Struttura del pene
Il pene è costituito da particolari formazioni erettili allungate, i corpi cavernosi, capaci di aumentare in maniera considerevole il proprio volume e la propria consistenza in seguito a un iperafflusso sanguigno. Le formazioni erettili sono i due corpi cavernosi del pene e il corpo spongioso dell’uretra; in corrispondenza della parte libera del pene i corpi cavernosi sono rivestiti da una serie di involucri che, dall’esterno all’interno, sono rappresentati da: cute, sottocutaneo (tonaca dartos e strato sottodartoico) e fascia del pene.
La cute è sottile, estremamente mobile sugli strati sottostanti e, nell’adulto, pigmentata, specialmente in corrispondenza del rafe che sotto forma di una linea mediana percorre la faccia inferiore dell’organo. Presenta peli radi e lunghi con annesse ghiandole sebacee in vicinanza del pube; nelle restanti porzioni la cute è coperta da una fine e scarsa lanugine. Verso l’estremità libera del pene la cute si ripiega su se stessa, formando il prepuzio, e passa poi a rivestire la superficie del glande dove è caratterizzata dall’estrema sottigliezza e dalla mancanza di peli e di pigmento. Anche sulla superficie interna del prepuzio la cute è priva di peli; contiene invece piccole ghiandole sebacee (ghiandole di Tyson) che sono più abbondanti in corrispondenza del solco balanoprepuziale e producono lo smegma.
Il sottocutaneo è divisibile in uno strato superficiale e uno profondo. Lo strato superficiale (o tonaca dartos) è in continuazione dell’analogo strato dello scroto ed è caratterizzato dalla presenza di fibrocellule muscolari lisce che aderiscono al derma. Lo strato profondo (o strato sottodartoico) rappresenta il piano di scivolamento della cute ed è costituito da tessuto connettivo molto lasso, privo di adipe. Ambedue gli strati proseguono anche nel prepuzio.
La fascia del pene è data da una sottile lamina connettivale ricca di fibre elastiche la quale aderisce abbastanza intimamente all’albuginea dei corpi cavernosi e separa, in corrispondenza del solco dorsale del pene, la vena dorsale superficiale da quella profonda. Dietro, essa si connette con l’apparato sospensore del pene e con le espansioni tendinee dei muscoli ischio- e bulbocavernosi, continuando con la fascia perineale superficiale; in avanti si arresta a livello del collo del pene.
Articolo creato il 23 luglio 2011.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.