Lesioni da fendente
Le lesioni da fendente (da fendere = staccare trasversalmente) sono determinate da strumenti a "lama pesante", dotati di un margine tagliente (ascia, scure, macete, accetta, ecc.). L’azione fendente si esplica con duplice modo: con meccanismo tagliente dello spigolo affilato e con quello contundente della massa d’urto dello strumento, azionato con la forza del braccio.
Inattivazione chimica
Gli antidoti possono cambiare la natura chimica del veleno rendendolo meno tossico o prevenendone l'assorbimento. Ad esempio, l'avvelenamento da formaldeide può essere trattato con ammoniaca a formare esametilentetramina; il bicarbonato di sodio trasforma lo ione ferroso in carbonato ferroso, che è scarsamente assorbito. L’inattivazione chimica è meno rapida ed efficace degli emetici, del carbone attivo e della lavanda gastrica.
Configurazione esterna del cuore
Sulla superficie esterna del cuore si descrivono una faccia anteriore (o sterno-costale), una faccia postero-inferiore (o diaframmatica), una base, alla quale fanno capo i grossi vasi della grande e della piccola circolazione, un apice (o punta) rivolta in basso e a sinistra e due margini, destro (o acuto) e sinistro (od ottuso). Un solco atrio-ventricolare (o coronario) a decorso trasversale, separa la porzione postero-superiore (o atriale) da quella antero-inferiore (o ventricolare); questo solco è visibile in tutta la sua estensione sulla faccia postero-inferiore, mentre sulla faccia anteriore è nascosto in parte dalle origini del tronco polmonare e dall’aorta.
Fenomeni cadaverici consecutivi
I fenomeni cadaverici consecutivi sono quei processi che danno la certezza della morte, in quanto la loro comparsa e la loro evoluzione conseguono alla cessazione delle funzioni vitali. Quelli più semplicemente rilevabili, che costituiscono la base anche per la determinazione dell’epoca della morte, sono: ipostasi, rigor mortis e decremento termico. Sono rilevabili anche altri processi, quali la disidratazione tegumentaria, ma non si dispone di elementi per una classificazione, mentre altri processi, quali l’acidificazione dei tessuti o le alterazioni dell’umor vitreo hanno valore solo come dati acquisiti a fini scientifici. Articolo creato il 6 gennaio 2014. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Acquedotto del vestibolo
L’acquedotto del vestibolo è uno stretto canale che mette in comunicazione la cavità del vestibolo con la cavità cranica. Ha inizio dalla parete mediale del vestibolo e sbocca a livello della fossetta ungueale, nella faccia posteromediale della piramide del temporale. Articolo creato il 9 ottobre 2012. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Cartilagine cricoide
La cartilagine cricoide è l'elemento scheletrico fondamentale della laringe in quanto sostiene le altre cartilagini e dà attacco a importanti muscoli. È posta nella parte inferiore dell'organo, al di sotto della cartilagine tiroide con i cui corni inferiori si articola e al di sopra del primo anello tracheale con cui il suo margine inferiore si unisce mediante il legamento cricotracheale. Ha la forma di un anello con castone; risulta cioè formata in avanti e ai lati da un arco e in dietro da una lamina (o castone). Nella cartilagine cricoide si distinguono due superfici e due margini.
Osteoblasti
Gli osteoblasti partecipano direttamente alla formazione del tessuto osseo, secernendo i componenti organici della matrice (collagene, proteoglicani e glicoproteine) e regolando anche la deposizione di sali minerali. Si riscontrano soprattutto in corrispondenza delle superfici in via di espansione delle ossa e nello strato osteogenico del periostio e dell’endostio durante tutto il periodo di morfogenesi dell’osso.
Muscoli gemelli
I muscoli gemelli sono due muscoli esterni dell’anca, a decorso pressoché orizzontale, e si distinguono in superiore e inferiore.Sono innervati da rami collaterali del plesso sacrale (L4-S1) e, con la loro azione, ruotano esternamente il femore e stabilizzano l'articolazione dell'anca.
Vasi e nervi del palato molle
Le arterie che irrorano il palato molle sono l’arteria palatina discendente, ramo della mascellare interna, l’arteria palatina ascendente, ramo dell’arteria faciale e l’arteria faringea ascendente che proviene dalla carotide esterna. Le vene si distinguono in superiori e inferiori. Le vene palatine superiori, insieme alle vene posteriori delle cavità nasali, sboccano nel plesso pterigoideo; le vene palatine inferiori, riunendosi a quelle delle tonsille e della base della lingua, vanno direttamente nella vena giugulare interna o in un affluente di questa. I linfatici, come le vene, vengono distinti in superiori e inferiori. I primi fanno capo ai linfonodi retrofaringei; i secondi discendono attraverso il muscolo costrittore superiore della faringe e terminano nei…
Fascia dell’eminenza tenar
La fascia dell’eminenza tenar ricopre i sottostanti muscoli; lateralmente si fissa al margine laterale del 1° osso metacarpale e medialmente prosegue nell’aponeurosi palmare. Dalla linea d’unione della fascia dell’eminenza tenar con la fascia dell’eminenza ipotenar e con l’aponeurosi palmare si distaccano due setti fibrosi che si portano profondamente fissandosi ai margini anteriori del 3° e, rispettivamente, del 5° osso metacarpale. In tal modo, l’intera regione palmare viene divisa in tre logge, una laterale, una intermedia e una mediale. La loggia laterale contiene i muscoli dell’eminenza tenar e il tendine del muscolo flessore lungo del pollice. La loggia intermedia accoglie i tendini dei muscoli flessori, i muscoli lombricali, i vasi e…