Vasi e nervi del labirinto membranoso
La vascolarizzazione arteriosa del labirinto membranoso è data dall’arteria uditiva interna, ramo del tronco basilare, che percorre il meato acustico interno assieme ai nervi faciale e acustico. Termina suddividendosi in tre rami terminali: l’arteria vestibolare, l’arteria vestibolococleare e l’arteria cocleare.
- L’arteria vestibolare vascolarizza l’utricolo, le ampolle dei canali semicircolari superiore e laterale e parte del sacculo.
- L’arteria vestibolococleare fornisce pure il sacculo, l’utricolo, i canali semicircolari posteriore e laterale e la prima parte del giro basale della coclea.
- L’arteria cocleare si suddivide in 15-20 rami che penetrano nel modiolo attraversando i forellini del tractus spiralis formainosus e seguono esattamente il decorso dei fascetti del nervo cocleare.
Penetrata nella coclea, ognuna di queste arterie si risolve in rami anteriori, medi e posteriori. I rami anteriori circondano la scala vestibolare per raggiungere il legamento spirale, irrorando la stria vascolare e fornendo anche arcate anastomotiche che defluiscono direttamente, senza l’interposizione della rete capillare della stria, nella rete venosa della scala timpanica; i rami medi sono destinati alla lamina spirale e al lembo spirale; i rami posteriori vascolarizzano il ganglio spirale all’interno del canale spirale.
Il circolo arterioso dell’orecchio interno ha le caratteristiche di un sistema terminale. Le connessioni che esistono tra le arterie che irrorano il labirinto membranoso e quelle accessorie che vascolarizzano il labirinto osseo e provengono dalla piramide del temporale e dal cavo del timpano, hanno scarso significato funzionale.
Il sangue venoso del labirinto membranoso segue tre vie di deflusso, essendo raccolto dalla vena uditiva interna, dalla vena dell’acquedotto della chiocciola e dalle vene dell’acquedotto del vestibolo.
- La vena uditiva interna drena una parte del sangue della chiocciola. Le reti venose della parete del canale cocleare osseo e della lamina spirale si riuniscono nelle vene della lamina spirale; queste percorrono il modiolo, escono attraverso i fori del tractus spiralis foraminosus e confluiscono formando la vena uditiva interna. Questa percorre il meato acustico interno e sbocca nel seno petroso superiore o nel seno trasverso.
- La vena dell’acquedotto della chiocciola presenta la principale via di deflusso del sangue venoso di quest’organo; riceve inoltre sangue da una parte del sacculo e dell’utricolo. Le vene che fanno seguito ai capillari della chiocciola si riuniscono a formare due tronchi: la vena spirale anteriore, che decorre nella parete mediale della scala vestibolare e la vena spirale posteriore, che decorre nella parete mediale della scala timpanica. Dall’unione di queste due vene con altri vasi venosi provenienti dall’utricolo e dal sacculo, prende origine appunto la vena dell’acquedotto della chiocciola, che percorre il canale omonimo per defluire nella vena giugulare interna.
- La vena dell’acquedotto del vestibolo assicura invece il deflusso venoso del labirinto posteriore: essa riceve infatti vasi venosi provenienti dall’utricolo, dal sacculo e dai canali semicircolari. Decorre nell’acquedotto del vestibolo insieme al condotto endolinfatico, riceve il ricco plesso venoso che circonda il sacco endolinfatico e sbocca infine nel seno petroso superiore.
Il labirinto membranoso è sprovvisto di vasi linfatici. Gli spazi perilinfatico ed endolinfatico, nonostante il loro nome, non sono di natura linfatica.
Il labirinto membranoso è innervato dal nervo acustico il quale risulta costituito da un tronco destinato al labirinto anteriore (nervo cocleare) e da un tronco destinato al labirinto posteriore (nervo vestibolare). Il nervo cocleare prende origine dalle cellule del ganglio spirale di Corti, situato nel canale spirale del modiolo. Questo ganglio è costituito da cellule nervose che anche nell’adulto conservano le caratteristiche embrionali di cellule bipolari oppositopolari. I neuriti centripeti di questi neuroni mielinici, diretti al sistema nervoso centrale, penetrano dal canale spirale nei canalicoli ossei longitudinali scavati nel modiolo e li percorrono, riunendosi in fascetti, fino a raggiungere il tractus spiralis formaninosus, nel fondo del meato acustico interno.
Giunti nel meato acustico interno, i fascetti di fibre nervose si accollano insieme a costituire il vero tronco del nervo cocleare, il quale percorre il meato acustico interno insieme ai nervi vestibolare, intermedio e faciale propriamente detto, con i quali contrae stretti rapporti. Il nervo cocleare raggiunge quindi la fossetta sopraolivare e penetra nel ponte, dove raggiunge i suoi nuclei di terminazione.
I neuriti periferici delle cellule del ganglio spirale sono pure mielinici e molto più brevi di quelli centripeti: essi decorrono radialmente nello spessore della lamina spirale ossea e raggiungono i foramina nervina, dai quali escono per distribuirsi alle cellule acustiche dell’organo di Corti. Lasciando i foramina nervina, le fibre perdono la guaina mielinica e formano un plesso in prossimità dei pilastri interni, fra questi e le cellule di sostegno interne. Da questo plesso prendono origine: fibre che si distribuiscono alle cellule acustiche interne; fibre che con decorso radiato attraversano la galleria per raggiungere direttamente le cellule acustiche esterne; fibre che nell’ambito del plesso stesso, oppure in corrispondenza delle varie file delle cellule acustiche esterne (che raggiungono attraversando radicalmente la galleria), si dividono a T in due rami i quali decorrono ortogonalmente rispetto alle fibre radiali, seguendo l’andamento dell’organo di Corti e assumendo perciò un decorso a spirale. Durante il loro tragitto spirale, queste fibre danno origine a varie collaterali che si distribuiscono alle cellule acustiche. Le fibre radiali sono caratterizzate da un decorso breve e dal fatto che ciascuna di esse prende contatto con un numero limitato di cellule acustiche vicine; ogni cellula acustica, dal canto suo, riceve terminazioni sinaptiche da parte di più fibre. Le fibre spirali sono più numerose di quelle radiali e hanno decorso più lungo; si distinguono in esterne e interne. Le prime sono destinate alle cellule acustiche esterne, che raggiungono dopo aver attraversato la galleria di Corti, lo spazio di Nuel e aver seguito l’organo di Corti nel suo decorso per un terzo di giro; le fibre spirali interne sono invece destinate alle cellule acustiche interne. Le fibre spirali hanno, nei confronti delle fibre radiali che vanno agli stesi elementi, un più lungo tragitto e un maggior territorio di innervazione.
Il nervo vestibolare prende origine dalle cellule bipolari oppositopolari del ganglio vestibolare (di Scarpa) situato sul decorso del nervo, in prossimità del fondo del meato acustico interno. Le fibre centripete delle cellule di questo ganglio si portano alla fossetta sopraolivare, insieme con il nervo cocleare, e raggiungono i nuclei vestibolari situati nel bulbo. Le fibre periferiche, invece, presso il fondo del meato acustico interno, si raggruppano a formare due rami di divisione del nervo vestibolare (superiore e inferiore). Il ramo superiore attraversa l’area vestibolare superiore e dà i nervi utricolare, ampollare superiore e ampollare laterale, destinati alla macula acustica dell’utricolo e alle creste ampollari dei canali semicircolari superiore e laterale; il ramo inferiore attraversa l’area vestibolare inferiore e dà il nervo sacculare, destinato alla macula del sacculo e il nervo ampollare posteriore che, attraverso il foramen singulare raggiunge la cresta ampollare del canale semicircolare posteriore.
Articolo creato il 9 ottobre 2012.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.