Metacolina
La metacolina è un estere sintetico della colina, quindi un farmaco parasimpaticomimetico diretto, che presenta un gruppo metilico sul carbonio β. Differisce dall’acetilcolina (ACh)principalmente per la sua maggiore durata e selettività d’azione. Meccanismo d’azione della metacolina La metacolina agisce legandosi ai recettori colinergici muscarinici. Proprietà farmacologiche della metacolina Sono quelle tipiche dei parasimpaticomimetici, con una spiccata attività a livello cardiovascolare (scarsa per gli altri farmaci di questa classe) tant’è che, a differenza di altri farmaci della stessa classe, non è utilizzata a livello dell’apparato gastrointestinale. Basta una quantità 200 volte inferiore a quella dell’acetilcolina, iniettata per via endovenosa in infusione continua, per ottenere ipotensione e bradicardia. Apparato cardiovascolare: vasodilatazione, effetti…
Cristallino
Il cristallino (o lente) è un piccolo organo di derivazione ecdotermica privo di vasi sanguiferi, trasparente, con la forma di una lente biconvessa di 10 mm circa di diametro, che fa parte del sistema diottrico dell’occhio (o bulbo oculare). Le sue facce, anteriore e posteriore, presentano un raggio di curvatura diverso: la faccia posteriore è assai più convessa di quella anteriore. Il margine anulare del cristallino, detto equatore, dà inserzione alle fibre dell’apparato sospensore (o zonula ciliare di Zinn), provenienti dal corpo ciliare. Il cristallino ha rapporto anteriormente con la faccia posteriore dell’iride ed è quindi posto subito al di dietro del foro pupillare; posteriormente è accolto nella fossa ialoidea…
Vena cardiaca magna (o vena interventricolare anteriore)
La vena cardiaca magna (o vena interventricolare anteriore) è il principale affluente; inizia da rami venosi della punta del cuore nella faccia sternocostale e risale nel solco longitudinale anteriore dove è satellite del ramo discendente dell’arteria coronaria sinistra; riceve rami venosi dal setto e dalla faccia anteriore dei ventricoli; s’impegna nel solco coronario diretta verso il margine sinistro del cuore; riceve rami venosi dall’atrio e dal ventricolo di sinistra; passa nella faccia diaframmatica e continua direttamente nel seno coronario. Articolo creato il 12 agosto 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Muscolo tiroaritenoideo
Il muscolo tiroaritenoideo è un muscolo intrinseco della laringe che ha origine nei due terzi inferiori della faccia posteriore della lamina tiroidea, in vicinanza dell'angolo, e sul legamento cricotiroideo. I suoi fasci si portano in dietro e in alto decorrendo, per buona parte, anche nella compagine della corda vocale. Prende inserzione sul margine laterale, nella fossa oblunga e sul processo vocale della cartilagine aritenoide.
Loggia splenica
Dal peritoneo viscerale della loggia splenica dipendono: il legamento frenicolienale, teso fra il diaframma e la milza; il legamento pancreaticolienale che va dall’ilo della milza alla coda del pancreas; il legamento gastrolienale. Articolo creato il 21 agosto 2011. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Vasi e nervi delle guance
Le arterie provengono dalla faciale, dalla trasversa della faccia e da alcuni rami della mascellare interna (mentale, buccinatoria, infraorbitaria). Le vene sono affluenti della vena faciale anteriore, della vena temporale superficiale e dei plessi pterigoideo e masseterino. I linfatici si organizzano in due reti, sottocutanea e sottomucosa, e si portano ai linfonodi parotidei e sottomandibolari. I nervi motori per la muscolatura labiale sono rami del faciale; quelli di senso provengono dai nervi infraorbitario, mentale e buccinatorio, rami del trigemino. Fibre del sistema ortosimpatico per i vasi sanguigni e per le ghiandole derivano dai gangli cervicali; fibre parasimpatiche per le stesse formazioni decorrono con il nervo intermedio (7° paio). Articolo creato…
Crioglobulinemia
Per crioglobulinemia si intende la presenza nel siero di una o più immunoglobuline con la peculiare (e reversibile) caratteristica di precipitare a temperature inferiori a 37 °C e di ritornare in soluzione con il calore. Quando dobbiamo effettuare un esame per il riscontro di crioglobulinemia non possiamo utilizzare aghi e provette prese a caso dall’armadietto, ma dobbiamo utilizzare materiale preventivamente lasciato in termostato a 37 °C. Dopo la fase di prelievo, esso viene lasciato coagulare nel termostato, in quanto a temperatura ambiente rischieremmo di perdere alcune crio durante la coagulazione e quindi sottostimare il risultato dell’esame. Cenni storici La prima volta in cui è stato descritto il fenomeno di crioprecipitazione…
Apparato dell’udito (od orecchio)
L’apparato dell’udito (od orecchio), è costituito da organi in gran parte contenuti nello spessore dell’osso temporale. La funzione di questi organi è di assicurare la percezione di tre tipi di stimoli: sonori, gravitari e di accelerazione. Conseguentemente, nell’orecchio sono accolti due tipi diversi di recettori: i recettori acustici per la sensibilità uditiva e i recettori statocinetici per la sensibilità gravitazionale e di accelerazione.
Malformazioni congenite dell’utero
Riguardo le malformazioni congenite dell’utero, bisogna ricordare che quest’organo deriva embriologicamente dalla fusione sulla linea mediana dei due dotti di Muller. Le anomalie più frequenti del corpo e del collo dell’utero rappresentano la conseguenza di una deficiente o mancata fusione della porzione caudale dei dotti mulleriani. Molto spesso esse sono associate a malformazioni renali. La forma estrema (oltremodo rara) corrisponde all’utero doppio con vagina doppia (utero didelfo), causata dalla mancata fusione dei due dotti di Muller in tutta la loro estensione. Meno rara è la possibilità di un utero bicolle (due semiuteri fusi tra loro all’estremità distale) con sbocco in vagina unica o divisa da un setto longitudinale (vagina setta)…
Enterociti
Gli enterociti ricoprono i villi intestinali e rappresentano una grande parte delle cellule che rivestono le cripte. Sono cellule alte, prismatiche, provviste di orletto striato con nucleo ovoidale posto nella parte media o profonda; il complesso di Golgi si trova sui lati del nucleo e tra questo e la superficie libera della cellula.