• Anatomia microscopica

    Struttura della tiroide

    La tiroide è avvolta da una propria capsula fibrosa che emana sepimenti connettivali che, distribuendosi in maniera irregolare all'in­terno dell'organo, suddividono il parenchima in aree di forma e dimensioni diverse, impropria­mente definite lobuli. I sepimenti più fini conti­nuano con il delicato stroma che circonda i sin­goli follicoli tiroidei e in cui è contenuta una ric­ca rete vascolare.

  • Istologia,  Tessuto connettivo

    Composizione molecolare della sostanza amorfa

    I costituenti chimici più importanti della sostanza fondamentale dei tessuti connettivi appartengono ad una classe eterogenea di sostanze denominate glicosaminoglicani (GAG) che legandosi a proteine formano grossi complessi proteico-polisaccaridici detti proteoglicani. La sostanza amorfa contiene anche, in concentrazioni minori, glicoproteine. Infine, essa è costituita da acqua, sali inorganici, enzimi, ormoni, vitamine e quantità variabili di tropocollagene libero.

  • Medicina legale

    Strangolamento

    Lo strangolamento si determina per compressione del collo mediante un laccio o altro mezzo idoneo (spesso avvolto con più giri) mediante una forza esterna (diversa da quella del peso corporeo) applicata generalmente secondo un piano perpendicolare rispetto all’asse maggiore del collo. Di solito la forza estranea che effettua la trazione del laccio è quella muscolare delle braccia dell’aggressore che si pone o al davanti o, più spesso, alle spalle della vittima. Talvolta, invece, la costrizione viene esercitata mettendo in trazione il laccio at­torno ad un’asta (garrottamento). Fisiopatologia dello strangolamento I tre meccanismi fisiopatologici che intervengono nello strangolamento sono gli stessi dell’impiccamento ma con modalità differenti: Fattore asfittico: riveste un ruolo…

  • Anatomia,  Sistema nervoso,  Sistema nervoso periferico

    Parasimpatico del nervo vago

    Raggruppa un elevato contingente di fibre effettrici viscerali e sensitive viscerali. La componente effettrice viscerale controlla il cuore, riducendo la frequenza del battito cardiaco e abbassando la velocità della trasmissione degli impulsi; determina nei polmoni la costrizione dei bronchioli e un aumento della secrezione delle ghiandole bronchiali; agisce sull’esofago, sullo stomaco, sull’intestino e sul colon ascendente determinando l’aumento della peristalsi e della secrezione ghiandolare e il rilasciamento degli sfinteri; stimola la secrezione pancreatica esocrina, la secrezione di insulina e l’emissione di bile da parte della cistifellea; ha azione dilatatrice sui vasi polmonari. La componente sensitiva viscerale, che ha origine nel ganglio nodoso, raccoglie stimoli della sensibilità specifica dai calici gustativi…

  • Anatomia,  Apparato digerente

    Muscolo stilofaringeo

    Il muscolo stilofaringeo contraendosi eleva la faringe e la laringe. Origina dalla faccia interna del processo stiloideo, in prossimità della base e si porta obli­quamente in basso, in dentro e in avanti, rag­giungendo la parete laterale della faringe dove si mette in rapporto con i muscoli costrittori su­periore e medio. Alcuni fasci si inseriscono alla parte posteriore della fascia faringea, altri van­no al margine laterale dell’epiglottide, al margi­ne superiore della cartilagine tiroide (parte po­steriore) e al margine superiore dell’arco della cricoide. Articolo creato il 30 marzo 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

  • Anatomia microscopica

    Nefrone

    Il nefrone rappresenta l’unità funzionale del rene avendo il compito di formare l’urina (funzione uropoietica); i nefroni sono circa un milione per ciascun rene. Ogni nefrone è costituito da un corpuscolo renale (di Malpighi) e da un tubulo renale che può essere diviso in tre por­zioni a struttura e funzione diverse: il tubulo prossimale (o di 1° ordine), l’ansa di Henle e il tubulo distale (o di 2° ordine). Si distinguono nefroni corticali (85% di tutti i nefroni), caratte­rizzati da un corpuscolo renale più piccolo e situato nella parte più periferica della corticale e da un tubulo più breve, e nefroni iuxtamidollari, for­niti di un corpuscolo renale più voluminoso e…

  • Istologia

    Colorazione tricromica di Masson

    La colorazione tricromica di Masson, utilizzata per la colorazione del collagene, usa tre diversi coloranti: l’ematossilina che conferisce ai nuclei una tonalità quasi nerastra, la fucsina (acida, basofila) che colora il citoplasma in rosso più o meno vivo, il blu di anilina (basica, acidofila) che dona alle fibre collagene ed al muco una colorazione azzurra. Funziona da mordenzatore per il blu di anilina l’acido fosfomolibdico. Colorazione tricromica di Masson Articolo creato l’8 marzo 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

  • Anatomia,  Apparato cardiovascolare

    Vene tibiali anteriori e posteriori

    Le vene tibiali anteriori e posteriori raccolgono il sangue refluo dai territori pro­fondi del piede e della gamba. Le vene tibiali anteriori traggono origine dalle vene profonde della regione dorsale del pie­de, le vene tibiali posteriori dalle vene profonde della regione plantare; salgono nella gamba se­guendo il decorso dei rami arteriosi corrispon­denti; confluiscono all’altezza dell’arcata tendi­nea del muscolo soleo per formare la vena poplitea. Rami affluenti delle ve­ne tibiali posteriori sono le vene peroniere, satel­liti delle arterie omonime. Articolo creato il 9 settembre 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

  • Istologia,  Tessuto connettivo

    Tessuto connettivo lasso

    Il tessuto connettivo lasso è il tipo più diffuso di tessuto connettivale. Deriva dal mesenchima, o connettivo embrionale, che è costituito da cellule di forma stellata dotate di vivace attività ameboide immerse in una sostanza amorfa piuttosto fluida. Nel corso della differenziazione le cellule mesenchimali perdono le proprietà ameboidi e diventano fisse, elaborano tutti  costituenti chimici della sostanza amorfa e si trasformano nei vari tipi cellulari del tessuto connettivo. Tra di esse si deposita un intreccio di esili fibre reticolari e successivamente si raccolgono in fasci assumendo le proprietà tintoriali del collagene.