Istologia
Cellule satelliti del muscolo
I nuclei presenti nelle fibre muscolari sono incapaci di replicare essendo fuoriusciti dal ciclo cellulare in maniera irreversibile e trovandosi in stato postmitotico permanente. Ne consegue che la fibra di per sé non è in grado di riparare eventuali perdite di tessuto, che si possono verificare per traumi o patologie degenerative, non essendo capace di ripristinare l’attività mitotica dei suoi nuclei. La riparazione avviene, invece, per la capacità di ricostituire il tessuto presentata da alcune cellule di tipo staminale, dette cellule satelliti.
Tipi di fibre muscolari scheletriche
I muscoli scheletrici differiscono tra loro per il colore: alcuni muscoli appaiono più rossi di altri e sono denominati muscoli rossi; altri muscoli che hanno un colore rosso meno intenso sono definiti muscoli bianchi. Tra i due tipi di muscolo esistono importanti differenze fisiologiche: i muscoli rossi si contraggono più lentamente dei muscoli bianchi e sono perciò detti muscoli lenti;ovviamente, i muscoli bianchi sono definiti muscoli veloci.
Meccanismi di calcificazione della cartilagine e dell’osso
La calcificazione si svolge in tre fasi: Una prima fase che è sotto il diretto controllo delle cellule, caratterizzata dalla formazione nella matrice di minuti “nuclei minerali” iniziali. Una seconda fase di accrescimento dei nuclei fino alla formazione di strutture cristalline orientate. Una terza fase di coalescenza delle aree mineralizzate. Quest’ultimo stadio, nell’osso, avviene in intimo rapporto con le fibre collagene. Durante i processi di calcificazione si rinvengono in vicinanza delle cellule piccolissime formazioni rotondeggianti, i granuli limitati da membrana (o globuli o vescicole calcificanti), con un elevato contenuto glicoproteico ed enzimatico tra cui soprattutto fosfatasi acida ed alcalina, circondati da uno strato di proteoglicani contenenti talora microcristalli aghiformi. Questi…
Colorazione tricromica di Mallory
La colorazione tricromica di Mallory serve sia per la colorazione del connettivo collageno, sia per allestire preparati d’insieme. Viene fatto uso di tre coloranti: la fucsina acida che tinge in rosso i nuclei, l’azzurro di anilina o il blu di metilene che conferisce al connettivo collageno una tonalità azzurra, e l’orange G (acido, basofilo) che colora i citoplasmi in arancione. La fissazione dell’azzurro di anilina o del blu di metilene al collageno si effettua a mezzo dell’azione mordenzante esercitata dall’acido fosfomolibdico. Colorazione tricromia di Mallory (fonte: Immagini di istopatologia) Articolo creato l’8 marzo 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Epitelio pavimentoso semplice (o piatto o lamellare)
L'epitelio pavimentoso semplice (o piatto o lamellare) è costituito da un singolo strato di cellule piatte, con un nucleo centrale ovoidale o sferico; i margini sono in genere irregolari ed uniti da giunzioni. Viste di faccia, le cellule sembrano disposte come le tessere di un mosaico; viste di profilo, invece, mostrano un aspetto fusato ed appaiono meno spesse ai poli che non al centro.
Flusso assonico (o trasporto assoplasmatico)
L’assone può raggiungere una lunghezza enorme. Ad esempio, l’assone di un motoneurone del midollo spinale che innerva un muscolo di un dito del piede è circa 5000 volte il diametro del corpo cellulare (o pirenoforo). Un processo così lungo e sottile richiede un’impalcatura interna di sostegno che è garantita dai numerosi microtubuli, microfilamenti e neurofilamenti che corrono nel citoplasma del pirenoforo e di tutti i processi del neurone. A parte la loro funzione citoscheletrica, essi presiedono al movimento di costituenti citoplasmatici e di membrana in quanto l’assone è privo dell’apparato per le sintesi proteiche e quindi è sotto il controllo del corpo cellulare. Questa dipendenza metabolica si manifesta con un…
Ghiandole olocrine, apocrine e merocrine
Sono distinte in base alle modalità con cui le cellule che compongono le ghiandole esocrine emettono il secreto. Nelle ghiandole olocrine (holos = tutto) l’intera cellula dopo aver accumulato il prodotto di sintesi è eliminata, costituendo essa stessa il secreto; ne sono un esempio le ghiandole sebacee della cute. Data la modalità, è necessario che le ghiandole olocrine abbiano una riserva di cellule staminali indifferenziate che proliferano e si differenziani sostituendo quelle che sono eliminate. Nelle ghiandole apocrine il citoplasma apicale degli elementi secernenti viene eliminato assieme al prodotto di secrezione che contiene. Un esempio è dato dalla ghiandola mammaria. Le ghiandole merocrine sono le più comuni. In questo tipo…
Guaina mielinica
La guaina mielinica è costituita dall’avvolgimento concentrico del plasmalemma di ciascuna cellula di Schwann (nel sistema nervoso periferico) o della cellula di oligodendroglia (nel sistema nervoso centrale) intorno all’assone di un neurone. Da ciò si può concludere che la guaina di Schwann o la guaina di oligodendroglia e la guaina mielinica devono essere considerate come una struttura unica. La guaina mielinica ha diverse funzioni: Agisce come materiale di isolamento, impedendo la diffusione dell’eccitamento agli assoni adiacenti. Aumenta la velocità di conduzione dell’impulso. Secondo la teoria della conduzione saltatoria, nelle fibre mielinizzate vi è trasmissione discontinua dell’impulso nervoso da nodo a nodo con conseguente aumento di velocità in quanto non è…
Osteogenesi
L’osso origina dal mesenchima. Si riconoscono due tipi di osteogenesi: l’ossificazione membranosa (o mesenchimale) e l’ossificazione condrale (o intracartilaginea). Articolo creato il 4 marzo 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Cartilagine di coniugazione (o disco epifisario)
La cartilagine di coniugazione (o disco epifisario) si trova tra la diafisi e l’epifisi e per tutto il periodo di sviluppo continua ad allungarsi per accrescimento interstiziale dal lato rivolto verso l’epifisi e ad essere contemporaneamente sostituito da osso dal lato rivolto verso il centro diafisario. I due processi, di accrescimento e di ossificazione, procedono con velocità uguale e come risultato si ha un aumento in lunghezza della diafisi. La cartilagine di coniugazione contribuisce dunque in modo determinante all’accrescimento in lunghezza del segmento scheletrico.