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    Vulvodinia

    La vulvodinia è un disturbo vulvare della durata di almeno tre mesi spesso descritto come bruciore, dispareunia (dolore che la donna avverte nell’area della vagina o della pelvi durante un rapporto sessuale) e fastidio, in assenza di alterazioni obiettive visibili di un qualche rilievo o di specifici disturbi neurologici clinicamente identificabili. La malattia viene classificata in relazione a due aspetti fondamentali: la sede e le caratteristiche dei disturbi. Si definisce localizzata una forma dove i sintomi sono presenti in una zona circoscritta della regione vulvare; nella maggior parte delle pazienti (80% circa) il vestibolo vaginale è la sede dove è concentrato il bruciore; in questi casi si parla di vestibolodinia.…

  • Anatomia,  Apparato locomotore

    Benderella ileopettinea (o legamento ileopettineo)

    La fascia iliaca e il legamento inguinale si fondono lateralmente per l’estensione di alcuni cm; la fascia si distacca poi dal legamento e si porta in dietro e medialmente per fissarsi sull’eminenza ileopettinea. Il tratto della fascia iliaca che è teso tra il legamento inguinale e l’eminenza ileopettinea prende il nome di benderella ileopettinea (o legamento ileopettineo). Tale formazione fibrosa suddivide lo spazio sottostante al legamento inguinale in una porzione laterale, la lacuna dei muscoli, attraversata dal muscolo ileo psoas e dal nervo femorale, e in una mediala, la lacuna dei vasi, percorsa dai vasi femorali. Articolo creato il 26 febbraio 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

  • Anatomia,  Apparato digerente

    Intestino retto

    L’intestino retto fa seguito al colon pelvico e si apre all'ester­no con l'ano, dopo un decorso di circa 15 cm. Ha inizio nella piccola pelvi e prosegue quindi attraverso il perineo posteriore; vi si distinguo­no perciò una parte pelvica e una parte perinea­le. La parte pelvica è dilatata e prende anche il nome di ampolla rettale. La parte perineale è ristretta e si denomina canale anale.

  • Anatomia,  Apparato locomotore

    Osso lacrimale

    L’osso lacrimale è un osso pari, lamellare, di forma irregolarmente quadrilatera che si trova al di sotto dell’osso frontale, al davanti del labirinto etmoidale, al di sopra del margine supero-mediale del corpo dell’osso mascellare e dietro il processo frontale di quest’ultimo. Presenta due facce e quattro margini. La faccia laterale è divisa in due parti dalla cresta lacrimale posteriore che decorre verticalmente. La parte posteriore liscia continua nella lamina papiracea dell’etmoide, completando in tal modo la parete mediale dell’orbita; la parte anteriore presenza il solco lacrimale che, insieme con il solco che si trova nella faccia esterna del processo frontale dell’osso mascellare, forma la fossa del sacco lacrimale. La cresta lacrimale…

  • Anatomia,  Apparato cardiovascolare

    Vascolarizzazione parietale del tronco

    La vascolarizzazione parietale del tronco è assicurata da cerchi arteriosi successivi, ad andamento orizzontale, che si estendono fra l'aorta, posta in dietro, e due tratti ar­teriosi anastomotici longitudinali, formati dalle arterie toracica interna, epigastrica superiore ed epigastrica inferiore dei due lati, posti in avanti. Di origine posteriore sono le arterie: interco­stale suprema (collaterale dell’arteria succlavia), intercostali posteriori (collaterali dell’aorta toracica), lombari(collaterale dell’aorta addomi­nale), lombare ima (collaterale dell’arteria sacrale mediana), ileolombare (collaterale dell’arteria iliaca interna).

  • Anatomia,  Apparato cardiovascolare

    Arteria iliaca interna (o arteria ipogastrica)

    L’arteria iliaca interna (o arteria ipogastrica) è il ramo mediale di biforcazione dell'arteria iliaca comune che si distribuisce ai visceri e allepareti della pelvi, al perineo, ai genitali esterni e fornisce rami sussidiari per l'arto inferiore; inoltre partecipa alla formazione del circolo anastomotico dell’anca. Origina davanti all'articolazione sacroiliaca a livello del promontorio e discende nella pelvi fino al margine superiore della grande incisura ischiatica dove, di solito, si divide in un tronco anterioreche prosegue la direzione del vaso principale verso la spina ischiatica e in un tronco posterioreche si dirige in dietro, verso i forami del sacro.

  • Anatomia microscopica

    Struttura della sclera

    La sclera è una membrana di natura connettivale. Nella sua parte superficiale è formata da fascetti di tessuto connettivo lasso con qualche fibra elastica; profondamente i fasci connettivali sono più compatti e si dispongono in strati che si incrociano quasi perpendicolarmente. Ancor più profondamente, a ridosso della lamina sovracorioidea, si trova tra i fasci connettivali qualche melanoforo. Le fibrille collagene della sclera hanno un diametro il cui valore si aggira intorno ai 100 nm con il periodo tipico di 64 nm. Il connettivo che forma la sclera è fibroso denso e dà attacco alle formazioni tendinee dei muscoli estrinseci del bulbo oculare. Articolo creato il 16 settembre 2012. Ultimo aggiornamento:…

  • Citologia

    Epatociti

    Gli epatociti hanno forma di poliedri con sei o più facce e misurano in sezione 20-25 µm. Sono disposti a formare lamine unicellulari tra loro anastomizzate e interposte al decorso dei sinusoidi. Delle varie facce che gli epatociti presentano, alcune sono rivolte verso la parete sinusoidale (poli vascolari), altre sono relativamente pia­neggianti e a stretto contatto con analoghe superfici di cellule epatiche adiacenti, insieme alle quali delimitano gli esili capillari biliari (poli biliari).

  • Anatomia,  Apparati della sensibilità specifica,  Occhio

    Sclera

    La sclera è la membrana che costituisce i 5/6 posteriori della tonaca fibrosa dell’occhio (o bulbo oculare). Essendo molto resistente, svolge funzioni di protezione e di sostegno nei riguardi delle membrane oculari più interne; su di essa si inseriscono i tendini dei muscoli estrinseci dell’occhio. La sclera ha un colorito bianco esternamente, mentre la sua superficie interna si presenta lievemente bruna in quanto vi aderisce, prendendo il nome di lamina fusca, parte del tessuto pigmentato della lamina sovracorioidea, con la quale la sclera è direttamente a contatto.                                                    Nell’adulto il colorito esterno della sclera diventa giallastro, mentre nel bambino è di solito bluastro in relazione alla maggior sottigliezza della membrana che…

  • Anatomia,  Apparato locomotore

    Muscolo flessore breve del pollice

    Il muscolo flessore breve del pollice è un muscolo della mano, più precisamente un muscolo dell’eminenza tenar, che è  innervato dai nervi mediano (capo superficiale) e ulnare (capo profondo) (C6-C7). Come il muscolo abduttore breve del pollice, flette e abduce il 1° osso metacarpale e flette la corri­spondente falange prossimale.