Monociti
I monociti sono i leucociti di maggiori dimensioni (12-18 µm di diametro) e ne rappresentano il 4-8%; la loro forma è rotondeggiante. Sono capaci di attività ameboide e fagocitosi.
La vita media di queste cellule è di 2-3 giorni. Esse originano dal midollo osseo da precursori di maggiori dimensioni (18-20 µm), denominati monoblasti.
Con il microscopio elettronico, sulla superficie del monocito può essere dimostrata la presenza di creste (ondulopodi) e di estroflessioni filiformi (filopodi).
Il nucleo è voluminoso, con cromatina irregolarmente dispersa; al microscopio ottico non sono visibili nucleoli. Al microscopio elettronico la cromatina nucleare appare addensata, con aspetto granulare, specie alla periferia, ove è interrotta a livello dei pori della membrana; all’interno si possono spesso osservare una o più strutture nucleo lari.
Il citoplasma, solitamente ampio, appare lievemente basofilo e con scarse granulazioni azzurrofile che, per il loro contenuto di idrolasi acide, sono considerate lisosomi, come le granulazioni primarie dei granulociti neutrofili. Sono presenti mitocondri, ribosomi, reticolo endoplasmatico rugoso, apparato di Golgi.
È possibile distinguere funzionalmente granuli primari non specifici, che compaiono precocemente, contenenti fosfatasi acida, aril-solfatasi, perossidasi, e granuli secondari, più tardivi, che contengono solo catalasi; entrambi sono considerati lisosomi.
I monociti sono cellule prive, finché rimangono nei vasi sanguigni, di funzione fagocitaria. Nel corso dei processi infiammatori essi migrano, attraversando per diapedesi capillari, sinusoidi, venule post-capillari, nel tessuto connettivo lasso e rapidamente si trasformano in macrofagi acquisendo proprietà fagocitaria e batteriolitica. Il segno morfologico è l’enorme aumento del numero e dell’eterogeneità dei lisosomi e lo sviluppo di una membrana ondulante.
Una parte di monociti può restare per lungo tempo nel tessuto connettivo senza trasformarsi in macrofagi.
I monociti del sangue e i macrofagi del tessuto connettivo devono essere considerati come fasi funzionali dello stesso tipo cellulare. I monociti del sangue costituiscono una riserva circolante di cellule fagocitarie che viene utilizzata allorché si verifica una richiesta di macrofagi, come nel corso di un’infezione.
Sulla membrana dei monociti si trovano recettori per il frammento Fc delle IgG i quali hanno il compito di legarsi con complemento e anticorpi venendo così a favorire l’adesione cellulare e quindi la fagocitosi. Con la fagocitosi la particella inglobata e circondata da membrana verrà a formare un vacuolo detto fagosoma verso cui confluiranno, con i loro enzimi litici, i lisosomi del citoplasma per l’inattivazione e distruzione del contenuto.
Articolo creato il 5 marzo 2010.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.