Vascolarizzazione della retina
La retina possiede un corredo vascolare proprio soltanto in corrispondenza della parte ottica; le parti ciliare e iridea dipendono invece, per il loro trofismo, dai vasi del corpo ciliare e dell’iride. I vasi retinici decorrono soltanto negli strati più interni della tonaca nervosa. Lo strato pigmentato e l’intero strato dei fotorecettori (strato delle cellule dei coni e delle cellule dei bastoncelli, membrana limitante esterna, strato dei granuli esterni e strato plessiforme esterno) sono infatti sprovvisti di vasi e dipendono per la loro nutrizione dal liquido interstiziale che filtra dai vasi della lamina coriocapillare della corioidea. Pertanto, la regione della fovea centralis, dove i soli fotorecettori rendono ragione dell’intero spessore della retina, risulta sprovvista di vasi propri.
La maggior parte dei vasi retinici è data da rami dei vasi centrali della retina che decorrono nel contesto del nervo ottico. Un contingente minore è fornito invece dai vasi ciliari posteriori brevi, che penetrano nella sclera circondando l’emergenza del nervo ottico. Il principale tra i vasi arteriosi è l’arteria centrale della retina che emerge dalla papilla ottica (un poco medialmente rispetto al suo centro) e si divide subito in un ramo superiore e in un ramo inferiore. Ciascuno di questi, dopo breve tragitto, si biforca in un ramo nasale (mediale) e uno temporale (laterale). Si formano cosi quattro esili arterie retiniche distinte in nasali (superiore e inferiore) e temporali (superiore e inferiore). I rami dell’arteria centrale della retina decorrono nello strato delle fibre ottiche, dove si suddividono ripetutamente senza contrarre tra loro anastomosi (arterie di tipo terminale); essi immettono in un distretto capillare che si organizza in una rete interna, a livello dello strato delle fibre ottiche, e in una rete più esterna, nello strato dei granuli interni. Queste due reti vengono considerate omologhe delle reti capillari che, nel nevrasse, si costituiscono rispettivamente nella sostanza bianca e nella sostanza grigia.
Le vene retiniche sono accolte anch’esse nello strato delle fibre nervose. Si raccolgono in un dispositivo analogo a quello delle arterie, e cioè in quattro tronchi (nasali e temporale) che si riducono quindi a due (superiore e inferiore), prima di confluire nella vena centrale della retina.
Per quanto riguarda i vasi linfatici, si hanno nella retina dispositivi analoghi a quelli del nevrasse, che si configurano cioè in spazi perivascolari, particolarmente evidenti intorno all’arteria e alla vena centrale della retina.
Articolo creato il 30 settembre 2012.
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