Istologia

  • Istologia,  Tessuto muscolare

    Actina

    L’actina è una proteina filamentosa (si parla appunto di F-actina) di 1 µm di lunghezza capace di legarsi alla miosina dei miofilamenti spessi. È costituita da due catene avvolte l’un l’altra a formare una struttura ad elica destrorsa con un passo di circa 36 nm. Ogni catena è composta di monomeri globulari di G-actina aventi diametro di 5,5 nm (G sta per “globulare”). L’elica va incontro a mezzo giro ogni 7 monomeri di G-actina. Le molecole di G-actina non sono simmetriche; ciascuna si comporta come se avesse un “fronte” rivolto verso la parte centrale del sarcomero ed un “retro” orientato nella direzione opposta. Poiché le molecole di G-actina sono associate…

  • Istologia

    Coltura di tessuti

    La coltura di tessuti permette di osservare e studiare in condizioni favorevoli cellule viventi. La coltura dei tessuti in vitro consiste nel mantenere in vita cellule singole o frammenti di tessuti o di organi al di fuori dell’organismo al quale appartengono. Tali cellule sono in grado di sopravvivere ed anche dividersi se vengono incubate in un mezzo nutritivo adatto (con pressione osmotica e pH ottimali, nonché con presenza di mezzi nutritivi di opportuna composizione), in condizioni ottimali di temperatura (in genere 37 °C) ed in assenza di contaminazione batterica (tramite sterilizzazione o utilizzazione di materiale monouso). I mezzi nutritivi impiegati si distinguono in naturali e sintetici.

  • Istologia

    Reazione PAS (acido periodico – reattivo di Schiff)

    Per la dimostrazione dei glicidi si utilizza la reazione PAS (dell’acido periodico di Schiff). Il metodo si fonda sul seguente principio: i polisaccaridi (semplici e mucopolisaccaridi), quando ossidati a mezzo dell’a­cido periodico, danno origine ad aldeidi. I gruppi aldeidici vengono quindi rivelati istologicamente a mezzo del reattivo di Schiff (acido bis-N-aminosolfonico). Questo consta di fucsina basica (di  colorito  rosso) trattata con un eccesso di acido solforico che la rende del tutto incolore (leucofucsina). Peraltro, quando viene a trovarsi in presenza di gruppi aldeidici, essa dà luogo ad un’intensa reazione rossa o rosso-violacea (rosso magenta). Quindi, in definitiva, le strutture contenenti polisaccaridi assumono tale colorazione. La reazione del PAS è comune…

  • Istologia

    Metodo di Papanicolaou

    Il metodo di Papanicolaou è una colorazione tricromia. Tale metodica ha il pregio di fornire un ottimo dettaglio della struttura nucleare e di conservare una sufficiente trasparenza del citoplasma, pur conferendogli particolari tonalità cromatiche. I passaggi da eseguire per effettuare la colorazione sono: Il vetrino passa in alcool a concentrazioni decrescenti fino ad acqua distillata. Si aggiunge ematossilina di Harris, per 2-8 minuti, che colora i nuclei in blu-viola. Si lava con acqua distillata e quindi con acqua di fonte per cui si scarica il colore in eccesso. Si passa in orange G per 5-6 minuti, quindi 2 passaggi in alcool 95% e per 5-8 minuti in colorante EA 50…

  • Istologia,  Tessuto muscolare

    Tessuto muscolare striato cardiaco

    Il tessuto muscolare striato cardiaco costituisce il miocardio, ossia la tonaca muscolare del cuore, ed è, rispetto ad epicardio ed endocardio, lo strato di maggiore entità; dal suo sviluppo dipende lo spessore dell’intera parete. Deriva dal tratto di splancnopleura (mesoderma) che circonda il tubo endoteliale cardiaco ed è costituito da tessuto muscolare striato cardiaco che, a differenza del tessuto muscolare striato scheletrico che è formato da sincizi polinucleati, è costituito da fibre cardiache che sono elementi cellulari distinti. È innervato dal sistema nervoso autonomo, quindi non si contrae sotto il controllo della volontà, il quale, inoltre, non è necessario per iniziare il battito cardiaco; questo insorge spontaneamente in maniera ritmica…

  • Istologia,  Tessuto connettivo

    Tessuto connettivo

    Il tessuto connettivo è così denominato perché ha la funzione di connettere altri tessuti tra di loro nella formazione degli organi. Nel tessuto connettivo la disposizione delle cellule è molto diversa da quella dell’epitelio: invece di essere accostate tra loro a formare lamine o cordoni o ammassi solidi, le cellule sono separate fra loro da un abbondante materiale extracellulare denominato sostanza intercellulare. Il tessuto connettivo, quindi, è formato da sostanza intercellulare in cui sono immersi gli elementi cellulari. A sua volta, la sostanza intercellulare è costituita da una parte organizzata in fibre e da una sostanza amorfa o sostanza fondamentale che nel tessuto connettivo propriamente detto contiene il liquido tessutale…

  • Istologia

    Metodo di Marchi

    Il metodo di Marchi è utilizzato per lo studio delle guaine mieliniche in degenerazione. Nel corso delle degenerazioni della guaina mielinica si liberano acido oleico ed oleato di colesterolo. Fissando a lungo il tessuto con bicromato di potassio, questo ossida fortemente dette sostanze, le quali sono poi capaci di ridurre l’acido osmico ad osmio metallico che conferisce alle guaine degeneranti una colorazione nera. Il restante tessuto, cioè le guaine sane, assumono una tenue tonalità gialla. Articolo creato l’8 marzo 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

  • Istologia,  Tessuto connettivo

    Fibre del connettivo lasso

    Le fibre del tessuto connettivo lasso appartengono a tre categorie: collagene, reticolari ed elastiche. Le fibre reticolari e quelle elastiche, di solito, sono scarse nel tessuto connettivo lasso, ma diventano predominanti in particolari forme di tessuto connettivo che prendono il nome di, rispettivamente, tessuto reticolare e tessuto elastico (argomenti in cui sono descritte). Le fibre collagene sono la categoria di fibre più abbondante nel tessuto connettivo ordinario. Esaminate a fresco hanno un colorito bianco e perciò sono dette fibre bianche, a differenza delle fibre elastiche che hanno un colorito giallognolo e sono denominate fibre gialle. Le fibre collagene appaiono come filamenti molto lunghi (280 nm) che decorrono in tutte le…

  • Istologia

    Coltura di organi (od organotipica)

    La coltura di organi (od organotipica) è impiegata soprattutto per ricerche embriologiche. La tecnica consiste nell’asportare dall’organismo l’abbozzo di un organo embrionale o un frammento di organo adulto rispettando il più possibile la normale architettura e l’integrità della superficie. L’organo viene quindi posto in un recipiente idoneo su un mezzo nutritivo che è per lo più un mezzo solido costituito da plasma coagulato di pollo o da agar, con l’aggiunta di estratto embrionale. La coltura viene quindi mantenuta in termostato a 37 °C. In tali condizioni l’organo embrionale può mantenersi in vita per molti giorni e si sviluppa e si differenzia secondo modalità simili a quelle che si verificano nell’embrione…

  • Istologia,  Tessuto osseo

    Zone metafisarie

    Dopo la comparsa del centro primario di ossificazione nel centro della diafisi, il processo di ossificazione condrale si estende alle due estremità della diafisi. La zona di transizione tra disco epifisario e diafisi, dove la cartilagine è gradualmente sostituita dall’osso, è denominata metafisi. L’osso che si forma nel centro diafisario primario e nelle metafisi ha una struttura trasecolare ed è denominato osso spugnoso primario; è costituito da trabecole irregolari che circoscrivono ampie cavità longitudinali (spazi midollari primitivi) derivanti da lacune cartilaginee confluenti ed occupate da midollo osseo e vasi sanguigni.