Struttura del pancreas esocrino
Alla parte esocrina del pancreas compete l’elaborazione e la secrezione di succhi digestivi ricchi di enzimi proteolitici, glicolitici e lipolitici (succo pancreatico).
La componente esocrina del pancreas presenta una struttura alquanto simile a quella della parotide; si tratta cioè di una ghiandola acinosa composta a secrezione sierosa. Gli adenomeri del pancreas esocrino non sono conformati come acini, ma piuttosto come tubuli che potrebbero anche essere frequentemente anastomizzati fra loro.
Il parenchima pancreatico risulta costituito di unità lobulari delimitate da una trama di tessuto connettivo proveniente da un esile involucro capsulare che riveste l’organo. I vasi sanguiferi e linfatici, i condotti escretori e i tronchi nervosi più grandi si distribuiscono all’interno del pancreas seguendo le ramificazioni dei sepimenti connettivali.
Ogni acino è formato da una sola fila di cellule alte e di forma piramidale rivestite da una lamina basale cui aderisce una sottile rete di fibrille collagene. Sul contorno esterno degli acini, come nelle ghiandole salivari, si possono talora trovare cellule di forma stellata e di natura contrattile in stretto rapporto con la lamina basale (cellule a canestro).
Le cellule acinose sono chiaramente polarizzate. Esse hanno un nucleo di forma sferica al cui polo superficiale si trova un complesso di Golgi dove si costituiscono i granuli di secreto. La porzione basale delle cellule possiede numerose membrane del reticolo endoplasmatico rugoso, organizzate in lamine parallele e spesso concentriche (ergastoplasma); queste sono responsabili, insieme ai ribosomi liberi, dell’elevato grado di basofilia del citoplasma. Nello ialoplasma, fra le cisterne ergastoplasmatiche, si trovano mitocondri e rari lisosomi. Il secreto, di natura prevalentemente proteica, viene sintetizzato nelle membrane ergastoplasmatiche e concentrato nel complesso di Golgi donde, sotto forma di un materiale granulare denso (granuli di zimogeno), risale nel citoplasma apicale. I granuli fondono poi la loro membrana limitante con la membrana plasmatica apicale delle cellule acinose e in tal modo riversano il loro contenuto nel lume dell’acino.
I granuli di zimogeno contengono numerosi proenzimi capaci di digerire proteine, lipidi e glucidi. Essi vengono attivati solamente quando raggiungono il canale alimentare. La tripsina, la chimotripsina e la carbossipeptidasi servono alla digestione di polipeptidi; le amilasi digeriscono gli zuccheri; le lipasi i grassi; le desossiribonucleasi e le ribonucleasi gli acidi nucleici.
La secrezione del pancreas è continua ma si svolge a un livello modesto; essa viene resa notevolmente attiva da stimolazioni neuroendocrine. Gli stimoli eccitosecretori vengono riferiti a due ormoni prodotti nel duodeno, la secretina e la pancreozimina. Questi, raggiungendo il pancreas per via ematica, incrementano sia la secrezione di fluidi (acqua con elevato contenuto in ioni bicarbonato), sia la secrezione di enzimi digestivi. Lo stimolo ormonale è coadiuvato da stimoli nervosi che pervengono alle cellule acinose attraverso le fibre del vago. Osservazioni al microscopio elettronico hanno dimostrato terminali nervosi aderenti alla base di numerose cellule acinose (giunzioni citoneurali).
Le cellule acinose del pancreas possono essere provviste di capillari di secrezione che si presentano come sottili canalicoli bordati da numerosi microvilli; il loro ruolo in relazione ai fenomeni secretivi resta da determinare.
Il lume degli acini è molto spesso occupato da cellule che derivano da un’invaginazione del tratto terminale dei condotti intralobulari. Per la posizione che occupano, questi elementi vengono denominati cellule centroacinose. Si tratta di cellule molto piccole con citoplasma chiaro e scarsi organelli. Le cellule centroacinose non sono elementi secernenti; non è escluso che esse rappresentino elementi relativamente indifferenziati da cui possono originare nuove cellule acinose. Alle cellule centroacinose che, nell’insieme, delimitano una specie di condottino intraacinoso, fanno seguito i condottini intercalari (o preterminali) rivestiti da una sola fila di cellule cubiche, molto simili a quelle centroacinose e quindi i condotti intralobulari dove l’epitelio si fa più alto. A differenza delle ghiandole salivari, i dotti intralobulari non presentano un epitelio bacillare (non sono cioè dotti striati) e non sembrano perciò in grado di modificare significativamente le caratteristiche dell’elaborato. I condottini intralobulari confluiscono nei condotti interlobulari e questi, a loro volta, sboccano in due voluminosi dotti pancreatici, il condotto pancreatico principale (di Wirsung) e il condotto pancreatico accessorio (di Santorini). La parete di questi canali è simile a quella dei condotti epatico e cistico. Essa infatti è costituita da uno strato di cellule epiteliali cilindriche che poggiano su una membrana basale e da una tonaca fibromuscolare in cui possono essere contenute piccole ghiandole mucose.
Pancreas di uomo. (Colorazione ematossilina eosina). È una grossa ghiandola annessa al duodeno e costituita da due componenti: una esocrina deputata alla produzione del succo pancreatico, ricco di enzimi digestivi, che viene immesso nel duodeno, e l’altra endocrina che elabora ormoni che controllano il metabolismo glucidico.
La parte esocrina è una ghiandola tubulo-acinosa composta a secrezione sierosa pura. L’organizzazione del parenchima ghiandolare (Pgh) è simile a quella delle ghiandole salivari maggiori (in particolare è simile alla parotide) ed appare suddiviso in lobi e lobuli mediante setti connettivali (sc).
I condotti collettori sono: il condotto pancreatico principale o del Wirsung ed il condotto pancreatico accessorio o del Santorini che sboccano nel duodeno. Seguono i condotti interlobulari e quelli intralobulari, quindi i preterminali che mettono capo agli adenomeri costituiti da acini sierosi puri.
Particolare dell’immagine precedente visto a maggiore ingrandimento. (Colorazione ematossilina eosina).
La parte esocrina del pancreas è la più rappresentata (97-99% del parenchima totale) mentre quella endocrina è costituita da piccoli aggregati epiteliali detti isolotti pancreatici o isole del Langherans (IL) che risultano inframezzati al parenchima ghiandolare (Pgh). La ghiandola risulta lobulata dalla presenza di setti connettivali (sc) che ne suddividono il parenchima.
È evidente la struttura del parenchima pancreatico. Ben visibile il parenchima ghiandolare (Pgh): si tratta di una ghiandola tubulo-acinosa composta a secrezione sierosa pura . (Colorazione ematossilina eosina).
Gli adenomeri sono gli acini sierosi (Ac) a forma e dimensione variabile. Le cellule che li costituiscono poggiano direttamente sulla lamina basale. Presentano una forma piramidale con la parte basale slargata e la parte apicale più piccola che si affaccia nel lume. Il nucleo appare rotondeggiante e in posizione basale, circondato da citoplasma intensamente basofilo. La parte apicale appare più chiara per la presenza di gocciole zimogeniche.
Nell’ambito del parenchima ghiandolare (Pgh) si reperiscono ramificazioni di condotti escretori (Ce), dette condotti preterminali, che si spingono all’interno dell’acino in rapporto diretto con le cellule sierose di questo. Le cellule del condotto all’interno dell’acino si chiamano cellule centroacinose. Sia queste ultime che le cellule epiteliali dei condotti preterminali appaiono appiattite e cromofobe. (Colorazione ematossilina eosina).
Fonte: Istituto di anatomia umana normale università degli studi di Bologna
Articolo creato il 5 marzo 2012.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.