Citologia

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    Pneumociti

    Gli pneumociti sono le cellule che costituiscono l’epitelio che riveste gli alveoli polmonari. Si distinguono pneumociti di I e II tipo. Gli pneumociti di I tipo sono cellule appiattite il cui citoplasma si sol­leva, nella porzione che accoglie il nucleo, verso la cavità dell'alveolo. Il citoplasma è relativa­mente povero di organuli e può contenere vesci­cole di pinocitosi soprattutto nel versante che prospetta verso la membrana basale.

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    Cellule ossifile delle paratiroidi

    Le cellule ossifile delle paratiroidi cominciano a comparire verso i 5-6 anni di vita e, a partire dalla puber­tà, aumentano progressivamente di numero, senza tuttavia mai raggiungere quello delle cel­lule principali. Nell’adulto, e soprattutto nel vecchio, si raggruppano in ammassi circoscritti, ben distinti da quelli delle cellule principali. Hanno nucleo piccolo con cromatina addensata e citoplasma intensamente acidofilo. Tale acidofilia è dovuta alla ricchezza in enzimi ossida­tivi (particolarmente anidrasi carbonica), dimo­strabili istochimicamente e localizzati nei mito­condri. Al microscopio elettronico le cellule ossifile appaiono infatti stipate di mitocondri voluminosi, ricchi di creste e con matrice densa. Gli altri organuli citoplasmatici sono scarsa­mente rappresentati e così pure i granuli di gli­cogeno. Oltre…

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    Osteociti

    Gli osteociti sono le cellule più numerose nell’osso che ha completato il suo sviluppo. Sono essenzialmente osteoblasti che, dopo aver elaborato la sostanza ossea, rimangono imprigionati nella matrice calcificata nell’interno di lacune ossee, cavità a forma lenticolare scavate nelle lamelle. Gli osteociti hanno la forma delle lacune ossee in cui sono accolti. Il corpo cellulare è appiattito, dovendosi adattare alla forma lenticolare della cavità che lo contiene ed è provvisto di numerosi e sottili prolungamenti alloggiati nei canalicoli ossei.

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    Cellule dei bastoncelli

    Le cellule dei bastoncelli sono fotorecettori presenti sulla retina che consentono la visione in condizioni di scarsa luminosità, ma non la percezione cromatica che è garantita dalle cellule dei coni. Le cellule dei bastoncelli occupano tutta la retina tranne la regione maculare (ove sono presenti le cellule dei coni) e sono in numero di circa 100 milioni; permettono la cosiddetta visione scotopica, ossia la visione che si ha quando il livello di illuminazione è molto basso e consente di rilevare differenze di brillanza ma non differenze di cromaticità.

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    Plasmacellule

    Le plasmacellule, di solito scarse nel tipico tessuto connettivo lasso, sono più numerose nella tonaca propria e nella sottomucosa delle vie alimentare e respiratoria. Si accumulano in grande numero, invece, nel tessuto linfoide. Aumentano considerevolmente di numero nell’infiammazione cronica e nel luogo di iniezione di una proteina eterogenea. Rappresentano la principale fonte di anticorpi circolanti, cioè delle immunoglobuline del sangue, e si formano dai linfociti. Per questo motivo plasmacellule e linfociti non sono tipi cellulari differenti ma stati funzionali diversi dello stesso tipo cellulare: la plasmacellula rappresenta la forma attiva dei linfociti ed è capace di sintetizzare ed immettere in circolo un gran numero di anticorpi in risposta ad uno…

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    Pituiciti

    I pituiciti sono cellule di nevroglia modificate che possono presentare aspetti morfologici di­versi. Si distinguono: adenopituiciti, di forma rotondeggiante, forniti di scarsi prolungamenti; reticolopituiciti, ricchi di prolungamenti, dispo­sti a formare una specie di rete; fibropituiciti, allungati o fusiformi; micropituiciti, più pic­coli degli altri tipi e con brevi prolungamenti.

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    Cellule principali (o adelomorfe)

    Le cellule principali (o adelomorfe) entrano nella costituzione delle ghiandole gastriche propriamente dette (o ghiandole principali). Esse secernono pepsinogeno, precursore inattivo dell’enzima proteolitico pepsina. Un altro enzima proteolitico secreto dalle cellule adelomorfe è la rennina (o chimosina), una proteasi che digerisce le proteine del latte ed è secreta abbondantemente nel periodo neonatale.

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    Fibroblasti (o fibrociti)

    I fibroblasti (o fibrociti) sono gli elementi cellulari più numerosi del tessuto connettivo lasso. Sono deputati ad elaborare gli elementi costitutivi delle fibre collagene ed elastiche nonché i proteoglicani e le glicoproteine della sostanza fondamentale amorfa. Essi intervengono anche nella sintesi di tutti i componenti macromolecolari delle fibre elastiche che, nelle sedi dove ti fibroblasti mancano (come la tonaca elastica delle arterie) sono prodotti dalle cellule muscolari lisce.

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    Cellule germinali (o seminali)

    Le cellule germinali (o seminali) sono dispo­ste in più strati (da 4 a 8) fra le cellule di Sertoli; quelle più periferiche poggiano sulla lami­na basale, mentre le più centrali sono in rappor­to con l’apice degli elementi di sostegno e spor­gono nel lume dei tubuli seminiferi. Esse rappresentano le varie tappe maturative attraverso le quali, dopo la pubertà, dagli spermatogoni (cellule germinali primitive) si giunge agli sper­matozoi, cioè ai gameti maschili. L’insieme di queste tappe, durante le quali gli elementi cellu­lari si spostano progressivamente dalla profon­dità dell’epitelio verso il lume del tubulo, prende il nome di spermatogenesi; nel corso di questa avvengono numerosi fenomeni di differen­ziazione e, attraverso la meiosi,…

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    Cellule enterocromaffini (o argentaffini)

    Le cellule enterocromaffini (o argentaffini) entrano nella costituzione delle ghiandole gastriche propriamente dette (o ghiandole principali). Sono le cellule endocrine più numerose delle ghiandole gastriche e producono serotonina (o 5-idrossitriptamina) capace di stimolare la contrazione della muscolatura liscia. Le cellule enterocromaffini sono ricche di granuli elettronopachi e presentano un apparato di Golgi e un reticolo endoplasmatico granulare discretamente sviluppati. Nella parete dei tubuli delle ghiandole principali si trovano altre cellule endocrine secernenti vari ormoni (gastrina, enteroglucagone, ecc.) che sono attivi sulla muscolatura e sulle ghiandole gastrointestinali. Articolo creato il 27 marzo 2012. Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.