Istologia

  • Istologia,  Tessuto muscolare

    Placca motrice (o sinapsi neuromuscolare)

    La fibra muscolare si contrae in risposta ad un impulso che vi giunge tramite l’assone di una fibra nervosa di moto. La membrana plasmatica della fibra muscolare è strutturalmente simile al plasmalemma degli altri tipi cellulari; è elettricamente polarizzata e quando è eccitata da uno stimolo appropriato, di solito portato da una fibra nervosa, diventa depolarizzata e si verifica la contrazione muscolare. La zona di contatto tra fibra nervosa e fibra muscolare, attraverso la quale l’impulso passa da un tipo cellulare all’altro, prende il nome di placca motrice (o sinapsi neuromuscolare).

  • Istologia

    Colorazione con ematossilina-eosina

    L’ematossilina è una sostanza vegetale che viene estratta dal legno di cam­peggio (Haematoxylon campechianum). Non è di per sé un colorante, ma diventa tale per ossidazione ad emateina. L’emateina esercita attività tintoriale in presenza di un mordenzatore che di solito è un allume. Trattandosi di colorante basico, questo ha affinità per le sostanze acide, ossia basofile. Si spiega così come esso colori in blu violaceo i nuclei, la mucina e le sostanze fondamentali dei connettivi ad alto tenore di mucopolisaccaridi, come la matrice cartilagi­nea. L’eosina, che è un derivato dell’anilina e viene usata come colorante di contrasto, è un colorante acido che tinge in rosa la maggioranza delle strutture citoplasmatiche…

  • Istologia,  Tessuto nervoso

    Neurone

    Il neurone (o cellula nervosa) è l’unità strutturale e funzionale del tessuto nervoso. In rapporto alla funzione di tale tessuto nella vita di relazione, i neuroni assumono una morfologia caratteristica e tra di essi si stabiliscono rapporti, chiamati sinapsi, specializzati a trasmettere gli impulsi da un elemento all’altro del sistema. A livello della sinapsi non vi è continuità protoplasmatica tra le cellule.

  • Istologia,  Tessuto nervoso

    Oligodendroglia

    L’oligodendroglia è costituita da piccole cellule munite di un modesto numero di sottili prolungamenti scarsamente ramificati e spesso con una superficie nodosa. Il citoplasma degli oligodendrociti è caratterizzato da un’elevata concentrazione di microtubuli, che sono presenti in numero più elevato che in qualsiasi altra cellula nervosa o gliale. Rispetto agli astrociti, la cromatina degli oligodendrociti è più densa e omogenea; il nucleo è più piccolo e rotondeggiante. Gli oligodendrociti circondano i corpi cellulari dei neuroni e si distribuiscono in lunghe file lungo i tratti del sistema nervoso centrale.

  • Istologia,  Tessuto epiteliale

    Epitelio di transizione

    L’epitelio di transizione è un epitelio che si trova nelle vie urinarie (vescica, uretere e parte superiore dell’uretra) nelle quali il numero di strati e la forma delle cellule variano a seconda dello stato funzionale (distensione o contrazione) dell’organo. Quando la vescica è vuota (contratta), l’epitelio assomiglia ad un epitelio stratificato cubico; gli elementi più profondi hanno forma cubica o cilindrica; ad essi seguono verso la superficie parecchi strati di cellule irregolarmente poliedriche, mentre lo strato superficiale è formato da grandi elementi squamosi, con una superficie libera convessa. Quando la vescica si distende per accumulo di urina, le cellule si appiattiscono ed in una certa misura scivolano le une tra…

  • Istologia,  Sangue

    Ontogenesi degli elementi del sangue

    Nell’embrione e nel feto le cellule sanguigne derivano dalla cellula mesenchimale indifferenziata totipotente, cioè capace di evolvere sia verso la serie emopoietica sia verso le varie linee cellulari del tessuto connettivo (fibroblasti, mastociti, cellule adipose, condroblasti, osteoblasti, ecc.).

  • Istologia,  Sangue

    Midollo osseo (o tessuto mieloide)

    Contenuto nelle cavità midollari delle ossa, il midollo osseo (o tessuto mieloide) è il principale organo emopoietico (emo = sangue; poièo = fabbrico) nella seconda metà dello sviluppo fetale e durante la vita postnatale; inoltre ha: Funzioni osteogeniche, in quanto contiene osteoblasti ed osteoclasti nonché fornisce i vasi sanguigni all’osso in formazione. Funzione emocateretica (o emoclasica), in quanto svolge un ruolo importante nella distruzione delle cellule ematiche invecchiate o danneggiate ad opera dei macrofagi del sistema reticolo-istiocitario. Funzioni immunologiche, in quanto, indirettamente, partecipa alle reazioni immunitarie dato che fornisce al timo le cellule staminali che in questo organo si differenziano in linfociti T. Inoltre, produce monociti e macrofagi nonché linfociti B.…

  • Istologia,  Tessuto muscolare

    Caratteristiche del tessuto di conduzione del miocardio

    Le cellule muscolari specializzate del tessuto di conduzione presentano alcune differenze strutturali rispetto alle comuni fibre miocardiche. Le cellule del nodo seno-atriale (di Keith e Flack) e del nodo atrio-ventricolare (di Tawara) sono più piccole delle comuni fibre del cuore e sono accolte in un abbondante tessuto connettivo piuttosto compatto. Le fibre delle branche destra e sinistra del fascio atrio-ventricolare (di Purkinje) sono più grandi delle fibre muscolari degli atri e dei ventricoli ed assumono un aspetto molto caratteristico di modo che possono essere facilmente distinte dalle comuni fibre cardiache. La parte centrale della fibra è occupata dal nucleo, unico o duplice, e da un abbondante sarcoplasma ricco di mitocondri…

  • Istologia,  Tessuto nervoso

    Rigenerazione dei neuroni

    I neuroni appartengono alle cosiddette popolazioni cellulari statiche (cellule perenni del Bizzozero), ossia perdono rapidamente e definitivamente, dopo i primi anni di vita postnatale, la proprietà di dividersi. I neuroni, tranne quelli che muoiono nel corso della vita, hanno dunque una durata di vita che coincide con quella dell’organismo. Si deduce, quindi, che in caso di lesioni gravi che interessino i corpi cellulari dei neuroni, le cellule nervose circostanti sono incapaci di proliferare e di riparare la perdita di sostanza. Se, invece, la lesione è limitata all’assone, il corpo cellulare è in grado di rigenerare il moncone periferico.