Istologia
Pirenoforo
Il pirenoforo è il corpo cellulare dei neuroni. È di grandi dimensioni perché deve provvedere alle attività metaboliche del prolungamento assonico che è privo di capacità di sintesi proteica. Il pirenoforo può assumere varie forme: stellata o poligonale nei neuroni di moto; piramidale nelle cellule piramidali della corteccia cerebrale; piriforme nelle cellule di Purkinje del cervelletto; sferica nelle cellule dei gangli sensitivi.
Filamenti intermedi del tessuto muscolare liscio
Oltre ai miofilamenti spessi e sottili, le fibre muscolari lisce contengono un terzo componente filamentoso, i cosiddetti filamenti intermedi con spessore di circa 10 nm, simili a quelli presenti in altri tipi cellulari; sono costituiti dalla proteina desmina (o scheletina). Nella muscolatura liscia di tipo vascolare il costituente principale dei filamenti intermedi è la proteina vimentina presente anche nelle cellule connettivali. I filamenti intermedi decorrono in fasci tra i filamenti di actina e di miosina e si associano con i corpi densi citoplasmatici. Svolgono un ruolo strutturale, costituendo una trama di sostegno per i miofilamenti contrattili. Articolo creato l’8 marzo 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Miofilamenti sottili del tessuto muscolare striato
I miofilamenti sottili si estendono da ciascuna linea Z del sarcomero lungo la semibanda I e penetrano per un certo tratto nell’adiacente banda A occupando gli interstizi compresi fra i filamenti spessi. La parte centrale della banda A, denominata banda H, non è invasa dai filamenti sottili provenienti dalle due linee Z del sarcomero. La sua ampiezza dipende da quanto profondamente i filamenti sottili si spingono all’interno della banda A e varia a seconda del grado di contrazione del sarcomero.
Granulocitopoiesi
Il processo di differenziazione dei granulociti è caratterizzato da: Perdita graduale della basofilia citoplasmatica dovuta alla diminuzione dei ribosomi. Comparsa e progressivo accumulo di granulazioni specifiche (neutrofile, acidofile o basofile) che consentono di distinguere le tre sottolinee differenziative dei granulociti; la formazione dei granuli specifici comprende le caratteristiche fasi dei processi secretori: sintesi dei costituenti chimici sui ribosomi del reticolo endoplasmatico granulare nel complesso di Golgi, accumulo dei granuli specifici nell’interno dei vacuoli rivestiti di membrana. Modificazioni profonde del nucleo che comprendono la perdita dei nucleoli, la graduale condensazione della cromatina in grosse zolle eterocromatiche, il progressivo cambiamento della forma da rotonda a lobata o segmentata. Attività mitotica continua ed…
Sostanza fondamentale amorfa
Le cellule e le fibre del tessuto connettivo sono immerse in un materiale amorfo denominato sostanza fondamentale amorfa (o sostanza intercellulare amorfa o matrice amorfa) avente le proprietà di una soluzione colloidale molto viscosa o di un gel fluido e la capacità di legare quantità variabili di acqua. L’acqua con le sostanze ed i gas in essa disciolti diffonde dai capillari sanguigni e costituisce il cosiddetto liquido tissutale (o tissulare) o interstiziale. L’acqua legata alla sostanza amorfa dei tessuti connettivi, quindi, funziona come mezzo disperdente per la diffusione dei gas e di sostanze metaboliche dai capillari sanguigni alle cellule dei tessuti e viceversa. L’interazione tra matrice amorfa e liquidi tissutali…
Fibra muscolare liscia
Le fibre muscolari lisce sono elementi lunghi e fusiformi con la parte centrale, contenente un nucleo allungato, più spessa e le estremità assottigliate. La loro lunghezza varia da 5 µm, nella parete dei piccoli vasi sanguigni, a 500 µm e oltre nell’utero in gravidanza.
Epitelio ghiandolare
Le ghiandole sono organi specializzati ad elaborare ed a riversare all’esterno sostanze quali enzimi o altre proteine, mucopolisaccaridi, lipidi, ormoni. La funzione di produrre sostanze che devono essere escrete prende il nome di secrezione. Nella ghiandola l’attività secernente è svolta dall’epitelio ghiandolare (o parenchima) mentre il tessuto connettivo interstiziale (o stroma) ha una funzione meccanica di sostegno ed in esso decorrono i vasi sanguigni ed i nervi che nutrono ed innervano le cellule connettivali ed epiteliali.
Metodi per la dimostrazione dei lipidi
Il metodo per la dimostrazione dei grassi neutri si basa sull'uso di sostanze colorate capaci di sciogliersi soltanto nei lipidi, ai quali queste conferiscono le loro proprietà cromatiche. Si tratta pertanto di un meccanismo di colorazione puramente fisico. Il primo colorante di questo gruppo ad essere usato è stato il Sudan III: esso conferisce ai grassi neutri una tinta arancione; più recente è l'uso del Sudan nero B che colora in blu scuro o nero praticamente tutti i lipidi, anche quelli complessi (fosfolipidi). Le sezioni del materiale da colorare con il Sudan debbono essere allestite per mezzo del microtomo congelatore o del criostato.
Metodo dell’orceina (o di Unna-Tanzer-Livini)
Il metodo dell’orceina (o di Unna-Tànzer-Livini) è utilizzato per la colorazione delle fibre elastiche; queste ultime per l’azione dell’orceina appaiono di tonalità rosso-bruna intensa e spiccano su un fondo pressoché incolore, salvo colorazione di contrasto. Articolo creato l’8 marzo 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.
Periostio
Il periostio è la membrana connettivale fibro-elastica, riccamente vascolarizzata, che aderisce tenacemente alla superficie esterna delle ossa. Tale lamina è assente a livello delle superfici articolari e nelle zone di inserzione dei tendini e dei legamenti. Microscopicamente è possibile distinguere due strati: uno strato esterno, fibroso e compatto, povero di cellule ma ricco di vasi, ed uno strato interno profondo più lasso, più ricco di cellule e contenente un’estesa rete capillare e fibre elastiche.