Istologia
Midollo osseo (o tessuto mieloide)
Contenuto nelle cavità midollari delle ossa, il midollo osseo (o tessuto mieloide) è il principale organo emopoietico (emo = sangue; poièo = fabbrico) nella seconda metà dello sviluppo fetale e durante la vita postnatale; inoltre ha: Funzioni osteogeniche, in quanto contiene osteoblasti ed osteoclasti nonché fornisce i vasi sanguigni all’osso in formazione. Funzione emocateretica (o emoclasica), in quanto svolge un ruolo importante nella distruzione delle cellule ematiche invecchiate o danneggiate ad opera dei macrofagi del sistema reticolo-istiocitario. Funzioni immunologiche, in quanto, indirettamente, partecipa alle reazioni immunitarie dato che fornisce al timo le cellule staminali che in questo organo si differenziano in linfociti T. Inoltre, produce monociti e macrofagi nonché linfociti B.…
Caratteristiche del tessuto di conduzione del miocardio
Le cellule muscolari specializzate del tessuto di conduzione presentano alcune differenze strutturali rispetto alle comuni fibre miocardiche. Le cellule del nodo seno-atriale (di Keith e Flack) e del nodo atrio-ventricolare (di Tawara) sono più piccole delle comuni fibre del cuore e sono accolte in un abbondante tessuto connettivo piuttosto compatto. Le fibre delle branche destra e sinistra del fascio atrio-ventricolare (di Purkinje) sono più grandi delle fibre muscolari degli atri e dei ventricoli ed assumono un aspetto molto caratteristico di modo che possono essere facilmente distinte dalle comuni fibre cardiache. La parte centrale della fibra è occupata dal nucleo, unico o duplice, e da un abbondante sarcoplasma ricco di mitocondri…
Rigenerazione dei neuroni
I neuroni appartengono alle cosiddette popolazioni cellulari statiche (cellule perenni del Bizzozero), ossia perdono rapidamente e definitivamente, dopo i primi anni di vita postnatale, la proprietà di dividersi. I neuroni, tranne quelli che muoiono nel corso della vita, hanno dunque una durata di vita che coincide con quella dell’organismo. Si deduce, quindi, che in caso di lesioni gravi che interessino i corpi cellulari dei neuroni, le cellule nervose circostanti sono incapaci di proliferare e di riparare la perdita di sostanza. Se, invece, la lesione è limitata all’assone, il corpo cellulare è in grado di rigenerare il moncone periferico.
Tessuto condroide (o pseudocartilagine)
Il tessuto condroide (o pseudocartilagine) è una varietà di cartilagine rara nell’uomo, riscontrandosi nelle ossa sesamoidi e nel menisco. Assomiglia al tessuto cartilagineo non completamente differenziato ed è composto da cellule vescicolose fittamente stipate, circondate da una sottile capsula ricca di fibre collagene ma povera di proteoglicani. Articolo creato il 3 marzo 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Polarità
Per polarità s’intende una differenziazione della morfologia e della funzione dell’estremità apicale (rivolta verso la superficie) di una cellula epiteliale rispetto all’estremità basale (orientata verso il sottostante connettivo). Di conseguenza, anche gli organelli cellulari sono disposti in maniera particolare all’interno della cellula al fine di consentire la specializzazione delle due estremità. La polarità è soprattutto evidente nell’epitelio cilindrico semplice a funzione assorbente e di trasporto dell’intestino e del tubulo renale e nelle ghiandole esocrine.
Cartilagine fibrosa (o fibrocartilagine)
La cartilagine fibrosa (o fibrocartilagine) si riscontra nei dischi intervertebrali (e si continua in alto e in basso con la cartilagine ialina delle vertebre adiacenti ed in periferia con i legamenti spinali), nella sincondrosi tra prima costa e sterno, in vari menischi articolari, nei labbri glenoideo e aceta bolare, nella sinfisi pubica, nel legamento rotondo del femore e nella zona d’inserzione sull’osso di alcuni tendini. La cartilagine fibrosa è una forma di transizione tra il tessuto connettivo denso (o compatto) e la cartilagine; è caratterizzata da grossi fasci fibrosi immersi in una scarsa matrice cartilaginea contenente quantità variabili di proteoglicani.
Reazione cromaffine
La reazione cromaffine consente di rilevare la presenza di adrenalina e di noradrenalina in quanto conferisce ai granuli citoplasmatici contenenti queste catecolamine un colorito bruno. Questa reazione è provocata dall'azione ossidante del bicromato di potassio che trasforma le stesse catecolamine, rispettivamente, in adrenocromo e noradrenocromo.
Centri secondari (o epifisari)
Dopo la nascita, in ambedue le estremità delle ossa lunghe compaiono i centri di ossificazione secondari (o epifisari). Nelle epifisi si riscontra la stessa sequenza temporale degli eventi che si manifestano nella diafisi: Proliferazione dei condrociti. Ipertrofia delle cellule ed allargamento delle lacune che confluiscono in ampie cavità. Calcificazione e regressione della cartilagine. Invasione delle cavità da parte di vasi sanguigni e di tessuto osteogenico provenienti dal pericondrio. Deposizione di tessuto osseo sulla superficie delle trabecole cartilaginee in regressione. Le cavità delimitate dalle trabecole diventano così spazi midollari primitivi. Vi sono, tuttavia, due differenze fondamentali rispetto all’ossificazione della diafisi. La progenie di ciascuna cellula cartilaginea è disposta a formare gruppi…
Colorazione tricromica di Heidenhain
La colorazione tricromica di Heidenhain è una modificazione del metodo di Mallory in cui sostanzialmente la fucsina acida è stata sostituita dall’azocarminio (basico, acidofilo). Il metodo di Heidenhain viene anche denominato Azan o Azan-Mallory, ove la parola Azan deriva dalla fusione delle prime due lettere dei termini azocarminio e anilina. Articolo creato l’8 marzo 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Troponina
La troponina è una proteina globulare composta di tre subunità (C, T ed I) che giace a cavalcioni della molecola di tropomiosina, a breve distanza dall’estremità di quest’ultima. La troponina C (Tn-C) lega gli ioni calcio. La troponina T (Tn-T) si lega al complesso tropomiosina. La troponina I (Tn-I) ha una funzione inibitoria. Il complesso troponina-tropomiosina regola la contrazione del muscolo scheletrico. Articolo creato l’8 marzo 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.