Mesentere
Il mesentere è un’ampia duplicatura formata dal peritoneo della parete posteriore dell’addome che si protende nella cavità addominale e che comprende, nello spessore del suo margine libero, l’intestino tenue mesenteriale, il quale pertanto è completamente avvolto dalla lamina sierosa.
La radice del mesentere corrisponde alla linea lungo la quale l’ampia plica peritoneale si distacca dalla parete posteriore dell’addome. Inizia sul lato sinistro del corpo della 2a vertebra lombare e da qui discende obliquamente in basso e verso destra, fino a terminare nella fossa iliaca destra, dinanzi all’articolazione sacroiliaca. La lunghezza complessiva della linea di attacco parietale del mesentere è di 15-17 cm e presenta un andamento a S. In prossimità dell’attacco sull’intestino, le due lamine del mesentere si separano, per accogliere l’organo come foglietto viscerale. L’attacco del mesentere sull’intestino ha uno sviluppo di 6 m e presenta numerose pieghe che si rendono meno evidenti via via che ci si sposta verso la radice mesenteriale.
La porzione più ampia del mesentere è quella centrale che, misurata dalla radice all’attacco sull’intestino, raggiunge i 20 cm di altezza.
Nel discendere, la linea d’inserzione parietale del mesentere incrocia dapprima la quarta e poi la terza porzione del duodeno. Al di sotto del duodeno il mesentere incrocia l’aorta e la vena cava inferiore e quindi l’arteria iliaca comune di destra. Nella fossa iliaca destra, il mesentere supera il muscolo grande psoas, incrociando quindi l’uretere destro, l’origine dell’arteria iliaca esterna e i vasi genitali per raggiungere infine l’angolo ileocecale.
La lamina destra del mesentere guarda in alto e a destra e continua sulla parete addominale posteriore per rivestire il colon ascendente e per portarsi, nella sua parte superiore, alla lamina inferiore del mesocolon trasverso.
La lamina sinistra guarda, invece, in basso e a sinistra; in questa direzione essa arriva alla parete addominale posteriore e al colon discendente.
L’altezza della pagina mesenteriale, che è minima all’inizio (in corrispondenza della flessura duodeno-digiunale) e alla terminazione (a livello della valvola ileocecale), va da questi due estremi gradatamente aumentando fino a raggiungere, nel tratto medio, il valore massimo di 10-12 cm; le anse medie del tenue mesenteriale sono pertanto più mobili, mentre il grado maggiore di fissità del tenue mesenteriale si osserva in corrispondenza della flessura duodeno-digiunale e della giunzione ileocecale. L’estensione del margine libero mesenteriale è pari alla lunghezza dell’intestino che è compreso nel suo spessore. La differenza nella lunghezza del margine aderente (15-17 cm), rispetto al margine libero (alcuni metri) del mesentere, fa sì che la lamina sierosa, nel portarsi ad avvolgere le anse intestinali, presenti numerose ripiegature. Il mesentere è dunque paragonabile a una sorta di amplissimo ventaglio recante nello spessore del suo margine libero il tubo intestinale e aderente, con il suo manico tronco, alla parete posteriore dell’addome.
Tra le due lamine che costituiscono il mesentere decorrono i vasi digiunoileali, i nervi e i linfatici propri del digiuno e dell’ileo; vi si trovano inoltre i linfonodi regionali e tessuto adiposo in quantità variabile.
Articolo creato il 15 agosto 2011.
Ultimo aggiornamento: vedi sotto il titolo.