sono collegate l’una all’altra da prolungamenti…
Struttura del dente
In ciascun dente si distinguono la corona (parte visibile del dente) e la radice (parte non visibile); il limite tra corona e radice è detto colletto. All’interno del dente si trova una cavità che risulta più ampia in corrispondenza della corona, ma si porta anche nel colletto e nella maggior parte della radice; all’apice della radice questa cavità comunica con l’ambiente periodontale (parodonto) a mezzo di un canalicolo. I denti provvisti di più radici presentano più canalicoli. La cavità del dente è detta cavità della polpa in quanto contiene la polpa del dente, distinta in polpa della corona e polpa della radice. La polpa è formata da un tessuto connettivo mucoso…
Via dell’adenilato-ciclasi
L'adenilato-ciclasi è un enzima di membrana, con sito attivo rivolto verso il citoplasma, formato da due domini M (M1 ed M2), ciascuno dei quali formato da 6 eliche transmembrana, e due sequenze intracellulari contrassegnate da C1 e C2 che rappresentano due siti di legame per le subunità as-GTP e ai-GTP. Lo stesso enzima, quindi, può avere effetti di attivazione o inibizione a seconda del tipo di subunità α.
Sopralluogo medico-legale
Il sopralluogo medico-legale è l’insieme delle operazioni compiute da personale della polizia giudiziaria appositamente formato e da specialisti, in primis medici legali (che devono intervenire obbligatoriamente quando è accertata la morte violenta; in caso contrario l’accertamento può essere richiesto a qualunque medico), intervenuti quali ausiliari della polizia giudiziaria, ovvero come consulenti nominati del Pubblico Ministero o periti nominati dal giudice, volte innanzi tutto a conservare l’integrità dei luoghi e quindi a documentare e, eventualmente, raccogliere ogni elemento utile alla analisi della scena di un reato, anche al fine di determina l’epoca, la causa, la modalità di decesso ed identificare i responsabili. La scena del crimine primaria è quella in cui…
Enteroglucagone
L’enteroglucagone è un polipeptide a 100 aminoacidi che ha struttura ed effetti biologici simili a quelli del glucagone pancreatico. Per questo ormone è stato anche proposto il nome di glicentina. Gli elementi produttori di enteroglucagone sono denominati cellule L e presentano una struttura distinguibile da quella delle cellule A che producono il glucagone pancreatico. Si trovano alla massima concentrazione nell’ileo, ma sono anche presenti nella mucosa del digiuno, di tutto l’intestino crasso e, in minor numero, del duodeno. Si tratta di tipiche cellule basigranulose provviste di granuli argirofili. Al pari del glucagone pancreatico, l’enteroglucagone stimola la glicogenolisi epatica, con aumento conseguente della glicemia. Curiosità Il nome “glicentina” deriva da GLI…
Plesso ipogastrico
Fa seguito a quello aorticoaddominale e occupa lo spazio sottostante alla biforcazione dell’aorta; corrisponde al corpo della 4a e 5a vertebra lombare. Come i precedenti plessi, è in continuità superiormente e inferiormente con rami dei plessi adiacenti e riceve rami dalla vicina catena dell’ortosimpatico. Dà origine a un plesso secondario, pari e simmetrico, che si accompagna all’arteria iliaca esterna con il nome di plesso iliaco. Le fibre di questo plesso si prolungano attorno all’arteria femorale, di cui non seguono però i rami più distali.
Vene profonde del piede
Le vene profonde del piede iniziano, nella pianta del piede, con le vene digitali plantari che unendosi tra loro formano le vene metatarsali plantari; queste sboccano nell’arco venoso plantare profondo drenato dalle vene plantari laterali che, confluendo indietro con le vene plantari mediali, formano le vene tibiali posteriori. Nel dorso del piede, iniziano come vene metatarsali dorsali, che affluiscono alle vene tibiali anteriori. Articolo creato il 9 settembre 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Pericardio
Il pericardio è un sacco fibro-sieroso che contiene il cuore e il tratto iniziale dei grossi vasi. Vi si considerano una parte esterna (o pericardio fibroso) e una interna (o pericardio sieroso). Il pericardio fibroso si presenta come un sacco fibroso a forma di un tronco di cono con l’apice rivolto in alto che contorna i grossi vasi che nascono dal cuore e continua insensibilmente con la loro tonaca avventizia; la base aderisce al centro frenico del diaframma e, specialmente a sinistra, a una striscia della contigua parte muscolare. Il tronco di cono pericardico è leggermente schiacciato in senso antero-posteriore e presenta una parete anteriore e una posteriore.La parete anteriore è…
Nervo trocleare (o patetico)
Il 4° paio è rappresentato dal nervo trocleare o patetico, costituito da fibre che prendono origine nel mesencefalo dal nucleo trocleare e si distribuiscono al muscolo obliquo superiore dell’occhio. Contiene anche fibre sensitive somatiche per la sensibilità propriocettiva proveniente dal muscolo obliquo superiore dell’occhio. È l’unico nervo encefalico che emerge dorsalmente; ha origine apparente in corrispondenza del solco trasversale che segna il confine fra lamina quadrigemina e il velo midollare superiore. Dal punto di emergenza esso piega lateralmente, poi in avanti e in basso, dirigendosi all’apice della rocca petrosa dell’osso temporale. Descrive così un arco a concavità mediale attorno al peduncolo cerebrale del proprio lato, bagnato dal liquido cefalorachidiano che…