Farmacologia e tossicologia clinica

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    Canali del potassio calcio-dipendenti

    I canali del potassio calcio-dipendenti sono canali del potassio a 6 α-eliche transmembrana (6 STM) e si distinguono in canali ad alta (BKCa) e bassa conduttanza (SKCa). Nella cellula a riposo questi canali sono chiusi (a causa della bassa concentrazione di calcio). In seguito a depolarizzazione, nella cellula entra sodio per cui si aprono i canali del calcio; aumentando la concentrazione intracellulare di Ca++ si ha l’apertura di questi canali del potassio che così può uscire dalla cellula. Caratteristicamente, hanno un tempo di apertura prolungato.

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    Recettori-canale di classe III

    I recettori-canale di classe III sono recettori dei nucleotidi ciclici (cAMP e cGMP) a struttura tetramerica in cui 2 delle subunità sono omomeri. Le estremità amino- e carbossi-terminale sono intracellulari. Questi recettori sono formati da 6 eliche transmembrana che la attraversano a tutto spessore. C’è una sequenza di amminoacido che entra dal lato extracitoplasmatico, la attraversa in parte, ripiega su se stessa, e fuoriesce dallo stesso lato della membrana. Questa sequenza aminoacidica con l’elica M6 partecipa alla formazione della parete del poro-canale. Il legame dei ligandi avviene sul versante intracellulare ed è stato osservato che si legano alla sequenza aminoacidica carbossi-terminale in continuità con l’elica M6 del recettore. D’altra parte,…

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    Recettori-canale (o canali ionici ligando-dipendenti)

    I recettori-canale (o canali ionici ligando-dipendendi) sono recettori rapidi (meccanismo di trasduzione in soli 1-2 ms) costituiti da glicoproteine formate da diverse subunità che si assemblano a formare un canale idrofilico. Le subunità sono costituite da singole catene polipeptidiche che attraversano la membrana cellulare da due a sei volte, a seconda del tipo di recettore, in corrispondenza di altrettante regioni ricche di aminoacidi idrofobici (denominate M1-M6).

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    Desensitizzazione e tolleranza dei recettori accoppiati a proteine G

    Come i recettori-canale, anche i recettori accoppiati a proteine G vanno incontro a desensitizzazione, solo che è una desensitizzazione diversa perché mentre il recettore-canale desensitizza rapidamente in quanto questa è una proprietà intrinseca al recettore stesso ed è facilmente inattivato in riferimento alla somministrazione del farmaco (ad esempio, la desensitizzazione del recettore-canale avviene per somministrazione di una dose singola di succinilcolina), nel caso delle proteine G si ha una perdita della risposta recettoriale dovuta soltanto al trattamento cronico da farmaci agonisti del recettore accoppiati alle proteine G.

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    Unità internazionali

    Sulle iniezioni di insulina ci sono due tipi di scale: una in unità volumetriche e una in unità internazionali (UI). L’insulina, originando dal regno animale, viene espressa con questa unità internazionale perché mentre per i prodotti sintetici si sa quello che c’è, i prodotti di origine naturale subiscono processi di estrazione e filtrazione per avere quanto più possibile la sostanza pura. Poiché tali processi variano nei laboratori, non si può riportare a unità ponderali ma li si sottopongono a saggi biologici e riferendo il risultato si avrà un solo campione internazionale.  Ad esempio, l’UI di insulina è quella quantità di insulina che abbassa la glicemia del 10%; il prodotto che…

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    Schema terapeutico e risposta farmacologica

    Una volta scelto un farmaco da somministrare è necessario individuare uno schema terapeutico che permetta di ottenere l’effetto benefico desiderato con il minor numero possibile di reazioni avverse. L’identificazione di uno schema terapeutico prevede di stabilire: la via di somministrazione, la dose, l’intervallo di assunzione e la durata del trattamento. Sebbene in alcune situazioni sia sufficiente una singola somministrazione di farmaco, nella maggior parte dei casi i farmaci sono utilizzati per terapie croniche e richiedono quindi più somministrazioni a dosaggi ed intervalli prestabiliti. Ai fini della definizione di un regime cronico di dosaggio si ricordino i seguenti principi generali: In genere si somministra una nuova dose ad intervalli approssimativamente uguali…

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    Recettore dell’interleuchina-1

    Il recettore dell’interleuchina-1 (IL-1) rientra nella famiglia dei recettori delle citochine. La via di trasduzione che si attiva dopo il legame dell’interleuchina è in parte comune a quella che si ha per attivazione del recettore di un’altra citochina, il TNF-α (fattore di necrosi tumorale-alfa). Quando IL-1 si lega al suo recettore, affinché lo attivi è necessaria la partecipazione di una proteina accessoria transmembrana, la ACP (ACcessory membrane – spanning Protein). Il complesso IL-1R/ACP richiama su di sé altre due proteine: TRAF6, che appartiene alla famiglia delle proteine TRAF (TNF-α receptos associated factor) e IRAK (IL-1R Activated Kinase) (per TNF è arruolata un’altra proteina cinasi, la RIP). A questo punto inizia…

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    Recettori dell’acido retinoico e dell’acido 9-cis-retinoico

    I recettori dell’acido retinico (RAR) e dell’acido 9-cis-retinoico (RXR) appartengono, rispettivamente, alla I e alla II classe dei recettori intracellulari.La caratteristica del recettore dell’acido 9-cis-retinoico è che quando viene attivato non dimerizza con i recettori della stessa classe ma con altri recettori orfani o appartenenti alla prima classe. Articolo creato il 20 ottobre 2010. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.

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    Età e risposta farmacologica

    L’età del paziente può giocare un ruolo importante nella risposta ad alcuni farmaci, soprattutto quando ci si riferisce ai pazienti pediatrici e ai pazienti geriatrici. Nei pazienti pediatrici, nei casi in cui non siano stati svolti studi clinici specifici sul dosaggio pediatrico, può essere rischioso cercare di adattare la dose dell’adulto al neonato o al bambino utilizzando come parametri di riferimento il peso o la superficie corporea, senza prendere in considerazione altri aspetti funzionali. Ad esempio: Nel paziente pediatrico si possono osservare differenze significative delle funzioni digestive rispetto all’adulto, con conseguente variabilità nell’assorbimento dei farmaci. Ciò avviene perché durante le prime settimane di vita la peristalsi è irregolare, lo svuotamento…