• Anatomia,  Apparato emolinfopoietico

    Timo

    Il timo è un organo linfoepiteliale primario (o centrale) localizzato, per la maggior parte, nel mediastino anteriore e, per una piccola parte, nel collo. È un organo transitorio; appare notevolmente sviluppato nel feto e nei primi anni della vita postnatale mentre va incontro ad involuzione dopo la pubertà. È un organo impari e mediano che deriva dall’accostamento di due lobi timici. Alla nascita si presenta come una massa piuttosto voluminosa, di colore variabile dal rosa al bianco grigiastro; successivamente presenta un variabile grado di infiltrazione adiposa e di involuzione.  

  • Anatomia,  Apparato locomotore

    Muscolo sternotiroideo

    Il muscolo sternotiroideo è innervato dai rami anteriori dei primi tre nervi cervicali attraverso l’ansa dell’ipoglosso. Con la sua azione abbassa la cartilagine tiroidea, quindi la laringe. È posto profondamente al muscolo sterno ioideo. Origina dalla faccia posteriore del manubrio dello sterno e dalla 1a cartilagine costale e termina alla linea obliqua della cartilagine tiroidea della laringe. La faccia posteriore del muscolo è in rapporto con l’arteria carotide comune, con la vena giugulare interna, con la trachea e con la ghiandola tiroide. Articolo creato il 25 febbraio 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

  • Farmacologia e tossicologia clinica

    Fattori che influenzano l’escrezione renale

    I fattori che influenzano l’escrezione renale dei farmaci sono: pH urinario Il valore del pH incide considerevolmente sulla velocità di escrezione renale dei farmaci in quanto essendo la maggior parte di essi elettroliti deboli, in condizioni fisiologiche (pH urinario = 5,5-6) sarà favorita l’escrezione di farmaci debolmente basici che si troveranno in uno stato di maggiore dissociazione e, conseguentemente, di minore riassorbibilità. Questo principio può essere sfruttato per indurre una diuresi forzata in caso di intossicazione: l’acidificazione delle urine (mediante cloruro d’ammonio) può favorire una più rapida eliminazione di sostanze basiche, ed un’alcalinizzazione (mediante bicarbonato di sodio) favorirà l’eliminazione di sostanze acide (approfondisci qui). Concentrazione plasmatica del farmaco All’aumento della…

  • Farmacologia e tossicologia clinica

    Desensitizzazione dei recettori-canale

    La desensitizzazione è una proprietà intrinseca dei recettori-canale che determina la riduzione della capacità del recettore di andare incontro a quelle modificazioni conformazionali necessarie al funzionamento del suo canale intrinseco. È un fenomeno causato dall’attivazione continua del recettore-canale ed è completamente reversibile appena il farmaco (o il ligando in generale) si stacca dal recettore-canale. In sintesi, quando un ligando non si stacca dal recettore in tempi ottimali determina desensitizzazione: il ligando è legato al recettore ma il canale è chiuso. La desensitizzazione può essere: Omologa, se è specifica per il recettore che viene attivato. Eterologa: se è estesa anche ad altri recettori che utilizzano la stessa via di trasduzione del…

  • Anatomia,  Apparato digerente

    Arcate gengivodentali

    Le arcate gengivodentali delimitano con la loro faccia esterna la pare­te interna del vestibolo della bocca, hanno for­ma di ferro di cavallo con la concavità volta in dietro e si distinguono in superiore e inferiore. Con la loro superficie interna delimitano la pa­rete antero-laterale della cavità buccale propria­mente detta. Durante l’occlusione isolano am­piamente il vestibolo della bocca dalla cavità buccale propriamente detta. Le arcate gengivodentali sono formate dai processi alveolari delle ossa mascellari (le supe­riori) e della mandibola (le inferiori) ricoperti da una tonaca mucosa che costituisce le gengi­ve, e dai denti. Articolo creato il 12 agosto 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

  • Istologia

    Colorazione tricromica di Heidenhain

    La colorazione tricromica di Heidenhain è una modificazione del metodo di Mallory in cui sostanzialmente la fucsina acida è stata sostituita dall’azocarminio (basico, acidofilo). Il metodo di Heidenhain viene anche denominato Azan o Azan-Mallory, ove la parola Azan deriva dalla fusione delle prime due lettere dei termini azocarminio e anilina. Articolo creato l’8 marzo 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

  • Istologia,  Tessuto muscolare

    Troponina

    La troponina è una proteina globulare composta di tre subunità (C, T ed I) che giace a cavalcioni della molecola di tropomiosina, a breve distanza dall’estremità di quest’ultima.  La troponina C (Tn-C) lega gli ioni calcio. La troponina T (Tn-T) si lega al complesso tropomiosina. La troponina I (Tn-I) ha una funzione inibitoria. Il complesso troponina-tropomiosina regola la contrazione del muscolo scheletrico. Articolo creato l’8 marzo 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

  • Anatomia microscopica

    Neuroipofisi

    La neuroipofisi rappresenta il lobo posteriore dell’ipofisi, con la par­te infundibolare (peduncolo ed eminenza me­diana). Essa è costituita infatti da co­spicui fasci di fibre amieliniche, provenienti dal­l'ipotalamo, da cellule di nevroglia modificate dette pituiciti, e da uno stroma connettivale che accompagna la ricca rete vascolare.  

  • Farmacologia e tossicologia clinica

    Via rettale

    La via rettale è una delle vie enterali con cui può essere somministrato un farmaco; L’assorbimento avviene attraverso la mucosa rettale in maniera non ottimale poiché il compartimento rettale ha un'area di assorbimento molto limitata (200 cm2) e vi è la presenza di un muco denso che non favorisce la dissoluzione del farmaco che è somministrato sotto forma di supposte supposte, caratterizzate da un veicolo che ha la caratteristica di sciogliersi liberando il principio attivo alla temperatura corporea. Esistono anche forme liquide che sono i microclismi e i macroclismi.