Recesso intersigmoideo
Anche il recesso intersigmoideo tende a scomparire con il progredire dell’età. Si trova dietro l’apice della linea di attacco del mesocolon pelvico alla parete posteriore. Il recesso intersigmoideo ha la forma di un imbuto diretto in alto, per un’estensione di 3-10 cm, con l’orifizio che guarda in basso e un poco a sinistra. I suoi limiti sono dati in avanti dal mesocolon pelvico e in dietro dal peritoneo parietale posteriore che al suo livello riveste l’uretere di sinistra, nel punto in cui quest’ultimo incontra l’arteria iliaca comune omolaterale. Articolo creato il 21 agosto 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Peritoneo
Il peritoneo è una membrana sierosa che riveste le pareti della cavità addominale e, parzialmente, quelle della cavità pelvica, portandosi ad avvolgere, più o meno completamente e senza soluzione di continuo (= interruzione), la superficie degli organi che in tali cavità sono contenuti. Il peritoneo è la più estesa tra le sierose del corpo umano, raggiungendo 1700 cm2 di superficie. All'osservazione esso si presenta liscio, trasparente, sottile, con modeste variazioni di queste caratteristiche a seconda delle regioni che si considerano.
Muscoli elevatori delle coste
Insieme ai muscoli intercostali, ai muscoli sottocostali e al muscolo trasverso del torace, costituiscono i muscoli intrinseci del torace. I muscoli elevatori delle coste sono 12 paia di muscoli posti profondamente nel dorso, in vicinanza della colonna vertebrale. Sono innervati dai rami anteriori dell’8° nervo cervicale e di tutti i nervi toracici (12 paia di nervi intercostali). Con la loro azione elevano le coste e sono pertanto muscoli inspiratori. Hanno forma triangolare con la base in basso e l’apice volto in alto e medialmente; fanno seguito in dietro ai muscoli intercostali esterni e sono ricoperti dal muscolo lunghissimo.
Vulvodinia
La vulvodinia è un disturbo vulvare della durata di almeno tre mesi spesso descritto come bruciore, dispareunia (dolore che la donna avverte nell’area della vagina o della pelvi durante un rapporto sessuale) e fastidio, in assenza di alterazioni obiettive visibili di un qualche rilievo o di specifici disturbi neurologici clinicamente identificabili. La malattia viene classificata in relazione a due aspetti fondamentali: la sede e le caratteristiche dei disturbi. Si definisce localizzata una forma dove i sintomi sono presenti in una zona circoscritta della regione vulvare; nella maggior parte delle pazienti (80% circa) il vestibolo vaginale è la sede dove è concentrato il bruciore; in questi casi si parla di vestibolodinia.…
Benderella ileopettinea (o legamento ileopettineo)
La fascia iliaca e il legamento inguinale si fondono lateralmente per l’estensione di alcuni cm; la fascia si distacca poi dal legamento e si porta in dietro e medialmente per fissarsi sull’eminenza ileopettinea. Il tratto della fascia iliaca che è teso tra il legamento inguinale e l’eminenza ileopettinea prende il nome di benderella ileopettinea (o legamento ileopettineo). Tale formazione fibrosa suddivide lo spazio sottostante al legamento inguinale in una porzione laterale, la lacuna dei muscoli, attraversata dal muscolo ileo psoas e dal nervo femorale, e in una mediala, la lacuna dei vasi, percorsa dai vasi femorali. Articolo creato il 26 febbraio 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Intestino retto
L’intestino retto fa seguito al colon pelvico e si apre all'esterno con l'ano, dopo un decorso di circa 15 cm. Ha inizio nella piccola pelvi e prosegue quindi attraverso il perineo posteriore; vi si distinguono perciò una parte pelvica e una parte perineale. La parte pelvica è dilatata e prende anche il nome di ampolla rettale. La parte perineale è ristretta e si denomina canale anale.
Osso lacrimale
L’osso lacrimale è un osso pari, lamellare, di forma irregolarmente quadrilatera che si trova al di sotto dell’osso frontale, al davanti del labirinto etmoidale, al di sopra del margine supero-mediale del corpo dell’osso mascellare e dietro il processo frontale di quest’ultimo. Presenta due facce e quattro margini. La faccia laterale è divisa in due parti dalla cresta lacrimale posteriore che decorre verticalmente. La parte posteriore liscia continua nella lamina papiracea dell’etmoide, completando in tal modo la parete mediale dell’orbita; la parte anteriore presenza il solco lacrimale che, insieme con il solco che si trova nella faccia esterna del processo frontale dell’osso mascellare, forma la fossa del sacco lacrimale. La cresta lacrimale…
Vascolarizzazione parietale del tronco
La vascolarizzazione parietale del tronco è assicurata da cerchi arteriosi successivi, ad andamento orizzontale, che si estendono fra l'aorta, posta in dietro, e due tratti arteriosi anastomotici longitudinali, formati dalle arterie toracica interna, epigastrica superiore ed epigastrica inferiore dei due lati, posti in avanti. Di origine posteriore sono le arterie: intercostale suprema (collaterale dell’arteria succlavia), intercostali posteriori (collaterali dell’aorta toracica), lombari(collaterale dell’aorta addominale), lombare ima (collaterale dell’arteria sacrale mediana), ileolombare (collaterale dell’arteria iliaca interna).
Arteria iliaca interna (o arteria ipogastrica)
L’arteria iliaca interna (o arteria ipogastrica) è il ramo mediale di biforcazione dell'arteria iliaca comune che si distribuisce ai visceri e allepareti della pelvi, al perineo, ai genitali esterni e fornisce rami sussidiari per l'arto inferiore; inoltre partecipa alla formazione del circolo anastomotico dell’anca. Origina davanti all'articolazione sacroiliaca a livello del promontorio e discende nella pelvi fino al margine superiore della grande incisura ischiatica dove, di solito, si divide in un tronco anterioreche prosegue la direzione del vaso principale verso la spina ischiatica e in un tronco posterioreche si dirige in dietro, verso i forami del sacro.
Struttura della sclera
La sclera è una membrana di natura connettivale. Nella sua parte superficiale è formata da fascetti di tessuto connettivo lasso con qualche fibra elastica; profondamente i fasci connettivali sono più compatti e si dispongono in strati che si incrociano quasi perpendicolarmente. Ancor più profondamente, a ridosso della lamina sovracorioidea, si trova tra i fasci connettivali qualche melanoforo. Le fibrille collagene della sclera hanno un diametro il cui valore si aggira intorno ai 100 nm con il periodo tipico di 64 nm. Il connettivo che forma la sclera è fibroso denso e dà attacco alle formazioni tendinee dei muscoli estrinseci del bulbo oculare. Articolo creato il 16 settembre 2012. Ultimo aggiornamento:…