Smalto del dente
Lo smalto del dente è l’unica parte del dente che non deriva dal mesenchima, infatti non è formato da tessuto osseo ma è una sostanza di origine epiteliale. È elaborato durante lo sviluppo del dente da cellule ectodermiche chiamate ameloblasti, che successivamente si atrofizzano e scompaiono. Lo smalto è la sostanza più dura che si trovi nel corpo umano; è costituito quasi interamente di sali di calcio, sotto forma di grossi cristalli di apatite, e solo per il 3-4% da sostanza organica (proteine e glicoproteine). È privo di cellule. Gli ameloblasti elaborano solo la matrice organica dello smalto che in seguito calcifica al di fuori delle cellule. I cristalli di apatite sono cilindri allungati (lunghi da 200 a 1000 nm e larghi da 40 a 120 nm) che si raggruppano a formare strutture note come prismi dello smalto e sostanza interprismatica.
È composto quasi esclusivamente da sostanze inorganiche; queste vengono depositate in colonne a sezione ovoidale chiamate prismi (o bastoncini o fibre) dello smalto del diametro di circa 5 mm. I prismi dello smalto sono separati tra loro da sostanza interprismatica, anch’essa calcificata. Prismi e sostanza interprismatica sono formati da cristalli di idrossiapatite che mostrano un orientamento parallelo all’asse maggiore dei prismi; nella sostanza interprismatica i cristalli sono invece orientati perpendicolarmente all’asse maggiore dei prismi. La sostanza organica (2-3%) occupa lo spazio fra i cristalli di idrossiapatite. Ogni adamantoblasto elabora poco a poco un prisma e la sostanza interprismatica.
Nel dente, al termine dello sviluppo, i prismi dello smalto hanno direzione radiale rispetto alla polpa dentale. Essi tuttavia, nel loro insieme, decorrono sulla superficie della dentina che contribuisce a costituire la corona formando un’ampia S. Il loro andamento è cioè prima perpendicolare alla dentina, poi spirale (parallelo alla superficie della corona) e quindi perpendicolare alla superficie della corona.
Forma, orientamento e ordinamento dei prismi dello smalto danno origine a sistemi di linee che sono apprezzabili al microscopio ottico in sezioni del dente. Queste sono le linee di Schreger a decorso quasi perpendicolare alla superficie della corona e le linee di Retzius a decorso obliquo dalla cuspide del dente alla radice.
Via via che lo smalto viene depositato, gli adamantoblasti si allontanano sempre più dagli odontoblasti (e dalla dentina da questi contemporaneamente formata). Durante il processo di formazione dello smalto, la cavità contenente la polpa dello smalto progressivamente scompare e lo strato degli adamantoblasti si avvicina sempre più alle cellule dell’epitelio esterno dell’organo dello smalto sino ad aderirvi. Da questi due strati (adamantoblasti e cellule esterne) deriva la cuticola del dente che, nonostante la sua resistenza, permane per poco tempo e scompare allorché inizia la masticazione.
La calcificazione di alcuni prismi dello smalto può essere incompleta o difettosa. In una sezione del dente, i prismi incompletamente calcificati, sovrapposti l’uno all’altro, formano lamelle e arborizzazioni che si osservano frequentemente in quella parte dello smalto che è più vicina alla dentina. Il limite fra smalto e dentina si presenta come una linea irregolare, ondulata.
Articolo creato il 19 luglio 2011.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.