Peritoneo
Il peritoneo è una membrana sierosa che riveste le pareti della cavità addominale e, parzialmente, quelle della cavità pelvica, portandosi ad avvolgere, più o meno completamente e senza soluzione di continuo (= interruzione), la superficie degli organi che in tali cavità sono contenuti.
Il peritoneo è la più estesa tra le sierose del corpo umano, raggiungendo 1700 cm2 di superficie. All’osservazione esso si presenta liscio, trasparente, sottile, con modeste variazioni di queste caratteristiche a seconda delle regioni che si considerano.
La sua disposizione è complessa ma uniforme; il peritoneo si può infatti immaginare come un sacco chiuso, aderente alle pareti della cavità addominopelvica e nel quale i visceri, sviluppandosi via via, penetrano, rivestendosene più o meno completamente. La membrana peritoneale che si dispone sulle pareti della cavità addominopelvica prende il nome di peritoneo (o lamina) parietale, mentre quella che si porta sugli organi contenuti in tale cavità, avvolgendoli, è denominata peritoneo (o lamina) viscerale.
I due foglietti presentano uno spessore diverso, rispettivamente di 0,1-0,2 mm quello parietale e di 0,05 mm quello viscerale. Lo spessore del foglietto parietale varia secondo le zone, risultando minore nella regione ombelicale e in corrispondenza della linea alba, maggiore invece a livello della regione lombare e delle creste iliache.
Il foglietto parietale e quello viscerale sono tra loro in continuità tramite formazioni denominate mesi, legamenti ed epiploon (od omenti). Tali formazioni risultano costituite dall’accollamento di due lamine peritoneali che, in corrispondenza delle pareti oppure delle superfici viscerali, si separano, nel primo caso, per tappezzare la cavità addominopelvica e, nel secondo, per avvolgere i singoli organi in essa contenuti.
I mesi e i legamenti sono formazioni bilaminari del peritoneo che si portano dalle pareti ai visceri. I mesi accolgono nello spessore delle loro lamine i vasi e i nervi che raggiungono i visceri e hanno perciò funzioni trofiche, oltre che di sostegno.
I legamenti, poveri di vasi e nervi, costituiscono principalmente i mezzi di fissità e di sostegno per i visceri che raggiungono. Tra le due lamine peritoneali si trova infatti, per lo più, abbondante connettivo fibroso o fibroelastico.
Gli epiploon (od omenti) sono costituiti da dispositivi peritoneali bilaminari che si tendono fra due o più visceri (per esempio, tra stomaco-duodeno e fegato: legamento epatogastrico ed epatoduodenale o piccolo omento).
Il foglietto parietale delimita la cavità peritoneale in cui si trovano gli organi rivestiti dal foglietto viscerale e inoltre i mesi, i legamenti e i due epiploon od omenti. Nella cavità peritoneale è reperibile anche una modesta quantità di liquido sieroso (liquido peritoneale).
Inferiormente, la cavità peritoneale si spinge al di sotto del piano passante per lo stretto superiore, comprendendo così l’intera cavità addominale e parte di quella pelvica.
La cavità peritoneale, nel maschio, è completamente chiusa, mentre nella femmina comunica con l’esterno tramite l’orifizio tubarico, che immette nelle vie genitali e quindi all’esterno tramite la vagina e il suo vestibolo.
Il foglietto viscerale, nel rivestire gli organi, delimita alcuni spazi denominati logge, in cui gli organi stessi sono contenuti. Si riserva in genere il nome di logge a quegli spazi, delimitati dal peritoneo viscerale, che accolgono organi pieni (loggia epatica, loggia splenica).
La presenza di organi contenuti entro logge peritoneali, quella di legamenti ed epiploon tesi fra tali organi e quella di legamenti e mesi che raggiungono le pareti della cavità peritoneale, determina una sepimentazione della cavità peritoneale stessa con la formazione di sfondati, recessi, cavi, fossette, borse, diverticoli, retrocavità, ecc. che sono tutti in comunicazione con la grande cavità peritoneale. Gli organi addominali e pelvici presentano un rapporto diverso con il peritoneo, e particolarmente con la lamina parietale. Alcuni organi si trovano infatti completamente all’interno della cavità, del tutto rivestiti dal peritoneo e sono dotati di una certa mobilità in quanto risultano connessi alla parete tramite mesi o legamenti. Altri organi si collocano invece a ridosso della parete stessa e il foglietto parietale, che non li avvolge completamente, passa direttamente su una loro superficie, senza formare mesi o legamenti. La loro mobilità, in questo caso, è ovviamente molto più ridotta.
Generalmente, quest’ultima situazione si verifica per organi situati nella parete posteriore della cavità addominopelvica in uno spazio, denominato retroperitoneale, situato tra la parete posteriore stessa (osteomuscolofasciale) e il foglietto parietale posteriore del peritoneo. Un rapporto analogo assumono anche altri organi a situazione pelvica, che si collocano in uno spazio, detto sottoperitoneale, posto al di sotto della lamina peritoneale che inferiormente riveste pareti e visceri pelvici.
In conclusione, la disposizione del peritoneo nella cavità addominopelvica consente di individuare: una cavità peritoneale, compresa entro il rivestimento dato dal foglietto parietale; uno spazio retroperitoneale, posto tra il foglietto parietale posteriore e la parete della cavità addominopelvica; uno spazio sottoperitoneale, individuabile al di sotto del foglietto inferiore, tra questo e il pavimento pelvico.
Articolo creato il 15 agosto 2011.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.