• Istologia,  Tessuto osseo

    Matrice inorganica (o minerale) dell’osso

    La matrice inorganica (o minerale) dell’osso aumenta durante lo sviluppo e l’accrescimento raggiungendo il 65% del peso secco dell’osso. Il contenuto in Sali minerali si abbassa nel rachitismo e nell’osteomalacia. La componente minerale dell’osso è rappresentata principalmente da fosfato di calcio e da carbonato di calcio nonché da quantità minori di altri Sali. La composizione della matrice minerale varia con l’età ed in rapporto a fattori dietetici.

  • Anatomia,  Apparato digerente

    Gastrina

    La gastrina è un polipeptide a 34 aminoacidi (sono attive anche forme a 17 aminoacidi, dette minigastrine), prodotto da cellule G. Questi elementi si trovano in massima concentrazione nelle ghiandole piloriche, nel duodeno e, in minor numero, nel digiuno. Sono state anche dimo­strate nel pancreas. Le cellule G sono piriformi e contengono nel loro citoplasma granuli del diametro di 150-250 nm, di variabile densità elettronica e debolmente argirofili. I granuli mancano in genere nella regione apicale del ci­toplasma, che volge verso il lume del tubulo ghiandolare, dove si trovano numerosi micro­villi che raggiungono il lume ghiandolare stesso. La gastrina stimola la secrezione di acido clori­drico da parte delle cellule delomorfe…

  • Anatomia,  Sistema nervoso,  Sistema nervoso periferico

    Sistema nervoso parasimpatico

    È costituito da centri nervosi nevrassiali, da gangli parasimpatici e da nervi parasimpatici viscerali annessi al nervo oculomotore comune, al nervo faciale, al nervo intermedio, al nervo glossofaringeo, al nervo vago e ai nervi sacrali. I centri nervosi nevrassiali sono rappresentati da nuclei parasimpatici visceroeffettori e viscerosensitivi presenti nel tronco encefalico e nel segmento sacrale del midollo sacrale. I centri effettori viscerali danno origine a fibre effettrici viscerali che emergono dal nevrasse e recano stimoli motori alla muscolatura liscia o stimoli secretori alle ghiandole. I centri effettori viscerali non sono autonomi, in quanto sono dipendenti per la loro funzione da afferenze che vi giungono da livelli superiori, dal diencefalo e,…

  • Anatomia,  Sistema nervoso,  Sistema nervoso periferico

    Plesso pudendo

    Il plesso pudendo ha la sua radice più voluminosa nel ramo anteriore del 3° nervo sacrale. Concorrono alla sua costituzione anche una piccola parte del ramo anteriore del 2° nervo sacrale (nervo bigemino) e del ramo anteriore del 4° nervo sacrale. Dà nervi per gli organi genitali, per la parte terminale del canale alimentare, per i muscoli e la cute del perineo. Il plesso pudendo è applicato sulla parte inferiore del muscolo piriforme; la fascia pelvica gli aderisce anteriormente e lo fissa alla parete posterolaterale della piccola pelvi, insieme ai vasi sacrali laterali. Medialmente è separato dall’ampolla rettale per la presenza del cavo pararettale. Il plesso pudendo emette un unico…

  • Anatomia,  Apparato cardiovascolare

    Tronco tireocervicale

    Il tronco tireocervicale è un’arteria breve e voluminosa che si stacca dalla prima porzione dell’arteria succlavia e si divide immediatamente nelle arterie tiroidea inferiore, cervicale ascendente, cervicale superfi­ciale e trasversa della scapola. Articolo creato il 9 agosto 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

  • Anatomia,  Sistema nervoso,  Sistema nervoso periferico

    Sistema nervoso ortosimpatico (o simpatico toraco-lombare o simpatico propriamente detto)

    È costituito da centri nervosi nevrassiali, dalla catena del simpatico e dai gangli, dai plessi prevertebrali e dai nervi ad essa annessi. I centri nervosi nevrassiali sono rappresentati dalle colonne visceroeffettrici e viscerosensitive intermedio-laterali del midollo spinale che si estendono dal primo segmento toracico al secondo o terzo lombare (porzione toraco-lombare del midollo spinale) (T1-L2). I centri effettori viscerali danno origine a fibre effettrici viscerali che emergono dal nevrasse e recano stimoli motori alla muscolatura liscia o stimoli secretori alle ghiandole. I centri effettori viscerali non sono autonomi, in quanto sono dipendenti per la loro funzione da afferenze che vi giungono da livelli superiori, dal diencefalo e, indirettamente, dalla corteccia…

  • Farmacologia e tossicologia clinica

    Preparazioni galeniche magistrali

    Le preparazioni galeniche magistrali sono preparazioni fatte solo dal farmacista su indicazione totale del medico che deve decidere, oltre il principio attivo, le sostanze e i relativi dosaggi che entrano a far parte del farmaco, la forma farmaceutica e la quantità da preparare.  Ovviamente  tale preparazione non è riportata nella farmacopea ufficiale. In questo caso nella ricetta devono essere riportate tutte le voci che entreranno a far parte del medicinale. Si avranno così: Un’intestazione. Una prescrizione. In questo caso non si dirà il nome del farmaco perché il farmaco lo decide il medico che dovrà elencare: La base che sarà il principio attivo, con il relativo dosaggio. L’eccipiente veicolo ed…

  • Anatomia,  Sistema nervoso,  Sistema nervoso periferico

    Plesso coccigeo

    Il plesso coccigeo è formato dai rami anteriori del 5° nervo sacrale e del 1° nervo coccigeo, fra loro uniti ad ansa. Riceve generalmente anche un ramo anastomotico ad ansa del ramo anteriore del 4° nervo sacrale. È situato ai lati del coccige, davanti al muscolo ischiococcigeo ed è ricoperto dalla fascia pelvica. È connesso all’estremità inferiore della catena dell’ortosimpatico tramite rami comunicanti grigi. Il plesso coccigeo emette rami anteriori e rami posteriori. I nervi spinali ed encefalici, con le loro componenti simpatiche e i gangli annessi, iniziano il loro sviluppo in stadi assai precoci dell’ontogenesi, alla fine del 1° mese embrionale. In tale periodo, neuroblasti della lamina basale del…

  • Anatomia,  Apparato locomotore

    Muscolo abduttore del 5° dito del piede

    Il muscolo abduttore del 5° dito del piede è il più su­perficiale dei muscoli plantari laterali del piede.  È innervato dal nervo plantare laterale (S1-S2) e con la sua azione flette e abduce il 5° dito. Origina dal processo la­terale della tuberosità del calcagno, dalla fascia plantare e dal setto intermuscolare che lo separa dal flessore breve delle dita. Di qui i fasci si portano in avanti, seguendo il margine lateraledel piede e vanno a terminare su un tendine che prende inserzione alla tuberosità del 5° osso metatarsale e alla base della falange prossimale del 5° dito.