• Anatomia microscopica

    Arterie di medio e piccolo calibro (di tipo muscolare)

    Le arterie di medio e piccolo calibro (di tipo muscolare) hanno un diametro fra 7 mm e 0,1 mm e pre­sentano una prevalente struttura muscolare. Appartengono a questo tipo strutturale la mag­gior parte delle arterie. La tonaca intima (è il nome della tonaca mucosa nei vasi sanguigni) è sempre sottile e formata da cellule endoteliali allungate in direzione longitudinale che riposano su un esile strato sottoendoteliale; è delimitata esternamen­te dalla lamina elastica interna che si presenta come strato omogeneo, ondulato e rifrangente.

  • Istologia,  Tessuto epiteliale

    Polarità

    Per polarità s’intende una differenziazione della morfologia e della funzione dell’estremità apicale (rivolta verso la superficie) di una cellula epiteliale rispetto all’estremità basale (orientata verso il sottostante connettivo). Di conseguenza, anche gli organelli cellulari sono disposti in maniera particolare all’interno della cellula al fine di consentire la specializzazione delle due estremità. La polarità è soprattutto evidente nell’epitelio cilindrico semplice a funzione assorbente e di trasporto dell’intestino e del tubulo renale e nelle ghiandole esocrine.

  • Anatomia microscopica

    Struttura della vescica urinaria

    Come ogni organo cavo, la parete della vescica urinaria è costituita dalle tonache mucosa, muscolare, avventizia e sierosa. Il suo spessore varia da 1,5 cm, quando è vuota, a 0,3-0,4 cm, quando è piena. La tonaca mucosa, relativamente liscia nella vescica distesa, si solleva in numerose pieghe nella vescica vuota, ad eccezione della zona corri­spondente al trigono vescicale dove si mantiene sempre liscia, aderendo strettamente agli strati sottostanti. L’epitelio di rivestimento è del tipo di transizione; esso, in corrispondenza dei ri­spettivi meati, continua, senza modificarsi, con quello che riveste la superficie interna degli ure­teri e del primo tratto dell’uretra. Al microsco­pio elettronico il plasmalemma che riveste l’api­ce delle cellule superficiali…

  • Senza categoria

    Recettori TRP

    I recettori-canale che determinano variazioni transitorie di potenziale (TRP – Transient Receptor Potential Channels) hanno una struttura molto simile a quella dei canali del potassio e sono attivati da calcio e dai metaboliti che si formano in seguito all’attivazione di recettori accoppiati alle proteine G come DAG e IP3; sono anche attivati da composti come l’anandamide che è un composto endogeno facente parte degli endocannabinoidi e da sostanze esogene di abuso come derivati della canapa, marijuana, hashish. I recettori si classificano in recettori GD1 e GD2 attivati selettivamente da derivati dalla canapa indiana. Un altro ligando è rappresentato dalla capsaicina che è il principio attivo del peperoncino. Articolo creato il…

  • Anatomia,  Sistema nervoso,  Sistema nervoso periferico

    Nervo olfattivo

    Il primo paio comprende il nervo olfattivo e il nervo terminale. È un nervo sensitivo somatico specifico connesso al telencefalo. Il nervo olfattivo è formato dall’insieme dei filamenti olfattivi che recano al bulbo olfattivo (una formazione nervosa telencefalica) stimoli sensoriali ricevuti a livello della mucosa olfattiva delle cavità nasali. Le cellule olfattive, neuroni sensoriali primari (protoneuroni sensoriali) che danno origine ai filamenti olfattivi, occupano l’area di mucosa delle fosse nasali soggiacente alla lamina cribrosa dell’etmoide. Dal loro polo profondo si distacca un esilissimo neurite che si porta profondamente alla mucosa e, con neuriti di altre cellule, si mette nella compagine di fascicoli primari formati da fibre amieliniche). I fascetti primari…

  • Anatomia,  Apparato emolinfopoietico

    Linfonodi iliaci interni

    I linfonodi iliaci interni rientrano tra i linfonodi dell’addome e della pelvi. Da 10 a 12, sono situati lungo il de­corso dei vasi omonimi, componendo con i col­lettori afferenti ed efferenti il plesso iliaco inter­no. Ricevono collettori linfatici che approdano al plesso seguendo i rami dell'arteria e che provengono dalle vie urinarie (vescica, ure­tra), dagli organi genitali (vescichette seminali, prostata, dotto deferente, utero, vagina), dal pe­rineo, dal retto, dal cavo pelvico, dai muscoli del­la regione posteriore della coscia e della natica.

  • Istologia,  Tessuto cartilagineo

    Cartilagine fibrosa (o fibrocartilagine)

    La cartilagine fibrosa (o fibrocartilagine) si riscontra nei dischi intervertebrali (e si continua in alto e in basso con la cartilagine ialina delle vertebre adiacenti ed in periferia con i legamenti spinali), nella sincondrosi tra prima costa e sterno, in vari menischi articolari, nei labbri glenoideo e aceta bolare, nella sinfisi pubica, nel legamento rotondo del femore e nella zona d’inserzione sull’osso di alcuni tendini. La cartilagine fibrosa è una forma di transizione tra il tessuto connettivo denso (o compatto) e la cartilagine; è caratterizzata da grossi fasci fibrosi immersi in una scarsa matrice cartilaginea contenente quantità variabili di proteoglicani.

  • Farmacologia e tossicologia clinica

    Canali del sodio

    I canali del sodio sono canali ionici che permettono l’ingresso di ioni sodio (Na+) all’interno delle cellule su cui sono presenti, ossia su tutte le cellule eccitabili; sono molto numerosi a livello del cono d’emergenza dell’assone nei motoneuroni, ove generano il potenziale d’azione, e a livello dei nodi di Ranvier per la progressione dell’impulso lungo le fibre nervose. Canali al sodio sono anche presenti a livello del sistema di conduzione cardiaco ove permettono la generazione e la trasmissione di stimoli pacemakers. I canali del sodio sono caratterizzati da cinetiche di attivazione e deattivazione estremamente rapide (1-10 ms); sono formati da una subunità fondamentale, la subunità α, e da subunità β…

  • Anatomia,  Apparato locomotore

    Muscolo estensore radiale lungo del carpo

    Il muscolo estensore radiale lungo del car­po è un muscolo laterale dell’avambraccio. È innervato dal nervo radiale (C5-C7) e, contraendosi, estende e abduce la mano. Si trova fra il muscolo brachioradiale e il muscolo estensore radiale breve. Origina dalla parte anteriore del margine laterale dell'omero, dall'epicondilo omerale e dal setto intermuscolare laterale; il ventre muscolare prosegue in un tendine che de­corre sulla faccia laterale del radio, si porta quindi dorsalmente, attraversa il 2° condotto del legamento dorsale del carpo e s’inserisce al­la faccia dorsale della base del 2° osso metacar­pale.