Istologia
Epitelio pavimentoso pluristratificato
L'epitelio pavimentoso pluristratificato è costituito da molti strati di cellule di varia forma. Lo strato profondo, che poggia sulla membrana basale, è composto da cellule cubiche o cilindriche; seguono verso la superficie uno o più strati di cellule con contorni irregolarmente poliedrici ed infine strati di elementi appiattiti, di aspetto squamoso.
Metodo di Weigert
Utilizzata per la colorazione delle fibre elastiche, la colorazione di Weigert viene eseguita a mezzo della complessa miscela resorcina-fucsina basica di Weigert, la quale conferisce alle fibre elastiche un colorito blu scuro, quasi nero, mentre le restanti strutture si rivelano grigio-chiare, quasi incolori.
Tessuto connettivo denso (o compatto) regolare
Il tessuto connettivo denso (o compatto) regolare è riscontrabile soprattutto nelle strutture sottoposte a trazione in una direzione (tendini, legamenti, aponeurosi e fasce) e nello stroma della cornea. Nei tendini e nei legamenti i fasci di fibre collagene sono fittamente stipati tra loro ed orientati tutti nella direzione della trazione; la sostanza fondamentale amorfa è molto scarsa e le uniche cellule presenti sono i fibroblasti disposti in lunghe file parallele negli interstizi tra i fasci di fibre collagene dove sono spesso interposte anche reti elastiche. I tendini sono costituiti da fasci tendinei più piccoli riuniti insieme da scarso tessuto connettivo lasso. Nelle fasce e nelle aponeurosi i fasci di fibre…
Tessuto adiposo
Le cellule adipose o adipociti sono presenti in numero limitato nel tessuto connettivo lasso. Quando si accumulano in grande numero, divenendo il tipo cellulare preponderante, costituiscono una varietà speciale di tessuto connettivo lasso denominata tessuto adiposo. Le cellule adipose (o adipociti) non hanno attività ameboide e fagocitaria e sono incapaci di divisione.
Assone (o neurite o cilindrasse)
L’assone (o neurite o cilindrasse) è un prolungamento, di solito unico, presente in tutti i neuroni. Origina da una piccola protrusione conica del pericario, priva di zolle di Nissl, denominata cono di emergenza. Si distingue dai dendriti per il fatto di essere generalmente più lungo, di avere un contorno più regolare e privo di spine e di non emettere rami collaterali in vicinanza del corpo cellulare; si divide ripetutamente, invece, più distalmente. Le terminazioni dell’assone su altri neuroni o su cellule effettrici formano degli ingrossamenti denominati bottoni terminali (o bulbi sinaptici o piedi terminali).
Emopoiesi (o ematopoiesi)
L’emopoiesi (o ematopoiesi) è l’insieme dei processi che conducono alla formazione e alla maturazione di tutti i tipi di cellule del sangue a partire dai loro precursori. Inizia precocemente (dopo circa 21 giorni dalla fecondazione e dopo circa 2 settimane dall’annidamento della blastocisti nella mucosa uterina) al di fuori dell’embrione, nel mesenchima extraembrionale della parete del sacco vitellino primitivo, dove nello spessore del mesoderma si formano i primi isolotti emopoietici di Wolff. Qui nascono le prime cellule eritroidi (nucleate) che, a circa 4 settimane dalla fecondazione, e dopo la formazione embrionale di un cuore pulsante, cominciano a circolare entro una rete vasale primitiva. L’emopoiesi vitellina diminuisce verso la 7a settimana…
Metodo di May-Grunwald e Giemsa (o metodica panottica di Pappenheim)
Il metodo di May-Grunwald e Giemsa (o metodica panottica di Pappenheim) si realizza a mezzo di due miscele di coloranti: quella di May-Grunwald, costituita da una soluzione di blu di metilene e di eosina in alcool metilico, il quale funge da fissatore; e quella di Giemsa, corrispondente ad una soluzione in glicerina ed alcool metilico di eosina e di blu di metilene o Azur II. La miscela di May-Grunwald colora soprattutto le strutture acidofile e le granulazioni neutrofile dei leucociti, mentre la miscela di Giemsa colora i nuclei e le strutture azzurrofile. Agglomerato di piastrine colorate con metodo di May-Grunwald e Giemsa (o metodica panottica di Pappenheim) Articolo creato l’8…
Centro primario (o diafisario)
La prima indicazione di inizio dell’ossificazione della cartilagine ialina di un osso lungo si riscontra nel centro delle diafisi. I centri primari (o diafisari) compaiono molto precocemente tra il 2° e il 3° mese di vita intrauterina. Il primo centro di ossificazione diafisario a comparire è quello della clavicola (5a-6a settimana di vita intrauterina).
Osso compatto (o denso)
L’osso compatto appare sottoforma di una massa solida continua. Osservando al microscopio sottili sezioni trasversali e longitudinali di diafisi di osso lungo macerato, è possibile osservare che la sostanza ossea è attraversata da numerosi canali longitudinali, o talora obliqui: sono i canali di Havers. Una seconda categoria di canali, di calibro inferiore, attraversano l’osso obliquamente o perpendicolarmente al suo asse maggiore, connettendosi con i canali di Havers, e si aprono alle superfici periostale ed endostale: sono i canali di Volkmann. Piccoli vasi sanguigni e nervi penetrano dall’endostio e dal periostio nei canali di Volkmann e da questi nei canali di Havers. I canali di Havers e di Volkmann, quindi, sono…
Dischi intercalari
I dischi intercalari sono zone di contatto e di adesione tra le estremità di fibre muscolari cardiache contigue. Sono ben visibili nei preparati colorati con ematossilina ferrica nei quali appaiono come sottili tratti trasversali interposti fra le estremità di fibre adiacenti. Il disco intercalare può decorrere rettilineo per tutto lo spessore della fibra, ma più spesso appare suddiviso in segmenti trasversali disposti a livelli diversi come i gradini di una scala e collegati da segmenti longitudinali; a questa particolare disposizione si deve il termine di strie scalariformi. A livello dei dischi intercalari non vi è passaggio di miofilamenti da una fibra all’altra.