Via sottocutanea
La via sottocutanea è una delle vie parenterali con cui può essere somministrato un farmaco. Offre a considerare tempi di assorbimento elevati dovuti ad una scarsa perfusione di questo tessuto. Il ritardo nell’assorbimento potrebbe in alcuni casi portare ad irritazione. Viene utilizzata se si desidera un effetto non troppo elevato e protratto nel tempo. Ad esempio, nella somministrazione dell’insulina bisogna evitare che vi sia un ingresso massivo di insulina che potrebbe causare uno shock ipoglicemico; vi deve essere un arrivo graduale della stessa quantità di insulina con un assorbimento che duri nel tempo. Si può monitorare anche la durata e l’effetto del farmaco andando ad agire sulla molecola e formulandola in maniera da ottenere un complesso poco solubile, ad esempio complessando l’insulina al cloruro di zinco che essendo poco solubile determina un allungamento del tempo di assorbimento. Si può monitorare ulteriormente andando a controllare lo stato fisico del principio attivo dato che la solubilizzazione della forma cristallina è più lenta dell’amorfa. Il complesso insolubile (insulina + ZnCl) in forma amorfa darà l’insulina semilenta con insorgenza dell’azione dopo 30-60 minuti e una durata di azione di 12-16 ore; nella forma cristallina, invece, si ottiene l’insulina ultralenta con inizio dell’azione dopo 2-3 ore e una durata di 36 ore; infine usando una miscela di insulina lenta e insulina ultralenta (in rapporto 3:7) si ottiene l’insulina lenta con insorgenza dell’azione abbastanza pronta ed una durata d’ azione di circa 30 ore.
Se si vuole ritardare ulteriormente l’effetto, si possono applicare dei lacci emostatici che rallentino la perfusione dell’organo rallentandone l’effetto (come nel morso di vipera, considerabile come una somministrazione sottocutanea). Se si vuole velocizzare l’effetto del farmaco, si può aumentare la perfusione tramite calore, esercizio fisico od altro.
Articolo creato il 19 agosto 2010.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.