Istologia
Cartilagine di coniugazione (o disco epifisario)
La cartilagine di coniugazione (o disco epifisario) si trova tra la diafisi e l’epifisi e per tutto il periodo di sviluppo continua ad allungarsi per accrescimento interstiziale dal lato rivolto verso l’epifisi e ad essere contemporaneamente sostituito da osso dal lato rivolto verso il centro diafisario. I due processi, di accrescimento e di ossificazione, procedono con velocità uguale e come risultato si ha un aumento in lunghezza della diafisi. La cartilagine di coniugazione contribuisce dunque in modo determinante all’accrescimento in lunghezza del segmento scheletrico.
Tessuto epiteliale (o epitelio)
Il tessuto epiteliale (o epitelio) è un tessuto costituito da cellule contigue, fittamente stipate tra loro, con interposta una scarsissima sostanza extracellulare amorfa che occupa sottili interstizi di 15-30 nm (nm = nanometri; 1 nm = 10-9 m cioè 1 miliardesimo di metro) in cui ci sono anche glicoproteine e glicosaminoglicani, oltre il liquido interstiziale che serve per gli scambi metabolici tra l’epitelio e il sottostante tessuto connettivo. L’epitelio poggia su una membrana basale che lo separa dal tessuto connettivo circostante. Il tessuto connettivo che si accompagna all’epitelio è sempre costituito da cellule separate tra loro da ampi spazi che sono occupati da una sostanza intercellulare di composizione e struttura…
Metacromasia
La metacromasia è quel fenomeno per il quale taluni coloranti conferiscono a determinati componenti istologici una tonalità differente da quella del colorante medesimo. Così, ad esempio, il blu di toluidina conferisce una tonalità rosso-porpora al muco. I coloranti che danno luogo a questo fenomeno diconsi metacromatici e le sostanze che si tingono metacromaticamente vengono denominate cromotrope. La metacromasia esige che i coloranti siano puri e non risultino di una miscela di due o più coloranti, onde evitare che la variazione di tonalità possa essere dovuta all’affinità cromatica del componente tessutale per uno dei coloranti presenti nella soluzione. Si parla in questa evenienza di metacromasia falsa (o spuria). I coloranti metacromatici…
Epitelio pseudostratificato (o pluriseriato)
L’epitelio pseudostratificato (o pluriseriato) è in realtà composto da un unico strato di cellule di altezza variabile ma che poggiano tutte sulla membrana basale; alcune cellule raggiungono la superficie libera mentre le altre si arrestano a livelli inferiori di modo che i nuclei si trovano ad altezza diversa, dando l’impressione che si tratti di un epitelio a più strati di cellule. L’epitelio pluriseriato può essere non ciliato o ciliato. Il primo è presente nell’uretra maschile, nel condotto deferente, nell’epididimo e nei grossi condotti escretori di alcune ghiandole. Il secondo si trova nelle mucose dell’apparato respiratorio. Articolo creato il 27 febbraio 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Sostanza intercellulare (o matrice)
L’abbondante sostanza intercellulare (o matrice) della cartilagine ialina è allo stato di gel compatto ed appare omogenea al microscopio ottico. Al microscopio elettronico appare costituita da due componenti: fibre collagene e sostanza fondamentale amorfa ricca in proteoglicani. Le fibre collagene non sono visibili al microscopio ottico perché sono mascherate dalla sostanza fondamentale che ha lo stesso indice di rifrazione. La loro presenza, però, può essere dimostrata digerendo la matrice amorfa con tripsina o con alcali diminuiti. Le fibrille collagene non sono raccolte in fasci come nel tessuto connettivo lasso e compatto, ma formano un delicato reticolo; hanno diametro di 10-20 nm e la caratteristica striatura periodica di 64-70 nm. Le…
Zolle di Nissl (o sostanza tigroide)
Nei preparati coloranti con coloranti basici (blu di metilene, blu di toluidina, pironina, tionina) si mettono in evidenza nel citoplasma di tutte le cellule nervose innumerevoli zolle o granuli fortemente colorati che riempiono quasi tutto il citoplasma e si estendono ai dendriti; si arrestano improvvisamente a livello del cono di emergenza dell’assone e sono completamente assenti in quest’ultimo.
Reticolo sarcoplasmatico (o sarcotubulare)
Il reticolo sarcoplasmatico (o sarcotubulare) è una delicata rete di filamenti che avvolge una ad una le miofibrille. È presente solo nelle fibre muscolari scheletriche e cardiache, con una differenza di struttura, mentre è assente nelle cellule muscolari lisce. Corrisponde al reticolo endoplasmatico liscio presente in altre cellule che nel muscolo assume una morfologia caratteristica e svolge una funzione specifica in rapporto alla contrazione: assume, conserva e rilascia ioni Ca++. Nelle fibre muscolari scheletriche, il reticolo sarcoplasmatico è formato da un sistema continuo di canalicoli o cisterne delimitati da una membrana, denominati sarcotubuli, che compongono una rete attorno a ciascuna miofibrilla. Il reticolo sarcoplasmatico è formato da elementi longitudinali e…
Tessuto linfoide associato alla cute
La cute è l’organo più grande dell’organismo e molti antigeni estranei penetrano nell’organismo stesso attraverso essa. Per tale motivo, è presente il tessuto linfoide associato alla cute, composto da linfociti e cellule accessorie, volto ad ottimizzare il riconoscimento degli antigeni ambientali. Dei vari tipi cellulari che costituiscono la cute, cheratinociti e melanociti non sembrano svolgere un ruolo importante nell’immunità specifica, sebbene i cheratinociti producano numerose citochine che possono contribuire a risposte innate e all’infiammazione cutanea.
Piastrinopoiesi (o trombopoiesi o megacariocitopoiesi)
Le piastrine sono piccole unità di citoplasma che si separano da una cellula gigante presente nel midollo osseo, il megacariocito, la quale a sua volta si differenzia dalla cellula staminale con uno specifico progenitore: Unità Formante Colonie Megacariocitarie (CFU-MK). I megacariociti sono cellule con diametro di 60-100 µm, dai contorni irregolari e provvisti di molti pseudopodi. Sono caratterizzati da un nucleo polimorfo, nucleolato, formato da molteplici lobi connessi da tratti più ristretti di cromatina. Il nucleo è poliploide (il contenuto di DNA ammonta fino a 64 volte il valore aploide) e deriva da una serie di successive divisioni del nucleo non accompagnate da divisione del citoplasma e seguite da fusione…
Ossificazione membranosa (o intramembranosa o mesenchimale)
Nell'ossificazione membranosa (o intramembranosa o mesenchimale) l’osso si forma direttamente in senso ad un tessuto connettivo primitivo per differenziazione delle cellule mesenchimali in osteoblasti. Questo tipo di osteogenesi interessa le ossa piatte della volta cranica (osso frontale, osso parietale, parte dell’osso occipitale e squama del temporale) e parte della mandibola; queste ossa sono perciò definite ossa membranose.