Ovaie
Le ovaie sono le gonadi femminili e svolgono il duplice compito di produrre le cellule germinali femminili od oociti (funzione gametogenica) e di secernere gli ormoni estrogeno e progesterone, oltre ad una piccola quantità di androgeni (funzione endocrina).
Le ovaie sono organi pari, situati di contro alla parete laterale del piccolo bacino. Hanno forma e grandezza di una grossa mandorla, con il maggior asse verticale disposto su un piano pressoché sagittale. Durante il periodo fertile un ovaio ha altezza di 3,5 cm, larghezza di 2 cm e spessore di 1 cm. L’ovaio delle pluripare è più grossa di quella delle nullipare; nelle bambine l’organo risulta più piccolo come pure si riduce, per sclerosi, nella vecchiaia. Vi si possono distinguere:
- Due facce, di cui:
- Una mediale, che volge verso la cavità pelvica;
- Una laterale, che è in rapporto con la parete.
- Due margini, di cui:
- Uno anteriore (o mesovarico) in quanto è connesso con la pagina posteriore del legamento largo tramite, appunto, il mesovario; questo margine è anche denominato ilo dell’ovaio;
- Uno posteriore, che è libero.
- Due poli, di cui:
- Uno superiore (o tubarico), che è unito all’infundibolo della tuba uterina ad opera della fimbria ovarica;
- Uno inferiore (o uterino), più assottigliato del precedente, che è unito all’utero dal legamento utero-ovarico.
L’ovaio ha consistenza piuttosto dura. Il suo aspetto varia secondo le fasi della vita sessuale: prima della pubertà si presenta liscia e regolare; durante il periodo fertile la superficie appare di colorito grigio-rossastro e notevolmente irregolare per la sporgenza di follicoli in via di maturazione o di corpi lutei. Col progredire dell’età compaiono numerose cicatrici, esito del processo di atresia follicolare e della regressione di corpi lutei. Dopo la menopausa l’ovaio tende a diventare atrofica, acquista una consistenza quasi lignea e dopo i 70 anni ritorna liscia per atrofia delle stesse cicatrici.
L’ovaio ha una posizione relativamente variabile in quanto può seguire gli spostamenti dell’utero, sia in corso di gravidanza che a seguito di gravidanze pregresse. Tuttavia, nella sua posizione abituale, l’ovaio è disposta in maniera che la sua faccia laterale corrisponde ad una depressione della parete postero-laterale della piccola pelvi, che prende il nome di fossetta ovarica di Krause. Tale fossetta è delimitata da organi che sollevano il peritoneo e col loro rilievo rappresentano il margine della fossetta; questi organi sono: in dietro l’uretere, in avanti l’inserzione del legamento largo alla parete laterale della pelvi, in alto i vasi iliaci esterni e in basso l’origine delle arterie ombelicale e uterina in un tronco comune. La fossetta ovarica è situata 20-25 mm al davanti dell’articolazione sacro-iliaca e 15 mm circa al di sotto dello stretto superiore. Lateralmente rispetto al peritoneo parietale che tappezza la fossetta ovarica si trovano, nell’ambiente adiposo della sottosierosa, alcuni linfonodi, i vasi e il nervo otturatori e, più profondamente, il muscolo otturatorio interno rivestito dalla propria fascia.
Nelle multipare l’ovaio assume spesso una posizione più bassa e posteriore e va ad occupare la fossetta sottoovarica di Claudius, limitata al davanti dall’uretere, in dietro dalla parete pelvica posteriore e in basso e medialmente dal legamento utero-sacrale. L’ovaio non è ricoperto dal peritoneo viscerale, ma da un epitelio particolare detto epitelio ovarico (o germinativo) che ha la stessa origine embriologica dal rivestimento della cavità celomatica primitiva (come il peritoneo). Questo epitelio è definito erroneamente “germinativo” in quanto in passato si riteneva che esso desse origine ai gameti durante l’ontogenesi. In realtà le cellule germinali hanno origine al di fuori della gonade, nell’entoderma del sacco vitellino, e migrano in essa durante lo sviluppo.
Sulla faccia interna o mediale dell’ovaio si applicano, per parte della sua estensione, la porzione ascendente della tromba uterina e il relativo mesosalpinge che formano, con il peritoneo parietale della fossetta ovarica, una specie di tasca peritoneale, la cosiddetta borsa ovarica. Tale borsa è interrotta in avanti dall’inserzione del mesovario sul margine anteriore dell’ovaio e viene così suddivisa in due compartimenti: uno mediale, compreso tra la faccia mediale dell’ovaio e la tuba con il suo mesosalpinge e comunicante medialmente e in dietro con la cavità peritoneale; uno laterale, più ampio, compreso tra la faccia laterale dell’ovaio e la parete della fossetta ovarica e aperto anch’esso in dietro verso la cavità peritoneale.
Articolo creato il 9 marzo 2010.
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