• Citologia

    Cellule caliciformi mucipare intestinali

    Le cellule caliciformi mucipare intestinali sono irregolarmente interposte agli ente­rociti sui villi intestinali, ma sono più numerose nelle cripte. Il loro secreto (muco) serve a lubri­ficare la superficie interna dell'intestino, facili­tando la progressione del contenuto intestinale. Poiché la massa delle sostanze non assorbite au­menta dalla parte prossimale alla distale dell'intestino, il numero delle cellule caliciformi au­menta nella stessa direzione.

  • Citologia

    Cellule delta-pancreatiche

    Le cellule delta-pancreatiche (o cellule D o A1) sono le meno numerose (circa il 5%) tra quelle costituenti gli isolotti pancreatici e si trovano sparse irregolarmente tra le altre cellule. Sono molto simili alle cellule A e presentano granuli argirofili, che tuttavia si differenziano per la loro diversa colorabilità con alcuni meto­di istologici e per le caratteristiche ultrastruttu­rali.

  • Farmacologia e tossicologia clinica

    Metabolismo presistemico

    Una volta assorbito dal tratto gastroenterico, il farmaco passa nel sistema portale cioè passa a livello del fegato e di qui alla circolazione sistemica. Ci può essere un’azione degli enzimi del fegato che possono modificare il farmaco. Il metabolismo pre-sistemico a livello epatico è direttamente proporzionale al flusso (F) e al rapporto di estrazione (E): CLep = FE  con E = Cing – Cusc Cing Il valore di E può andare da 0 a 1. Se è 1, tanto farmaco arriva quanto ne viene ad essere metabolizzato, mentre se non succede nulla, se non c’è metabolizzazione, E sarà 0. Brassicacee (ad esempio cavoletti di Bruxell) e crosta di cottura delle…

  • Anatomia microscopica

    Struttura dell’appendice vermiforme

    La parete dell’appendice vermiforme ha la stessa organizzazione di tutto il crasso; si presenta tuttavia ispessita per la presenza di un notevole quantitativo di tessuto linfoide. Questo occupa completamente la tonaca propria e pre­senta noduli linfatici caratterizzati, come quelli delle tonsille, dalla presenza di centri germinati­vi particolarmente estesi. Nell’appendice nor­male, la tonaca sottomucosa presenta un’infil­trazione linfoide modesta. Altre differenze strutturali tra l’appendice e le restanti parti del crasso riguardano la tonaca muscolare dove lo strato longitudinale esterno appare continuo, non è cioè organizzato a for­mare le tenie. Sezione trasversale di appendice umana. La parete evidenzia la stessa organizzazione generale dell’intestino crasso. La tonaca mucosa è liscia, l’epitelio è formato da…

  • Anatomia microscopica

    Struttura del naso esterno

    Il naso esterno è formato da cute, sottocuta­neo, muscoli e scheletro osteocartilagineo. Lo scheletro è dato in parte dalle ossa nasali e mascellari e in parte dalla cartilagine del setto, dalle cartilagini laterali e alari maggiori; queste ultime conferiscono una certa mobilità alla par­te distale del naso. Per quanto riguarda la parte ossea dello sche­letro, oltre alle ossa nasali, vi prendono parte anche il processo frontale e il margine anteriore del processo palatino delle ossa mascellari.

  • Farmacologia e tossicologia clinica

    Via percutanea

    La via percutanea è una delle vie topiche con cui può essere somministrato un farmaco. È l’applicazione a livello della cute di un farmaco che può avere un effetto di tipo topico (azione sul sito di somministrazione), o anche sistemico previo assorbimento. Consiste nell’assorbimento attraverso l’epidermide e il derma con limitazione nel tessuto sottocutaneo per la presenza del tessuto corneo, costituito da cellule che invece di contenere citoplasma contengono dei fasci di cheratina che limita l’ingresso negli strati più sottostanti. Andando a modificare lo strato corneo, si permette il passaggio del farmaco. La quantità di farmaco assorbito per l’unità di tempo (J) è data dalla formula: J = D Kp…

  • Citologia

    Cellule interstiziali (di Leydig)

    Le cellule interstiziali (di Leydig) sono abbastanza voluminose (diametro fino a 20-25 µm) e possono trovarsi isolate o in pic­coli gruppi: nel primo caso hanno forma sferoi­dale, mentre nel secondo assumono forma poliedrica per gli intimi rapporti che contraggono reciprocamente. Il nucleo, sovente eccentrico, è abbastanza grande e presenta la cromatina di­spersa; contiene uno o più nucleoli. Il citopla­sma, nei comuni preparati istologici, appare vacuolizzato; con metodiche idonee risulta ricco di goccioline lipidiche. Sono inoltre visibili gra­nuli di pigmento giallo brunastro e formazioni cristalline (cristalli di Reinke) di dimensioni anche notevoli e di forma variabile, per lo più a bastoncino con le estremità assottigliate. All’e­same ultrastrutturale, le cellule interstiziali mo­strano…

  • Medicina legale

    Precipitazione

    La precipitazione, che rientra tra i grandi traumatismi, è lo spostamento rapido verso il basso di un corpo che si abbatte rovinosamente al suolo per effetto della forza di gravità; talora, tutta­via, la velocità con la quale il corpo raggiunge il suolo dipende dall’interazione di più fattori (gravità, massa corporea, resistenza all'aria, spinta di lancio, ecc.). Nella precipitazione si distinguono didatticamente tre fasi: la perdita di equili­brio, la sospensione nel vuoto e l'impatto al suolo.

  • Anatomia,  Apparato locomotore

    Prima vertebra toracica

    La 1a vertebra toracica ha caratteristiche che permettono di distinguerla dalle altre vertebre dello stesso tratto di colonna vertebrale. Il corpo è conformato come nelle vertebre cervicali; inoltre la 1a costa si articola esclusivamente con la 1a vertebra toracica così che il corpo di quest’ultima presenta, sulle superfici laterali della circonferenza, una faccetta articolare completa e inoltre una semifaccetta articolare inferiore per la testa della 2a costa che si articola con la 1a e con la 2a vertebra toracica. Articolo creato il 21 febbraio 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

  • Citologia

    Cellule osteoprogenitrici (o preosteoblasti)

    Le cellule osteoprogenitrici (o preosteoblasti) sono elementi fusati o leggermente appiattiti e con citoplasma acidofilo o leggermente basofilo e sono difficilmente distinguibili dai comuni fibroblasti o dalle cellule mesenchimali indifferenziati. Si riscontrano sulla superficie delle trabecole ossee in via di ossificazione e nel tessuto connettivo delle cavità midollari dell’osso; formano uno strato continuo (strato preosteoblastico) alla superficie interna del periostio e nell’endostio; rivestono i canali di Havers e di Volkmann.