Addome
L’addome è la parte del tronco che si trova tra il torace e la pelvi. Manca di un dispositivo scheletrico in corrispondenza delle sue parti anteriore e laterali dove si trovano muscoli e fasce; dorsalmente, invece, lo scheletro è dato dal tratto lombare del rachide. Le pareti dell’addome delimitano la cavità addominale che è superiormente chiusa dal diaframma; inferiormente la cavità prosegue nella cavità pelvica e il limite tra queste due parti è rappresentato da un piano passante per lo stretto superiore della pelvi; la grande pelvi, perciò, entra a far parte della cavità addominale. Articolo creato il 26 febbraio 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Articolazioni del torace
Le articolazioni del torace sono distinte in un gruppo posteriore, le articolazioni costo-vertebrali, e in un gruppo anteriore che comprende le articolazioni sterno-costali, le articolazioni intercondrali e le articolazioni sternali. Articolo creato il 25 febbraio 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Falangi del piede
Le falangi del piede sono piccole ossa lunghe, omologhe, per numero e forma, a quelle corrispondenti della mano, ma assai meno sviluppate. Vanno decrescendo di volume dal 1° al 5° dito e di lunghezza dal 2° al 5°. Ciascun dito, pertanto, eccetto il 1° (alluce) dotato di due sole falangi, possiede tre falangi, designate come prossimale, media e distale o 1a, 2a e 3a. Articolo creato il 30 marzo 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Superficie interna dell’intestino tenue
Aperto longitudinalmente l'intestino tenue, si osserva innanzitutto l'esistenza di rilievi della sua superficie interna che hanno forma di pieghe sottili disposte trasversalmente al suo asse maggiore. Sono le pieghe circolari (ovalvole conniventi) (di Kerkring), sporgenze permanenti della mucosa, raramente estese in forma di anello completo per tutta la circonferenza dell'intestino, più spesso limitate solo a un tratto di questa, distanti l'una dall'altra 6-8 mm e di pari altezza. Più frequenti e maggiormente sviluppate nel terzo prossimale del digiuno si fanno via via più rade e meno pronunciate fino a scomparire del tutto nell'ultima porzione dell'ileo.
Fauna cadaverica
Per i cadaveri che rimangono in ambiente aperto la fauna assume una grande importanza nella degradazione cadaverica, ed in particolare nella scheletrizzazione. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, è molto più importante l'azione degli insetti rispetto a quella della macrofauna: secondo un noto aforisma, una mosca divora un cavallo più velocemente di un leone. Infatti la macrofauna ha un’azione, specie nelle zone più civilizzate e urbanizzate, di tipo sporadico: solo in presenza di veri e propri branchi di predatori si ha una rapida distruzione di tutti i tessuti molli; inoltre solo pochi animali di media e grande taglia si nutrono di cadaveri che siano giunti ad avanzate fasi putrefattive.
Rami anteriori dei nervi spinali
I rami anteriori dei nervi spinali provvedono all’innervazione motoria e sensitiva della regione anterolaterale del collo e del tronco e inoltre degli arti superiori e inferiori. Hanno dimensioni maggiori dei corrispondenti rami posteriori, eccezion fatta per i primi due rami anteriori cervicali. Caratteristica dei rami anteriori è di intrecciarsi fra loro, scambiandosi reciprocamente fibre, costituendo in tal modo i plessi. Fanno eccezione i rami anteriori dei nervi toracici che decorrono isolatamente nei rispettivi spazi intercostali con il nome di nervi intercostali. Si distinguono, in direzione craniocaudale: il plesso cervicale, il plesso brachiale, il plesso lombare, il plesso sacrale, il plesso pudendo e il plesso coccigeo.
Muscolo trasverso del torace
Insieme ai muscoli elevatori delle coste, ai muscoli intercostali e ai muscoli sottocostali, costituiscono i muscoli intrinseci del torace. Il muscolo trasverso del torace è situato sulla faccia interna della parete toracica anteriore. È innervato dal 2° al 9° nervo intercostale e, contraendosi, abbassa le cartilagini costali; pertanto, è un muscolo espiratorio. Origina dalla faccia posteriore del corpo e dal processo xifoideo dello sterno e si porta, con fasci divergenti, in alto e lateralmente, per inserirsi con 4 o 5 digitazioni alla faccia interna e al margine inferiore delle cartilagini costali dalla 2a o 3a alla 6a.
Ghiandole esocrine intraparietali ed extraparietali
La distinzione delle ghiandole esocrine intraparietali ed extraparietali è fatta in base allosviluppo delle ghiandole.
Muscolo grande rotondo
Il muscolo grande rotondo è innervato dal nervo sottoscapolare inferiore (C5-C7). Ha un'azione simile, ma meno potente, a quella del muscolo grande dorsale, adducendo, estendendo e intrarotando l'omero. Si trova inferiormente al muscolo piccolo rotondo ed è anch'esso allungato e appiattito.Origina al di sotto del piccolo rotondo, dalla faccia dorsale dell'angolo inferiore della scapola e si reca in alto e lateralmente per inserirsi al labbro posteriore e al fondo del solco bicipitale dell'omero. La faccia posteriore del grande rotondo è in rapporto con il muscolo grande dorsale e con il capo lungo del tricipite.
Smalto del dente
Lo smalto del dente è l’unica parte del dente che non deriva dal mesenchima, infatti non è formato da tessuto osseo ma è una sostanza di origine epiteliale. È elaborato durante lo sviluppo del dente da cellule ectodermiche chiamate ameloblasti, che successivamente si atrofizzano e scompaiono. Lo smalto è la sostanza più dura che si trovi nel corpo umano; è costituito quasi interamente di sali di calcio, sotto forma di grossi cristalli di apatite, e solo per il 3-4% da sostanza organica (proteine e glicoproteine). È privo di cellule. Gli ameloblasti elaborano solo la matrice organica dello smalto che in seguito calcifica al di fuori delle cellule. I cristalli di…