Medicina legale

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    Lesioni da fendente

    Le lesioni da fendente (da fendere = staccare trasversalmente) sono determinate da strumenti a "lama pesante", do­tati di un margine tagliente (ascia, scure, macete, accetta, ecc.). L’azione fendente si esplica con duplice modo: con meccanismo tagliente dello spigolo affilato e con quello contundente della massa d’urto dello strumento, azionato con la forza del braccio.

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    Fenomeni cadaverici consecutivi

    I fenomeni cadaverici consecutivi sono quei processi che danno la certezza della morte, in quanto la loro com­parsa e la loro evoluzione conseguono alla cessazione delle funzioni vitali. Quelli più semplicemente rilevabili, che costituiscono la base anche per la determinazione dell’epoca della morte, sono: ipostasi, rigor mortis e decremento termico. Sono rilevabili anche altri processi, quali la disidratazione tegumentaria, ma non si dispone di elementi per una classificazione, mentre altri processi, quali l’acidificazione dei tessuti o le alterazioni dell’umor vitreo hanno valo­re solo come dati acquisiti a fini scientifici. Articolo creato il 6 gennaio 2014. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

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    Segreto professionale

    Il segreto professionale riguarda la custodia, da parte del professionista sanitario, di tutto quanto questi venga a conoscenza del proprio paziente, non palese e non no­ta a terzi, nel corso del rapporto che si è instaurato tra medico e paziente.

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    Lesioni da punta e taglio

    Le lesioni da punta e taglio sono le più frequenti tra le lesioni d'arma bianca e possono essere prodotte da armi appuntite, proprie o improprie, monotaglienti o bitaglienti (coltelli, pugnali, baionette, ecc.), caratterizzate da una maggiore estensione in profondità piuttosto che in superficie. Hanno prevalentemente forma ad asola, più o meno slargata, in funzione della regione attinta e della densità e direzione delle fi­bre elastiche.

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    Capacità di disporre per testamento

    Il testamento, negozio giuridico unilaterale (è perfezionato con dichiarazione del solo testatore) revocabile, mortis causa (i suoi effetti presuppongono la morte di una persona), è atto tipico della vecchiaia; i casi di incapacità a testare sono testualmente definiti dal codice (Art. 591 c.c.) sono: minore età, interdizione per infermità di mente, provata incapacità naturale.

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    Lesioni contusive

    Le lesioni contusive sono determinate da corpi contundenti a superficie piana o convessa, dotati di margini smussi e comunque privi di punte o taglienti: bastoni, pietre, calci, pugni, getti d’acqua sotto pressione (pompe idranti), sfollagente, mazze ferrate, martello, ecc.. La maggior parte di tali strumenti agisce per compressione, tuttavia è possibile che le lesioni contusive siano determinate da meccanismi di frizione, di strisciamento (incidenti motociclistici), di trazione e strappamento (morsi, incidenti d’auto), di decompressione (suzione). La compressione e la percussione provocano lo schiacciamento dei tessuti. Lo sfregamento determina un effetto tangenziale con asportazione dei tessuti superficiali. La trazione causa lo strappamento o lacerazione delle parti molli superficiali e profonde. Le…

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    Lesioni encefaliche

    Le lesioni encefaliche traumatiche rientrano tra le lesioni contusive; possono essere suddivise in due gruppi: lesioni da impatto diretto e lesioni da decelerazione o accelerazione; queste ultime, dovute alla succussione della massa encefalica, sono associate alla trazione delle strut­ture vascolo-nervose a ponte con la possibile comparsa contemporanea di piccole ecchimosi corticali, di emorragie leptomeningee e/o di un danno assonale diffuso. È possibile distinguere sei tipi differenti di lesioni contusive a livello encefalico: Contusioni da impatto diretto: piccole ecchimosi corticali (cortical contusions), spesso multiple, che si realizzano per meccanismo diretto nella sede del trauma per impatto fra la massa encefalica e la diploe interna della teca cranica che può comunque essere…

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    Impiccamento

    L’impiccamento rappresenta una forma di asfissia provocata dalla compressione del collo da un laccio fissato ad una estremità e stirato verso il basso dal peso del corpo, completamente o incompletamente sospeso. Un laccio (corda, cinghia, lenzuolo, asciugamani) viene in genere fissato con un estremo ad un punto elevato, l'altra estremità viene annodata ad ansa fissa o median­te nodo scorsoio. L'individuo si pone in una posizione più alta rispetto al suolo (ad esempio, salendo su una scala), fa passare il capo dentro l'ansa (ponendo quindi il cappio intorno al collo), e si abbandona nel vuoto.

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    Lesioni da pressione (baropatie)

    Si distinguono sindromi da modificazioni della pressione atmosferica in eccesso (iperbaropatie) o in difetto (ipobaropatie). Le iperbaropatie sono connesse con specifiche attività professionali (palombari, cassonisti, sommozzatori, pescatori subacquei) o attività sportive (immersioni); si tenga presente che in quest'ambito gli effetti lesivi non sono prodotti tanto dalla pressione atmosferica in eccesso o in difetto quanto invece dalla modificazione, rapida e marcata, della stessa. In caso di repentino au­mento della pressione atmosferica possono comparire sintomi definiti da "compres­sione" e rappresentati da dolori auricolari e ronzii, vertigini, dispnea, ipotensione e bradicardia.

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    Lesioni da calore

    Le alte temperature possono essere causa di effetti generali sull’organismo (colpo di calore o colpo di sole), o di effetti locali (ustioni) di entità variabile da caso a caso. Articolo creato il 31 gennaio 2014. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.