Vasi e nervi delle arterie
La nutrizione della parete arteriosa avviene per diffusione di materiali dal lume vascolare, ma nelle arterie di grosso e medio calibro esistono piccole arterie nutritizie, dette vasa vasorum, che provvedono all’irrorazione sanguigna degli strati più esterni della parete. Queste arterie si ramificano nella tonaca avventizia, dove si risolvono in una fitta rete di vasi capillari; nelle arterie di calibro maggiore, ramuscoli arteriosi penetrano anche nella parte esterna della tonaca media. Nell’avventizia di queste arterie, sono presenti anche piccoli vasi venosi e vasi linfatici a decorso prevalentemente longitudinale.
Le arterie sono fornite di rami nervosi, le cui fibre sono efferenti o afferenti.
Le fibre efferenti (o effettrici) sono amieliniche e portano impulsi che regolano il tono arterioso. Formano reti in sede avventiziale e inviano fibre alle cellule muscolari dello strato più esterno della tonaca media. I terminali nervosi sono costituiti da estese espansioni che non formano tuttavia tipiche giunzioni citoneurali con le cellule muscolari lisce (l’intervallo sinaptico è di 60-400 nm); la trasmissione nervosa si determinerebbe pertanto attraverso la liberazione di un mediatore in grado di diffondere attraverso la lamina basale che circonda le miocellule, mentre la diffusione dello stimolo avverrebbe attraverso le giunzioni serrate esistenti fra le cellule muscolari.
Le fibre effettrici sono ortosimpatiche e svolgono azione vasocostrittrice. Non è certa l’esistenza di fibre vasodilatatrici; questo effetto potrebbe tuttavia determinarsi come conseguenza di una riduzione del tono ortosimpatico; oppure, come è stato riscontrato nella muscolatura scheletrica o in organi ghiandolari, per la liberazione rispettivamente di acetilcolina e di bradichinina che svolgono azione vasodilatatrice.
Le fibre afferenti (o sensitive) trasportano, in direzione centripeta, stimoli provenienti da recettori periferici specializzati. Sono noti: i barocettori (o pressocettori) dell’arco aortico e del seno carotico che rilevano variazioni della pressione sistemica; i chemiocettori dei glomi aortico e carotico sensibili delle variazioni di concentrazione di H+, CO2 e ossigeno; i meccanocettori, rappresentati da corpuscoli del Pacini, situati nell’avventizia dell’aorta. Alcune fibre potrebbero inoltre trasportare stimoli nocicettivi provenienti da arterie di territori coinvolti in eventi patologici o traumatici capaci di determinare sensazioni dolorifiche.
Articolo creato il 7 agosto 2011.
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