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    Ormone di liberazione delle gonadotropine (GnRH)

    L’ormone di liberazione delle gonadotropine (o GnRH), o ormone di liberazione dell’ormone luteinizzante (o LHRH) in quanto determina una maggior secrezione di ormone luteinizzante (LH) rispetto all’ormone follicolo-stimolante (FSH), è un neuropeptide di 10 aminoacidi prodotto dai neuroni localizzati nell’ipotalamo medio-basale tra il terzo ventricolo e l’eminenza mediana in contatto con il plesso capillare del circolo portale ipotalamo-ipofisario. Questi capillari consentono che il GnRH sia veicolato nel circolo sistemico senza dover attraversare la barriera ematoencefalica. Regolazione della secrezione dell’ormone di liberazione delle gonadotropine Il GnRH rappresenta il principale regolatore stimolatorio della secrezione dell’ormone luteinizzante (LH) e dell’ormone follicolo-stimolante (FSH) da parte delle cellule gonadotrope ipofisarie. Il GnRH è secreto in…

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    Ormone della crescita (GH, o somatotropina, STH)

    L’ormone della crescita (GH, o somatotropina, STH) è un neuropeptide di 191 aminoacidi sintetizzato dalle cellule somatotrope dell’adenoipofisi. I livelli circolanti di somatotropina variano in relazione all’età: sono elevati durante l’infanzia, raggiungono il picco durante la pubertà e si riducono progressivamente con l’avanzare dell’età nell’adulto. La concentrazione plasmatica di GH varia anche durante la giornata, essendo massima durante la notte, in particolare durante il sonno profondo (da cui “I bambini crescono di notte”). La normale concentrazione plasmatica basale di GH varia da 1 a 5 ng/ml. Funzioni dell’ormone della crescita L’ormone della crescita esercita numerose funzioni in relazione al tessuto bersaglio, tra cui si distinguono azioni dirette ed indirette, mediate…

  • Medicina legale

    Soffocamento

    Il soffocamento è una tipica forma di asfissia meccanica provocata dalla chiusura simultanea degli orifici respiratori dall'esterno. Può essere prodotta direttamente con la mano, più frequentemente con mezzi soffici e sufficientemente larghi compressi sul viso, mezzi adesivi fissati sugli orifizi o introducendo il capo in contenitori di plastica che aderiscono al volto.

  • Anatomia microscopica

    Struttura dell’iride

    Per quel che concerne la struttura, nell’iride si susseguono, dall’avanti all’indietro, i seguenti strati: endotelio, stroma, parte iridea della retina. L’endotelio irideo, rappresentato da uno strato semplice di cellule appiattite, riveste la faccia anteriore dell’iride ed è in continuazione con lo strato endoteliale della cornea. Spesso il rivestimento endoteliale manca nelle profondità delle cripte apparendo così discontinuo. Lo stroma irideo è formato da un intreccio di sottili fibre collagene, da rare fibre elastiche, fibrociti, cellule pigmentate e macrofagi. Nel contesto dello stroma, in corrispondenza del margine pupillare dell’iride, è presente un anello di fibrocellule muscolari lisce che costituisce il muscolo sfintere della pupilla. La parte iridea della retina riveste la…

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    Fisica medica

    L’obiettivo della fisica è quello di descrivere i fenomeni, la loro evoluzione e le leggi naturali che li governano, per mezzo di formule matematiche. Il contenuto di queste formule è costituito generalmente da entità misurabili, cioè da grandezze, il cui valore può essere espresso mediante un numero e tale numero può essere determinato sperimentalmente con opportuna strumentazione. Come affermava W. T. Kelvin, “Se si può misurare ciò che è oggetto di un discorso ed esprimerlo con un numero, allora si sa qualcosa di questo oggetto; ma se non si può misurarlo, le conoscenze a suo riguardo si riducono a ben poca cosa”.

  • Istologia,  Tessuto osseo

    Zone metafisarie

    Dopo la comparsa del centro primario di ossificazione nel centro della diafisi, il processo di ossificazione condrale si estende alle due estremità della diafisi. La zona di transizione tra disco epifisario e diafisi, dove la cartilagine è gradualmente sostituita dall’osso, è denominata metafisi. L’osso che si forma nel centro diafisario primario e nelle metafisi ha una struttura trasecolare ed è denominato osso spugnoso primario; è costituito da trabecole irregolari che circoscrivono ampie cavità longitudinali (spazi midollari primitivi) derivanti da lacune cartilaginee confluenti ed occupate da midollo osseo e vasi sanguigni.

  • Biologia

    Classificazione dei recettori di membrana (o di superficie)

    In base alla loro struttura, ai meccanismi di attivazione e di trasduzione del segnale, i recettori di membrana possono essere classificati in: Canali ionici; in base al meccanismo di apertura si distinguono in: Voltaggio-dipendenti. Ligando-dipendenti (o recettori-canale). Dipendenti da deformazione meccanica; sono canali attivati da stimoli meccanici di distensione o stiramento (ad esempio il canale del Na+ del corpuscolo del Pacini o i canali del K+ delle cellule cigliate). Recettori accoppiati a proteine G; di questi fanno parte: Recettore colinergico muscarinico. Recettori adrenergici. Recettori dopaminergici (o della dopamina). Recettori serotoninergici (o della serotonina). Recettore B del GABA. Recettori metabotropici del glutammato. Recettori purinergici P1 dell’adenosina. Recettori istaminergici (o dell’istamina). Recettori…

  • Anatomia,  Sistema nervoso,  Sistema nervoso centrale

    Lamina quadrigemina

    La lamina quadrigemina rappresenta la parte dorsale del mesencefalo. Si continuna con la parte ventrale di quest’ultimo, rappresentata dai peduncoli cerebrali, senza una vera e propria interruzione. S’individua rispetto ai peduncoli cerebrali mediante un piano frontale passante per l’acquedotto mesencefalico (di Silvio). È nascosta in profondità tra il cervelletto e gli emisferi cerebrali, rivolta verso il contorno posteriore del foro ovale (di Pacchioni) del tentorio del cervelletto. Presenta una lunghezza di 12-15 mm e una larghezza di 22-25 mm. La lamina quadrigemina confina inferiormente con i due peduncoli cerebellari superiori, da cui è separata per l’interposizione di un solco trasversale nel quale, da ciascun lato, fa emergenza il nervo trocleare…

  • Medicina legale

    Eutanasia

    L’eutanasia (letteralmente “buona morte”) consiste nel provocare la morte di una persona per motivi di pietà, con lo scopo di evitare che continui a soffrire. Ciò che anima il soggetto è quindi uno spirito positivo, solidaristico, rivolto nei confronti di persone che non possono guarire e che vivono con sofferenza quel poco di vita che loro resta. Si distinguono  due tipi di comportamento, attivo e passivo, che a loro volta si trasfondono in altrettanti modelli di eutanasia: L’eutanasia attiva, che consiste nell’attuare od omettere interventi terapeutici per determinare la morte del paziente per motivi di pietà, è respinta dal codice deontologi­co (Articolo 17: “Il medico, anche su richiesta del malato,…