Dotto cistico
Il dotto cistico si estende dal collo della colecisti al dotto epatico comune nel quale confluisce per formare il coledoco. Ha una lunghezza media di 3-4 cm; questo valore è peraltro assai variabile, come variabile è il suo modo di confluire con il dotto epatico comune. È compreso nel legamento epatoduodenale. Il dotto cistico presenta una configurazione interna caratteristica. La mucosa infatti si presenta sollevata in una piega spiraliforme denominata valvola spirale (di Heister). Il dotto cistico riceve 2-3 arterie provenienti dall’arteria cistica; queste si anastomizzano con le arterie del coledoco. Le vene vanno direttamente nel tronco della vena porta, oppure si aprono nella rete venosa della colecisti. I linfatici…
Vascolarizzazione dell’anca
Il circolo anastomotico dell’anca è formato dalle numerose anastomosi esistenti, a livello dell’anca e della radice dell’arto inferiore, fra i rami delle arterie iliaca interna, iliaca esterna e femorale. Le anastomosi si determinano: A livello dell’anca, fra le arterie circonflessa iliaca profonda (arteria iliaca esterna), ileolombare e il ramo profondo dell’arteria glutea superiore (arteria iliaca interna); fra ramo pubico dell’arteria otturatoria (arteria iliaca interna) e arteria epigastrica inferiore (arteria iliaca esterna). A livello della radice dell’arto inferiore, fra le arterie circonflessa laterale del femore, 1a perforante (arteria femorale profonda) e ramo muscolare dell’arteria glutea inferiore (arteria iliaca interna); fra le arterie circonflessa mediale del femore (arteria femorale profonda) e arteria…
Vasi linfatici dell’arto superiore
I vasi linfatici dell’arto superiore sono superficiali e profondi. I collettori linfatici superficiali originano dalle reti linfatiche dei tegumenti e decorrono nel tessuto connettivo sottocutaneo. Le reti d'origine sono particolarmente ricche nelle dita e nel palmo della mano. Nell'avambraccio i collettori linfatici che risalgono dal palmo e dal dorso della mano si riuniscono in tre gruppi, collettori mediali, laterali e anteriori(intermedi ai precedenti).
Recettore dell’insulina
Il recettore dell’insulina è costituito da due catene polipeptidiche alfa identiche che sporgono sulla superficie esterna della membrana plasmatica e da due subunità beta transmembrana, con il dominio carbossi-terminale che si estende nel citosol della cellula. Le catene alfa contengono il dominio con il sito di legame dell’insulina, mentre i domini intracellulari delle catene beta contengono il sito attivo della protein-chinasi. A differenza degli altri recettori TRK, quando l’insulina si lega il recettore non dimerizza perché è già presente sottoforma di dimero con le due catene beta legate tramite un ponte cistinico.
Coagulazione del sangue
La coagulazione del sangue è la terza fase dell’emostasi che interviene per arrestare il sanguinamento in caso di danni di grave entità della parete vasale per i quali non è sufficiente la sola formazione del tappo piastrinico (seconda fase dell’emostasi). Nel sangue e nei tessuti sono state finora trovate più di 50 diverse sostanze capaci di influenzare la coagulazione del sangue, alcune promuovendola, procoagulanti, altre inibendola, anticoagulanti. Normalmente il sangue non coagula dentro i vasi per la prevalenza degli anticoagulanti, ma ove si determini rottura di un vaso sanguigno l’attività dei procoagulanti nella sede della lesione aumenta in misura tale da portare alla formazione del coagulo. Il processo di coagulazione…
Appendice del testicolo (o idatide di Morgagni)
L’appendice del testicolo (o idatide di Morgagni) è un piccolo corpicciuolo sferoidale del diametro di 3-4 mm attaccato, tramite un peduncolo di lunghezza variabile, al polo superiore del testicolo, subito al di sotto della testa dell’epididimo. È rivestito da un epitelio cilindrico e contiene tessuto connettivo lasso ricco di vasi sanguigni e linfatici. L’appendice del testicolo rappresenta il residuo dell’estremità craniale del dotto paramesonefrico (di Muller). Articolo creato l’1 novembre 2011. Ultimo aggiornamento:vedi sotto il titolo.
Reti venose palmare e dorsale della mano
La rete venosa palmare della mano inizia da vene digitali palmari proprie ed è composta da vasi assai esili. Defluisce nelle vene superficiali della faccia volare dell'avambraccio e nella rete venosa dorsale della mano.
Muscoli del piede
I muscoli del piede sono muscoli dell’arto inferiore e si distinguono in: Muscoli dorsali del piede, tra cui: Muscolo estensore breve delle dita del piede (o pedidio). Muscoli plantari del piede, tra cui: Muscoli plantari mediali, tra cui: Muscolo abduttore dell’alluce. Muscolo flessore breve dell’alluce. Muscolo adduttore dell’alluce. Muscoli plantari laterali, tra cui: Muscolo abduttore del 5° dito del piede. Muscolo flessore breve del 5° dito del piede. Muscolo opponente del 5° dito del piede. Muscoli plantari intermedi, tra cui: Muscolo flessore breve delle dita del piede. Muscolo quadrato della pianta del piede. Muscoli lombricali (sono quattro). Muscoli interossei (sono sette). Articolo creato il 20 aprile 2010. Ultimo aggiornamento: vedi…
Corpo spongioso dell’uretra
Il corpo spongioso dell’uretra, impari e mediano, ha forma cilindrica ed è percorso, per quasi tutta la sua lunghezza (12-16 cm), dalla porzione spongiosa dell’uretra alla quale forma una specie di manicotto. Inizia nella loggia peniena del perineo anteriore, fra la radice dei corpi cavernosi del pene, con un rigonfiamento, il bulbo dell’uretra, che aderisce intimamente alla superficie inferiore del diaframma urogenitale, ricoperto dai muscoli bulbocavernosi. L’estremità posteriore del bulbo dista circa 1-1,5 cm dal canale anale ed è percorsa a metà da un solco verticale più o meno accentuato. La faccia superiore del bulbo è attraversata obliquamente dall’uretra la quale, una volta penetrata nel bulbo, cambia direzione, compiendo la…
Cartilagine tiroide