• Istologia

    Reazione PAS (acido periodico – reattivo di Schiff)

    Per la dimostrazione dei glicidi si utilizza la reazione PAS (dell’acido periodico di Schiff). Il metodo si fonda sul seguente principio: i polisaccaridi (semplici e mucopolisaccaridi), quando ossidati a mezzo dell’a­cido periodico, danno origine ad aldeidi. I gruppi aldeidici vengono quindi rivelati istologicamente a mezzo del reattivo di Schiff (acido bis-N-aminosolfonico). Questo consta di fucsina basica (di  colorito  rosso) trattata con un eccesso di acido solforico che la rende del tutto incolore (leucofucsina). Peraltro, quando viene a trovarsi in presenza di gruppi aldeidici, essa dà luogo ad un’intensa reazione rossa o rosso-violacea (rosso magenta). Quindi, in definitiva, le strutture contenenti polisaccaridi assumono tale colorazione. La reazione del PAS è comune…

  • Anatomia,  Apparato respiratorio

    Cavità nasali propriamente dette

    Le cavità nasali propriamente dette sono delimitate dalle ossa del cranio e della faccia. Sulla superficie delle ossa e delle cartilagini che delimitano le cavità nasali e che sono rivestite da periostio o da pericondrio, si distende la mucosa nasale che livella molte delle irregolarità che si apprezzano a livello scheletrico. Complessivamente, la forma delle cavità nasali è quella di due fessure alquanto ristrette e orientate sul piano sagittale. Vi si descrivono un pavimento e una volta, alquanto ristretti, e due pareti, mediale e laterale, che risultano invece estese e che, in qualche punto, possono venire fra loro in contatto.

  • Medicina legale

    Esplosione

    L’esplosione, che rientra tra i grandi traumatismi, è causata dall'espansione improvvisa e violenta di fluidi (gas o vapori) con conseguente rapida e notevole variazione di pressione variamente associata all’eventuale proiezione centrifuga di proiettili primari o secondari nell'ambiente circostante. L'effetto dirompente dell'esplosione è dovuto allo spostamento di grandi masse d'aria, il cosiddetto vento di scoppio, in cui si alternano velocemente on­de di compressione e decompressione, di per sé in grado di sfilare a guanto i vestiti della vittima.

  • Anatomia,  Apparato locomotore

    Muscolo flessore lungo delle dita del piede

    Il muscolo flessore lungo delle dita del piede è il più mediale dei muscoli dello strato profondo della gamba. È innervato dal nervo tibiale (L5-S1); insieme al muscolo della pianta del piede, flette le ultime quattro dita e concorre alla flessione plantare del piede. Ori­gina dalla linea obliqua e dal terzo medio della faccia posteriore della tibia e dai circostanti set­ti intermuscolari. I fasci muscolari si portano in basso e, in corrispondenza del terzo inferiore della gam­ba, proseguono in un lungo tendine. Questo circonda in dietro il malleolo mediale e scorre nel­la doccia calcaneale mediale, mantenuto nella sua sede dal retinacolo dei muscoli flessori. At­traversa quindi la regione plantare del…

  • Istologia

    Metodo di Papanicolaou

    Il metodo di Papanicolaou è una colorazione tricromia. Tale metodica ha il pregio di fornire un ottimo dettaglio della struttura nucleare e di conservare una sufficiente trasparenza del citoplasma, pur conferendogli particolari tonalità cromatiche. I passaggi da eseguire per effettuare la colorazione sono: Il vetrino passa in alcool a concentrazioni decrescenti fino ad acqua distillata. Si aggiunge ematossilina di Harris, per 2-8 minuti, che colora i nuclei in blu-viola. Si lava con acqua distillata e quindi con acqua di fonte per cui si scarica il colore in eccesso. Si passa in orange G per 5-6 minuti, quindi 2 passaggi in alcool 95% e per 5-8 minuti in colorante EA 50…

  • Anatomia,  Apparato cardiovascolare

    Arteria tiroidea superiore

    L’arteria tiroidea superiore è un ramo collaterale della carotide esterna; origina all’altezza del grande corno dell’osso ioide e si dirige in basso e in avanti, fino a raggiunge­re l’apice del lobo omolaterale della ghiandola tiroide dove si risolve nei suoi rami terminali. All’origine è situata dietro il margine anteriore del muscolo sternocleidomastoideo; decorre quindi sotto il ventre superiore del muscolo omoioideo e i muscoli sternoioideo e sternotiroideo. Medialmente ha rapporto con il muscolo costrittore inferiore della faringe e con la la­ringe e incrocia il nervo laringeo superiore. Rami collate­rali dell’arteria tiroidea superiore sono: L’arteria sottoioidea che decorre lungo il margine in­feriore dell’osso ioide e si anastomizza con quella del lato…

  • Anatomia,  Apparato cardiovascolare

    Vascolarizzazione del ginocchio

    La vascolarizzazione del ginocchio è data dalle arterie articolari del ginoc­chio, superiori einferiori, che ramificandosi e anastomizzandosi forniscono il contingente va­scolare principale, dal ramo discendente dell'ar­teria suprema del ginocchio, dai rami ricorrenti delle arterie tibiale anteriore e posteriore e dal­l'arteria circonflessa fibulare. La rete arteriosa del ginocchio inizia sulle superfici laterali dei condili femo­rali e tibiali e si estende in avanti, seguendo le arterie articolari del ginocchio che si portano a circondare l'articolazione.

  • Anatomia,  Apparato emolinfopoietico

    Linfonodi iliaci esterni

    I linfonodi iliaci esterni rientrano tra i linfonodi dell’addome e della pelvi. Sono scaglionati in numero da 6 a 10, lungo i vasi omonimi dall'anello femorale fino all'altezza della 5a vertebra lombare. Con­giunti tra loro da numerosi vasi collettori formano il plesso iliaco esterno. Ricevono i collet­tori efferenti dei linfonodi inguinali e collettori profondi dalle pareti addominale e pelvica (satelliti dell'arteria otturatoria, dell'arteria epiga­strica inferiore e dell'arteria circonflessa iliaca profonda), da organi dell'apparato genitale e dell'apparato urinario, dai muscoli adduttori della coscia. I collettori efferenti vanno ai linfo­nodi iliaci comuni.

  • Istologia,  Tessuto muscolare

    Tessuto muscolare striato cardiaco

    Il tessuto muscolare striato cardiaco costituisce il miocardio, ossia la tonaca muscolare del cuore, ed è, rispetto ad epicardio ed endocardio, lo strato di maggiore entità; dal suo sviluppo dipende lo spessore dell’intera parete. Deriva dal tratto di splancnopleura (mesoderma) che circonda il tubo endoteliale cardiaco ed è costituito da tessuto muscolare striato cardiaco che, a differenza del tessuto muscolare striato scheletrico che è formato da sincizi polinucleati, è costituito da fibre cardiache che sono elementi cellulari distinti. È innervato dal sistema nervoso autonomo, quindi non si contrae sotto il controllo della volontà, il quale, inoltre, non è necessario per iniziare il battito cardiaco; questo insorge spontaneamente in maniera ritmica…