Struttura dell’epididimo
L’epididimo è rivestito da un sottile involucro connettivale, la tonaca albuginea dell’epididimo, alla cui superficie esterna aderisce, in parte, la sierosa vaginale. In corrispondenza della testa la tonaca albuginea invia profondamente alcuni sottili setti che suddividono l’organo in 10-15 lobuli posti in serie longitudinali uno sull’altro. I lobuli, denominati coni vascolosi (o coni dell’epididimo), sono di forma conica con l’apice volto al mediastino del testicolo e la base verso la superficie libera della testa dell’epididimo; presentano complessivamente un’altezza di circa 1 cm. Ciascun cono vascoloso è formato da un condottino efferente (lunghezza media 10-12 cm, calibro 0,2-0,3 mm) che, emergendo dalla rete testis contenuta nel mediastino testicolare, dopo un brevissimo tratto quasi rettilineo comincia ad avvolgersi su se stesso in modo da formare spirali sempre più ampie addossate strettamente le une alle altre. Il condottino efferente che ha costituito il cono vascoloso più alto, giunto a livello della base del lobulo corrispondente, si incurva in basso, decorrendo lungo la superficie dorsale dell’epididimo e ricevendo mano a mano lo sbocco dei condottini dei lobuli sottostanti. Si forma così un unico dotto, il condotto dell’epididimo, che passa dalla testa dell’epididimo nel corpo e poi nella coda. Tale condotto, che presenta una lunghezza variabile da 4 a 6 m, è contenuto in uno spazio ristretto e perciò si aggomitola più volte su se stesso; le sue anse sono separate da sottili setti connettivali derivati dall’albuginea. Nella coda dell’epididimo il condotto ha decorso più regolare finché, all’estremità della coda medesima, piega bruscamente ad ansa e continua nel canale deferente. Il diametro del condotto dell’epididimo è di circa 0,35-0,40 mm; diminuisce progressivamente in senso cranio-caudale per aumentare di nuovo nella parte corrispondente alla coda dell’organo.
I condottini efferenti e il condotto dell’epididimo presentano struttura diversa.
I condottini efferenti sono costituiti da un epitelio di rivestimento e da una lamina propria; la loro superficie interna appare irregolare per la presenza di sottili creste, variamente anastomizzate, formate dal solo epitelio. Quest’ultimo, di tipo cilindrico semplice, appare più alto in corrispondenza delle creste, dove sono anche presenti numerose cellule basali di forma irregolarmente poliedrica, interpretabili come elementi di rimpiazzo o, più probabilmente, di sostegno. Fra le cellule cilindriche si possono distinguere elementi cigliati e non cigliati nel rapporto di 1 a 2 o di 1 a 3. Le cellule cigliate, il cui citoplasma fortemente acidofilo può contenere granuli di pigmento, presentano in sede apicale un ciuffo di ciglia che hanno la tipica ultrastruttura delle ciglia vibratili e battono in direzione del condotto dell’epididimo, favorendo così la progressione del contenuto luminale. Le cellule non cigliate (o principali) hanno un citoplasma più chiaro, di aspetto vacuolizzato, e sovente presentano all’apice masserelle globose peduncolate che sembrano distaccarsi e cadere libere nel lume (secrezione vescicolare o microapocrina). Al microscopio elettronico si osservano, in questi elementi, numerosi microvilli apicali: in corrispondenza della loro base d’impianto la membrana plasmatica mostra profonde introflessioni tubulari e vescicolari che testimoniano l’esistenza di una funzione assorbente svolta da queste cellule. È stato infatti calcolato che circa il 90% del fluido testicolare viene riassorbito durante il passaggio nei condottini efferenti. L’apparato di Golgi è sviluppato e occupa la sede sovranucleare; l’ergastoplasma è costituito da rari profili del reticolo endoplasmatico granulare distribuiti intorno al nucleo. Numerosi lisosomi e granuli di lipofuscina sono sparsi nel citoplasma. Inoltre in alcune cellule si possono osservare residui di spermatozoi (capacità spermatofagica). Macrofagi (spermatofagi) sovente associati a linfociti sono presenti fra le cellule epiteliali. La lamina propria, formata da tessuto connettivo denso, contiene esili fascetti di fibrocellule muscolari lisce e fibre elastiche disposte circolarmente.
Il condotto dell’epididimo presenta un lume abbastanza regolare nel quale sono contenuti, specialmente in corrispondenza della coda, numerosi spermatozoi. Il condotto dell’epididimo rappresenta quindi nella sua porzione terminale il vero serbatoio delle cellule germinali che ivi si accumulano mano a mano che vengono prodotte dai tubuli seminiferi. Durante il loro transito nella parte craniale del condotto dell’epididimo, gli spermatozoi assumono una motilità più vivace e coordinata e vanno incontro a modificazioni biochimiche, acquistando gradualmente la capacità di fecondare. La parete del canale dell’epididimo è formata dalle tonache mucosa, muscolare e avventizia.
La tonaca mucosa è costituita da un epitelio di rivestimento, con cellule cilindriche superficiali e cellule poliedriche basali, e da una lamina propria. Le cellule basali hanno il nucleo sferico e contengono un citoplasma chiaro e povero di organuli; nel corpo cellulare sono presenti, talvolta, goccioline lipidiche. Possono essere considerate come elementi di rimpiazzo o, più verosimilmente, come elementi di sostegno utili per la stabilità dell’epitelio. Le cellule cilindriche, fra le quali si stabiliscono numerose giunzioni, sono più alte in corrispondenza della testa (oltre 40 µm) rispetto alla coda e presentano, specie in sede sovranucleare, numerosi granuli PAS-positivi; il nucleo è allungato e si trova a varia altezza. L’apice di questi elementi è caratterizzato dalla presenza di una propaggine conica (cellule a pennacchio) costituita da piccoli peluzzi conglutinati fra loro; tali peluzzi, detti stereociglia per l’assenza di motilità, non hanno alcun carattere strutturale e ultrastrutturale delle ciglia vibratili essendo privi del corpuscolo basale e delle strutture microtubulari assiali. Come risulta dalle indagini ultrastrutturali, le stereociglia non sono altro che microvilli, più lunghi e più irregolari nella loro forma e nel loro decorso rispetto a quelli che formano l’orletto striato di altri epiteli. L’altezza dei microvilli diminuisce progressivamente dalla porzione iniziale del canale (testa) verso quella terminale (coda). Fra la base dei microvilli esistono introflessioni del plasmalemma più o meno accentuate, dal fondo delle quali si distaccano microvescicole che occupano, numerosissime, il citoplasma apicale. Tali quadri ultrastrutturali sono espressione della capacità assorbente di questo epitelio nei confronti del materiale contenuto nel lume. Sovente l’apice delle cellule cilindriche mostra, oltre ai microvilli, un’espansione globosa, ricca di microvescicole a contenuto chiaro, più o meno peduncolata, che documenta l’esistenza di un’attività secretoria di tipo vescicolare. L’apparato di Golgi è molto esteso e così pure il reticolo endoplasmatico agranulare. In base a quest’ultima caratteristica si è suggerito che le cellule cilindriche del canale dell’epididimo possano sintetizzare ormoni steroidi di tipo androgeno. Nel citoplasma si osservano, inoltre, profili ergastoplasmatici, numerosi mitocondri, lisosomi e, specie nel vecchio, accumuli di materiale lipofuscinico. Il nucleo, la cui cromatina è finemente dispersa e il cui contorno è irregolare, contiene spesso inclusi sotto forma di granuli densi variamente aggregati e di strutture filamentose. Intercalati fra le cellule a pennacchio si possono osservare altri elementi con caratteri particolari: cellule rotondeggianti sporgenti nel lume e contenenti frammenti di spermatozoi (spermatofagi); cellule sottili e allungate con citoplasma intensamente colorabile e, presumibilmente, destinate a essere espulse (cellule scure o a bastoncino). Nel complesso, quindi, l’epitelio del condotto dell’epididimo, le cui caratteristiche morfofunzionali sono mantenute dagli ormoni androgeni (epitelio “bersaglio”), è capace di modificare la composizione del suo contenuto con un duplice meccanismo e cioè escludendo alcuni costituenti (meccanismo assorbente) e apportando nuovi materiali (meccanismo secretorio). Fra le sostanze sintetizzate e secrete sono da ricordare: glicoproteine specifiche, glicerilfosforilcolina, carnitina e numerosi enzimi.
La tonaca muscolare è costituita da fascetti di fibrocellule disposti circolarmente e aumenta di spessore verso la porzione terminale del condotto, dove compaiono anche alcuni fascetti muscolari a disposizione longitudinale. La tonaca muscolare è responsabile dell’attività motoria del condotto dell’epididimo che presenta caratteristiche diverse nei vari tratti. Infatti, mentre la parte prossimale del condotto è sede di contrazioni ritmiche spontanee di tipo peristaltico che assicurano il lento progredire del contenuto luminale, la porzione distale è abitualmente quasi immobile; solo nelle fasi immediatamente precedenti l’eiaculazione insorgono, per stimoli trasportati da fibre vegetative adrenergiche, contrazioni coordinate e intense che permettono il rapido trasporto del contenuto verso il canale deferente e, quindi, verso l’uretra.
La tonaca avventizia è sottile, fibrosa e si confonde con il connettivo intertubulare che deriva dalla tonaca albuginea.
Epididimo di cane. (Colorazione Mallory Azan). Il canale (ce) ha origine nella testa dell’epididimo e nel corpo si avvolge su se stesso con anse legate dal connettivo interstiziale che forma setti intertubulari (sit). Esternamente è avvolto dalla tonaca albuginea (Ta). L’epitelio (E) di rivestimento del canale è batiprismatico pluriseriato con cellule a pennacchio.
La conformazione interna dell’epididimo varia a seconda che si consideri la testa, il corpo o la coda. La testa ha un aspetto lobulato dovuto alla sepimentazione connettivale che deriva dalla albuginea. I singoli lobuli detti coni vascolosi sono separati da sottili sepimenti connettivali che si continuano nel corpo e nella coda a formarvi lo stroma. In questi tratti non è presente una costituzione lobulare.
Particolare dell’immagine precedente visto a maggiore ingrandimento. (Colorazione Mallory Azan).
A maggior ingrandimento è possibile evidenziare meglio l’epitelio (E) di rivestimento del canale dell’epididimo (ce) che risulta pieno di ammassi di spermatozoi. L’epitelio è batiprismatico pluriseriato e presenta vari tipi cellulari: cellule con stereociglia (sc) o cellule a pennacchio (forse funzione assorbente acqua e proteine), cellule intercalate (funzione secretiva) e cellule basali (funzione di sostituzione degli altri elementi cellulari).All’esterno è visibile la lamina propria (lp) e il connettivo intertubulare (sit).
Fonte: Istituto di anatomia umana normale università degli studi di Bologna
Articolo creato il 20 luglio 2011.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.